Individuare un momento preciso nella storia dell’uomo in cui
abbiamo cominciato a pensare di essere diversi dagli altri animali è impresa
ardua. In un’ottica evoluzionistica non c’è, semplicemente, un momento in cui
si possa dire che finisce l’ominazione e comincia la storia dell’Homo sapiens.
In un’ottica cristiana, o religiosa in genere, si fa partire
da un atto di volontà divina la vicenda della creatura preferita dal Dio, fin
dall’inizio diversa dagli altri organismi viventi che fungono da contorno e da
strumento.
Nell’ottica della paleoastronautica, pur senza risolvere la
questione del perché la vita esista, si dà risposta al mutamento avvenuto in
una scimmia che un bel giorno scopre di essere uomo. Di questo ne abbiamo già
parlato e non intendo ritornarci su, ma ciò che rimane ancora da chiarire è il
perché esiste il Male sulla Terra, perché è così soggettivo e per quale ragione
alcuni esseri umani sembrano essere privi del senso morale e si abbandonano a
comportamenti animaleschi che altri trovano ripugnanti e che non si
sognerebbero mai di praticare.
E’ il caso delle esercitazioni compiute in Thailandia
dai Marines americani, fatte ufficialmente come corso di sopravvivenza nella
giungla, ma in realtà per abituare il soldato a compiere atti disumani, ovvero
crudeltà senza tentennamenti sugli eventuali nemici. Ancora una volta a farne
le spese sono gli animali e se gli istruttori colombiani immobilizzavano cani
costringendo le reclute a pugnalarli a morte, nel caso dei maestri della guerra
a stelle e strisce si è trattato di bere sangue di serpente e di uccidere a
morsi delle galline.
Ancora negli anni Settanta comprai un libro dal titolo
“Manuale di sopravvivenza”. Era di un autore anglosassone. Ricordo anche un
film con Pozzetto e Montesano in cui i due amici si cimentavano in uno stage nelle campagne toscane per sottoporsi a diverse
prove di sopravvivenza. Era il 1987 e il tema si prestava per un film comico.
Gli anglosassoni invece considerano seriamente l’argomento, tanto è vero che da
un paio d’anni la trasmissione “Wild”, condotta da Fiammetta Cicogna, ci
propina le smorfie dell’ex militare chiamato “Bear” nel momento in cui, obtorto
collo, mastica e deglutisce il malcapitato
bacherozzo. Di tutt’altro tenore fu la performance televisiva di David Attenborough, decano dei
naturalisti divulgatori inglesi, che, presa in mano una formica del miele
australiana, la incise con i denti e la assaporò, elogiandone la dolcezza.
Tornando a casa nostra, ho da qualche parte un articolo di Panorama
dal titolo “Abbuffata bestiale”, in cui si parla della moda esotica presso
certi ristoranti per ricchi che servono api cosparse di cioccolata e cavallette
alle spezie. Alcuni di voi forse ricorderanno quelle demenziali trasmissioni
in cui VIP nostrani, ospiti di un villaggio turistico in Kenya, si cimentavano
nel mangiare il bruco abbrustolito di una certa farfalla che, se per i locali è
cibo tradizionale, per gli europei costituisce solo un modo volgare per far
salire gli ascolti. Anche lì le smorfie si sprecavano.
Dunque, abbiamo un primo dato: o per scopi di mero spettacolo
o come forma d’addestramento in funzione guerresca, alcuni individui accettano
di venire meno alla propria dignità e di sottoporsi a comportamenti alimentari
indegni. Anzi, non hanno neanche la percezione di violare in qualche modo la
propria dignità, ma lo prendono come uno scherzo goliardico, come gli amici
riuniti in convivio che offrono coniglio al malcapitato per dirgli solo in
seguito che si trattava di gatto. O come quei muratori che offrono una birra
già aperta al compagno appena assunto, solo per vedere la faccia quando gli
viene rivelato che si trattava di orina umana tenuta in frigo.
In quest’ultimo caso si tratta di uno scherzo da prete, ma
negli altri esempi la persona potrebbe rifiutarsi di mangiare insetti o bere
sangue di serpente, se non ci fosse il rischio d’essere espulso dall’esercito o
di vedere il proprio contratto Mediaset annullato. E’ una specie di ricatto
occupazionale e quindi anch’esso una forma di violenza, esattamente come far
bere pipì al manovale troppo fiducioso.
Il Marine che stacca a morsi la testa di una gallina non è
molto diverso dal ricercatore che usa una piccola ghigliottina da laboratorio
per decapitare topi o ratti. In entrambi i casi sono pagati per farlo e il
vivisettore ha anzi molte gratificazioni in più rispetto a un soldato abituato
alle situazioni più estreme. A
nessuno di loro viene in mente che esiste l’obiezione di coscienza, per il semplice
fatto che la coscienza, se mai l’hanno avuta, l’hanno persa per strada da un
pezzo.
Il ricercatore forse sa che esiste per gli studenti di
medicina la possibilità di astenersi dall’assistere alle lezioni di
vivisezione. Il soldato forse sa che esiste la possibilità per i pacifisti di
astenersi dall’andare in guerra, passando lo stesso periodo della leva in
strutture non militari (almeno, ai tempi di Birdy era così).
Sia il ricercatore che il soldato provano disprezzo per gli
obiettori di coscienza perché ritengono che gli animali siano al nostro
servizio, che servano a trovare nuove medicine per i malati umani e che
comunque non abbiano alcun diritto di vivere, ma siano solo strumenti nelle
mani degli uomini.
Sia il ricercatore che il soldato pensano che gli obiettori
di coscienza - se maschi - siano un po’ effeminati, troppo emotivi e sensibili,
per non dire finocchi, mentre delle femmine obiettrici di coscienza pensano che
siano tutte troie. Sono inoltre orgogliosi di far parte di un Sistema che li
gratifica finanziariamente e pubblicamente, onorandoli come eroi, e sono
convinti d’essere dalla parte della ragione. Non capiscono le ragioni dei
dissenzienti.
La domanda che a questo punto sorge spontanea è: ricercatore
e soldato ragionano così perché sono “troppo” umani, o perché non lo sono abbastanza?
Ovvero, se il nostro 98 % di DNA è scimmiesco e solo il 2 % è alieno,
l’antropocentrismo del ricercatore e del soldato affonda le radici nella natura
animale o in quella “divina”? Ovvero, ancora, siamo sfruttatori e assassini di
animali e di umani per via di quel 2 % di DNA estraneo o per via di quel 98 %
che ne rimane?
E’ stato un bene o un male che 350.000 anni fa, suppergiù,
gli Elohim ci abbiano manipolato geneticamente?
A volte nascono esseri umani con caratteristiche scimmiesche
più marcate del solito. Perché succede? Spesso si verificano casi di bambini
che nascono con qualche vertebra sacrale in più, cioè con una codina più o meno
lunga. Se succede in un paese avanzato tecnologicamente, il chirurgo provvede
ad amputarla alla nascita, ma se succede in un paese del Terzo Mondo e
l’ospedale più vicino è a molti Km di distanza, il bambino si terrà la sua coda
fino all’età adulta e potrà dirsi fortunato se non subirà l’ostracismo degli
abitanti del villaggio. Non sarebbe la prima volta che le anomalie vengono sanzionate con l’allontanamento o addirittura con la morte. In certi
posti il Medioevo non è mai finito.
Se invece l’anomalia si verifica in un paese civilizzato, ma
non è risolvibile con un colpo di bisturi, il malcapitato dovrà affrontare una
vita da diverso, rassegnandosi ad essere oggetto di sguardi incuriositi e
commenti sussurrati. Nell’Ottocento era ancora peggio. Il destino di
quelle sfortunate creature era il circo, nel reparto “scherzi della natura”. E
a poco serve poetizzare la cosa con bellissimi corti come “Il circo della farfalla”.
Un caso però merita menzione. La donna scimmia. Nata in
Messico, non era solo affetta da ipertricosi, ma da una malformazione della
mascella che fece di lei “la donna più brutta del mondo”. Tuttavia, il suo
impresario la sposò, la mise incinta e il bambino nacque con le stesse
malformazioni della madre. Il piccolo morì dopo breve tempo. La donna scimmia,
al secolo Giulia Pastrana, girò il mondo con il circo del suo impresario
marito e morì in terra straniera. Solo di recente le sue ossa sono state
traslate nel paese d’origine e la notizia, chissà perché, è arrivata anche in
Italia. Evidentemente, i “mostri” fanno parlare di sé anche dopo morti. E
comunque, non sono questi i mostri di cui aver paura, ma quelli senza coscienza
come i vivisettori e i Marines privi di alcuno scrupolo.
Mi restano ancora due cose da dire. Per i credenti nel
creazionismo, la nascita di bambini con la coda o di persone con il corpo
interamente ricoperto di peli dovrebbe essere la prova che non c’è stato nessun
Dio a creare l’uomo, ma che siamo, chi più chi meno, imparentati con le altre
scimmie.
Per coloro che credono nella reincarnazione o comunque nel
passaggio delle anime da un corpo a un altro e che arrivano ad affermare che
noi tutti, da un luogo imprecisato dell’universo, veniamo su questa Terra per
fare esperienza, quella fatta da Giulia Pastrana, e da migliaia d’altri
sfortunati esseri umani menomati nel fisico e nella mente, non mi sembra
granché come esperienza. Per tacere dei nati morti o dei neonati che cessano di
vivere dopo qualche ora o qualche giorno. L’unica spiegazione che posso
accampare è che le anime seguano una logica tutta loro, del tutto avulsa dalle
mie capacità raziocinanti. In tal caso mi arrendo e lascio la faccenda nelle
mani dei credenti.
In definitiva, la natura umana rimane un mistero, poiché è
composta da una miscellanea d’istinti, pulsioni ataviche e razionalità.
Qualunque definizione si volesse dare risulterebbe inidonea e ci sarebbe sempre
qualcuno che rimarrebbe scontento.
In questa fase storica trovo però necessario evidenziare la
nostra natura di scimmie evolute. Poi, partendo da questo assioma, all’Homo
sapiens si potranno trovare tutti i pregi possibili e immaginabili e
valorizzare le differenze tra noi e gli altri primati.
In quanto ai Marines, li compiango e li disprezzo per essere
capaci di annientare con un solo inutile gesto migliaia d’anni di
civilizzazione. Non so se riescono a uccidere una gallina a morsi grazie
all’elemento scimmiesco, naturale, o a quello divino, alieno, ma in ogni caso
io non li riconosco come miei simili e per quanto mi riguarda possono
tornarsene da dove sono venuti.
Parafrasando Bud Spencer, io sto con la donna scimmia!
Le do ragione. Mi fanno schifo i militari, e questa società è marcia nelle fondamenta. Sarebbe tutto da rifare.
RispondiEliminaViolet
I militari riescono a toccare il gradino più basso dell'evoluzione. E ne vanno fieri!
EliminaLavaggio mentale, se lo fanno bollire e chiedono anche il bis , decerebrati!
RispondiEliminaQuesto disgustoso lavoro preparatorio (propedeutico) spiega i casi di efferatezze compiute sul campo di battaglia (vedi Viet Nam). Poi, ipocritamente, i responsabili finiscono davanti alla Corte Marziale.
EliminaSono loro creature, ma le giudicano e le condannano, più che altro per acquietare l'opinione pubblica.