Perdere un figlio è un’esperienza straziante, stando alle
numerose testimonianze che ci giungono in continuazione. E’ un fenomeno molto
antico, che le madri, prima ancora che i padri, provano in occasione di guerre
e altri conflitti armati.
In tempi di pace, se mi si passa questa ambigua espressione,
può capitare che succeda con un incidente stradale, con i figli neopatentati,
ma anche attraversare la strada nel momento in cui sopraggiunge l’ubriaco di
turno, può portare allo stesso risultato: famiglie distrutte e genitori
affranti.
Ci sono le morti dei bambini e quando visito i cimiteri non
manco mai di dare un’occhiata al reparto “angioletti”. Oggi, la morte di
neonati o d’infanti è diventata cosa rara, ma non lo era fino a pochi decenni
fa.
Ci sono le morti assurde: il bambino di Lendinara
annegato nei liquami della stalla; quell’altro a cui cade in testa la traversa
della porta durante la partita a calcetto; il figlio quattordicenne di Romy Schneider che, volendo scavalcare un cancello appuntito, perde la presa e
rimane infilzato; quello piccolino di Lory Del Santo che cade dal
cinquantatreesimo piano di un grattacielo di New York.
E, fra le morti assurde che mi hanno colpito di recente, vi è
quella della suorina ventinovenne in libera uscita dal convento di
clausura, che sale sul campanile della sua cittadina per fare foto panoramiche,
si lascia spaventare dall’improvviso suono delle campane e cade da sessanta
metri. I suoi genitori, devoti cattolici, forse hanno trovato conforto nella loro
religione.
Oggi piangiamo un ragazzo di 22 anni, figlio di un
amico, una persona buona, un missionario laico: si chiamava Luca Bottaro, erede
del titolare di Stampa Libera, Lino.
Ho conosciuto anche la madre in un’occasione in cui alcuni
redattori del sito si erano dati appuntamento e non posso immaginare l’immenso
dolore che una madre può provare in simili occasioni. Posso invece provare ad
immaginare quello di suo padre Lino, forse perché al ristorante io e Lino
eravamo seduti uno di fronte all’altro. L’ho sentito parlare. L’ho guardato
negli occhi. Ho percepito le sue convinzioni, l’urgenza dei tempi che lo ha
portato ad aprire il sito e a dedicarsi anima e corpo alla migliore riuscita
del medesimo.
Abbiamo fatto un tratto di strada insieme, io e Stampa Libera,
poi ho deciso di andarmene e di valorizzare il mio blog.
E’ tutto il giorno che penso a cosa significhi perdere un
figlio e provo empaticamente a mettermi nei suoi panni, ma credo si tratti di
un’operazione destinata a non rendermi partecipe totalmente del suo dolore. Non
riesco, nonostante i miei sforzi, ad immaginare cosa possa voler dire.
Ho perso mio padre nel 2008. Aveva ottantadue anni e un amico
mi disse: “Tu l’as gjoldut une vore”, l’hai goduto moltissimo. Non avrei
immaginato che si potesse “godere” un padre, ma pensandoci bene, quell’amico
aveva ragione. Quando una persona di famiglia viene a mancare, ci si accorge
della sua mancanza. Infatti, a distanza di cinque anni, non passa giorno senza
che, vedendo le foto in casa, sui mobili, o gli strumenti del suo laboratorio
rimasti così com’erano, non mi venga da chiedermi (o da chiedergli) perché se
ne sia andato lasciando tutte quelle cianfrusaglie inutili, quegli oggetti più
o meno d’antiquariato che furono la sua passione, a differenza di me a cui le
cose vecchie non ispirano la stessa venerazione. Un padre è un padre, anziano e
malato, ma un figlio in piena salute?
Ora Lino e sua moglie stanno vivendo un dolore acuto,
destinato come natura vuole ad affievolirsi con il tempo (il tempo è sempre
galantuomo), ma ci saranno oggetti del figlio Luca che riapriranno la ferita:
le sue macchine fotografiche, visto che aveva preso a seguire le orme paterne;
il motorino, se l’aveva; la macchina, forse; gli attrezzi sportivi, visto che
l’aneurisma l’ha colto su una pista di sci. Il giornale non fa riferimento ad
una fidanzata, bensì solo ai genitori e alla sorella, ma immagino che un bel
ragazzo così l’abbia avuta sicuramente. Anche lei, se esiste, deve provare un
forte dolore in questo momento.
Lino, che non ho mai smesso di stimare nonostante qualche
malinteso fra noi, è una persona buona – lo ripeto - e validissima. Un uomo
intelligente che divulga informazioni negate. Un uomo importante nel panorama
dell’informazione censurata e io spero d’imitarlo sul piano giornalistico. Non
meritava un castigo così feroce.
Non ho mai conosciuto Luca, ma ne avevo solo sentito parlare,
forse cogliendo anche un pizzico di orgoglio paterno, nel tono di voce di suo
padre, quando faceva cenno a lui.
Non so niente di medicina, ma un aneurisma che
colpisce un organismo giovane, poco più che ventenne, mi sembra un evento raro.
Confesso che un pensierino di tipo complottista l’ho fatto: mi è venuto in
mente il Faraone d’Egitto, a cui Geova uccide il primogenito. Mi è venuta in mente
anche la legge del contrappasso, come spiegata da Paolo Franceschetti, secondo
cui la Rosa Rossa tende a compiere omicidi con un significato simbolico
preciso. Nel caso si dovesse rompere un’arteria cerebrale, per esempio,
potrebbe voler significare che si è pensato troppo, si è dato libero sfogo a
voli pindarici eccessivi e il cervello viene annebbiato con la rottura di
un’arteria, l’arteria aorta.
E’ solo una mia supposizione, anche perché, se veramente le
cose fossero andate così, si tratterebbe di una vendetta trasversale, in stile
mafioso, visto che ad essere colpito non è stato il titolare di Stampa Libera,
ma un congiunto. Anche se non dovesse esserci lo zampino dei servizi segreti e
la morte di Luca fosse del tutto naturale (per quanto sia naturale morire a 22
anni), in ogni caso il morale di Lino Bottaro ne risentirà e sicuramente non
sono l’unico a preoccuparsi del fatto che Stampa Libera, senza il contributo
del suo fondatore, non sarebbe più la stessa.
Non mi resta dunque che augurare a Lino di riprendersi in
fretta dalla sciagura che lo ha colpito e di ritornare combattivo come prima.
Mi unisco al cordoglio di Lino, sua moglie e la sorella di Luca, per questa
terribile e antica esperienza che stanno vivendo, ciascuno a suo modo.
Carducci ha sublimato la perdita del suo bambino con una poesia, che tutti gli scolari d’Italia imparano. Riuscirà Lino a sublimare
questa imprevista disgrazia?
Siamo in tanti, credo, ad incoraggiarlo in tal senso.
mi dispiace molto x la fam. bottaro x l'improvviso terribile dolore.......
RispondiEliminaspero siano persone molto forti.....
Ho frequentato Lino in due occasioni, ma non ti so dire se è una persona forte.
EliminaCi sono esperienze troppo, troppo insopportabili.
bellissimo aticolo Roby, ecco il testo della poesia per tutti
RispondiEliminaPIANTO ANTICO
L’albero a cui tendevi
La pargoletta mano,
Il verde melograno
4Da’ bei vermigli fior,
Nel muto orto solingo
Rinverdí tutto or ora
E giugno lo ristora
8Di luce e di calor.
Tu fior de la mia pianta
Percossa e inaridita,
Tu de l’inutil vita
12Estremo unico fior,
Sei ne la terra fredda,
Sei ne la terra negra;
Né il sol piú ti rallegra
16Né ti risveglia amor.
Vittorio
Grazie Vittorio. Un piccolo gioiello di poesia.
EliminaCaro Roberto,
RispondiEliminasecondo Me hai fatto molto BENE a ricordare Luca BOTTARO con questo toccante POST sul Tuo BLOG;
questa "crudele" tragedia umana che ha colpito duramente la famiglia del nostro AMICO & "collega" Lino BOTTARO,
questo fatto DIS-UMANO sopratutto per un genitore credo debba far riflettere TUTTI Noi sui veri VALORI della VITA e sulla Sua grande FRAGILITA',
allora vale la pena perdersi a volte dietro ad infinite sterili POLEMICHE ad estenuanti DISCUSSIONI e a improduttive
DIVERGENZE !!!???
Credo & penso proprio di NO,
quindi GODIAMOCI intensamente & interamente la vicinanza dei GENITORI chi ancora "fortunatamente" li ha;
ma anche dei FIGLI e NIPOTI insomma dei FAMILIARI TUTTI e come dimenticare poi gli AMICI e i COLLEGHI,
quelli che in termini RELIGIOSI ma Io aggiungo anche ENERGETICI vengono definiti i ns. FRATELLI & SORELLE !!!
NAMASTE'
SDEI/Sergio
Credo che esperienze come queste, anche se non ci toccano da vicino, ci rendano migliori, nel senso che ci fanno tutti filosofi, come dici tu, e ci si accorge che le dispute e le diatribe sono meno che niente.
EliminaTi faccio notare che il primo a cliccare "mi piace", sull'annuncio di questo articolo che ho fatto su Facebook, è stato proprio il mio ospite abituale che definisce Stampa Libera una "fogna".
Evidentemente, anche per Wasp ci sono dei momenti in cui non val la pena litigare.
Avevo già letto la notizia su SL ed ero rimasto sconvolto.
EliminaHo messo il "mi piace" solo per condividere la notizia, non certo perché ne provassi piacere.
La perdita di un figlio è la cosa peggiore che possa succedere a chi è genitore.
Io sono padre e nonno... e mi ritengo fortunato perché i miei stanno tutti bene, ma posso immaginare e capire l'immane tragedia che ha colpito il Sig. Bottaro.
Visto che siamo in via di confessioni, io sono il quarto ed unico figlio di mio padre e mia madre: il che vuol dire che mio padre ha sopportato la perdita di figli per ben tre volte, prima che arrivassi io.
Forse è vero che sono i "peggiori" quelli che sopravvivono più a lungo? Al mio paese si dice "signalicà"! (Forse deriva dall'arabo: in italiano si può tradurre come "destino ineluttabile").
***
Non ho difficoltà a ribadire che SL non mi piace, per i noti motivi, ma questo non mi impedisce di esprimere le mie sincere e sentite condoglianze alla famiglia Bottero.
Lo faccio qui e non su SL perché su SL passerei per ipocrita, cosa che non sono.
Angelo Nigrelli
Grazie Angelo!
EliminaNon avevo dubbi sulla tua bontà d'animo.
Siamo rimasti TUTTI sconvolti.. con un senso di impotenza. Non ci si aspettano notizie del genere. E' incredibile come un "sentimento di vicinanza" possa toccare anche persone estranee come nel mio caso. Anche se non ci si conosce "personalmente" è proprio vero che in un certo senso ci si può "affezionare".
RispondiEliminaSaluti
Cat
Dici bene Cat.
EliminaNessuno di noi ha conosciuto Luca Bottaro, ma la notizia ci ha tutti sconvolti.
@ANGELO,
RispondiEliminavisto che sarà difficile se NON impossibile che Lino BOTTARO legga questa Tua testimonianza su FREEANIMALS;
in qualità di suo AMICO & COLLEGA Ti ringrazio Io per Lui invitandoti a farlo anche su SL,
penso che sarà molto apprezzato in quanto farà capire a molti LETTORI/LETTRICI che di fronte a tali tragedie UMANE che ci possono colpire proprio TUTTI,
le divergenze anche aspre di opinioni e di idee passano in secondo se NON in terzo piano !!!
Quindi un grande & sentito GRAZIE, a nome di Lino e della Sua FAMIGLIA anche quella di SL;
a rileggerti comunque SEMPRE con rispetto, che Ti è dovuto come ESSERE dell' immenso & variegato COSMO !!!
NAMASTE'
SDEI/Sergio