mercoledì 25 settembre 2013

Un ambientalista specista ma onesto

 
Fonte: Repubblica

“Abbiamo trasformato la piana del Cansiglio in un lager. Recintando, elettrificando, talvolta persino chiudendo col filo spinato i confini della foresta: risultato è che qui la popolazione di cervi sta scomparendo. Altro che in esubero, si è ridotta al dieci per cento di qualche anno fa. Allora, arrivando, contavo alcune centinaia di esemplari, oggi ne ho visti a stento cinque”. A lanciare questo macigno in uno stagno già inquieto non è un attivista animalista, ma il biologo faunista Francesco Mezzavilla, membro dell’Associazione Faunisti  Veneti e considerato la maggior autorità regionale in materia di specie selvatiche.


 
 Consultato d’abitudine anche per redigere i calendari venatori, con le sue odierne valutazioni Mezzavilla autorizza pesanti dubbi circa la validità dei censimenti  sbandierati da mesi per ordinare, con un piano da 400 abbattimenti stagionali, l’uccisione di un numero di cervi passato nelle ultime settimane da 1200 a 2000. Secondo tali studi, cavallo di battaglia di sindaci e amministratori locali, gli ungulati sarebbero 3200, accusati persino di depauperare l’antica Foresta del Cansiglio, riserva naturale protetta dal Corpo Forestale dello Stato in provincia di Treviso. Il dibattito politico volge ora sull’opportunità di ordinare l’epurazione sia nelle zone limitrofe al parco, dove la caccia è comunque permessa, sia all’interno dell’oasi tutelata.

Alle osservazioni  espresse pubblicamente domenica scorsa, proprio sotto gli antichi faggi che a lungo fornirono i remi per la flotta della Serenissima  e nell’ambito della manifestazione Insilva – organizzata dal CFS e dedicata a valorizzare il prezioso sito con un percorso fra arte, natura e scienza  - Mezzavilla aggiunge: “E’ vero che i cervi possono causare danni all’agricoltura, ma allo stesso tempo, cosa dovrebbero mangiare? L’80-90 per cento della loro alimentazione viene dal prato. Essi infatti di giorno si rifugiano nei boschi e nottetempo escono a brucare: è nell’ordine delle cose”. Recintando e difendendo con la corrente i terreni, agricoltori e allevatori privano gli animali della possibilità di nutrirsi: “Ripiegano allora sui germogli della foresta ma molto parzialmente:  soprattutto si spostano, anche di decine di chilometri, in cerca di cibo. Ma la presenza di questi animali, come anche il governatore Zaia sa, porta notevole turismo, dà lavoro a agriturismi, guide ambientali, ristoranti. Sono sempre di più infatti i visitatori innamorati della natura che vengono per incontrarli e fotografarli”.
                                                                                                                                                                 
“Da qualche sera nella piana del Cansiglio si sentono i primi rudi e possenti versi dei cervi in amore. E’ iniziato così, un po’ in ritardo, il periodo del bramito, momento dell’anno in cui i maschi adulti si sfidano esibendo i grandi palchi e facendo risuonare i loro richiami” spiega Paola Favero, amministratrice dell’Ufficio per la Biodiversità del CFS di Vittorio Veneto, scrittrice e ideatrice di Insilva, che dà appuntamento all’anno prossimo e nel corso di questa edizione, oltre ad aver aggiornato in modo autorevole la questione cervi, ha coinvolto qualche centinaio di visitatori in passeggiate, incontri con artisti e studiosi impegnati nella difesa della natura, rappresentazioni di musica, poesia e danza e importanti interventi scientifici come quello della ricercatrice Barbara Grillo, esperta di studi innovativi su terremoti e maree terrestri, o  quello dei i ricercatori del CNR che si stanno occupando del progetto Man For, attraverso cui valutare i tipi di gestione forestale che riducono le emissioni di CO2 e aumentano la biodiversità.

“I danni lamentati nelle zone limitrofe al Cansiglio sono ascrivibili agli animali migrati in cerca di risorse, ma escludo comunque che siano tremila” conclude Mezzavilla.  “E’ forse difficile effettuarne un valido censimento adesso, al via della stagione venatoria. Sarebbe ragionevole, per quest’anno, permettere l’abbattimento di 360 capi dove la caccia è consentita, assolutamente fuori dalla Riserva naturale protetta, per poi ridurre drasticamente l’anno prossimo questa selezione a pochi esemplari, a fronte di un serio studio ambientale. Nel frattempo da queste parti sta arrivando il lupo, la cui azione di riequilibratore naturale  è utile e contenuta”. Fra le obiezioni allo sterminio di tanti animali, attesi dai ristoratori, si è avanzata quella del rischio di carni radioattive, sulla base della scoperta di altissime concentrazioni di Cesio 137 nella lingua dei cinghiali piemontesi: “Frequento il Cansiglio da trent’anni e parlo di popolazioni a ragion veduta, la radioattività non è invece la mia materia. Riterrei tuttavia importante, in tal senso, un’indagine a campione”.

Ma non esiste soluzione alternativa alle uccisioni per rendere compatibile la presenza dei cervi, che prima di noi abitano a pieno diritto le foreste, con le esigenze degli imprenditori locali? “Sì, è innegabile. Si potrebbero lasciare a loro disposizione prati dove alimentarsi, come la natura del resto prevede”.

3 commenti:

  1. questo articolo, a seguito del tuo precedenteDiego Vello e gli Argonauti del Cansiglio, mette finalmente in chiaro l'inadeguatezza del 25enne sindaco ...

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    1. Non mi pare che Diego Vello sia sindaco, bensì consigliere della Lega Nord.

      Comunque, è chiaro che pur di accaparrarsi quintali di ottima carne da vendere ai ristoranti, i cacciatori hanno fatto.....carte false.
      Come si suol dire.

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    2. Si, hai ragione, perdona la svista... ad ogni modo, come avevo scritto nell'altro post... quella categoria di ristoranti cui Vello ha un interesse diretto, vista l'attività di famiglia...

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