domenica 31 agosto 2014

Paga il giusto per il peccatore


Martedì 26 agosto, poco dopo le 23.00, un aereo Air France proveniente da Parigi si trovava già a 400 metri d’altitudine in fase di atterraggio sul cielo di Antananarivo. La pista dell’aeroporto di Ivato, però, era invasa dai dipendenti di Air Madagascar in sciopero e agli operatori della torre di controllo non restò altro da fare che negare il permesso di atterraggio. Il pilota del Boeing si alzò di quota e puntò su Saint Denise, nell’isola di Reunion, che è di proprietà francese. Sconcerto a bordo fra i passeggeri che hanno dovuto sobbarcarsi altre due ore di volo, con i loro programmi scombussolati. Air France naturalmente ha pagato loro l’albergo, come di prammatica in questi casi. I dipendenti di Air Madagascar avevano invaso la pista per protestare proprio con la compagnia di bandiera francese, che non vuole più permettere i voli di Air Madagascar tra la Grande Isola e l’aeroporto Charles De Gaulle. Si tratta di una questione di concorrenza perché Air Madagascar fa prezzi più bassi rispetto ad Air France, che vuole il monopolio dei collegamenti. 


Ovviamente, i dipendenti di Air Madagascar lottano per il loro posto di lavoro, che è cosa sacrosanta, ma lo fanno mettendo di mezzo gente che non c’entra niente con le decisioni dei vertici di Air France. Non solo i passeggeri a bordo avevano i loro parenti che li aspettavano a terra, insieme  ai procacciatori di clienti di albergo che aspettavano turisti con la camera prenotata, ma nella sala partenze c’erano già più di trecento persone che avrebbero dovuto partire con quello stesso aereo poco dopo l’una di notte, persone le cui valigie erano già sulla pista, pronte per essere imbarcate, e che magari non si sarebbero fermate a Parigi ma avrebbero dovuto prendere una coincidenza per altri luoghi e che con questo intoppo hanno potuto rientrare a casa forse anche solo dopo due o tre giorni. Non so se anche per i passeggeri in partenza è previsto il pernottamento pagato da Air France. Di sicuro, per tutti, si è trattato di una nottataccia. Se i dipendenti in sciopero volevano causare un danno economico ad Air France, ci sono riusciti, ma a discapito di persone incolpevoli, che forse, in quanto turisti alla ricerca di relax, non torneranno più su questa per loro maledetta isola. Gli scioperi, da che mondo è mondo, colpiscono spesso i passeggeri e succede anche da noi con i treni, ma qui ci sono persone che rischiano grosso perché se a qualche passeggero in partenza scade il visto, non è detto che i funzionari della dogana abbiano o vogliano avere l’elasticità mentale di capire che il turista con il visto scaduto lo è per causa di forza maggiore. Normalmente, se ne trovano uno con il visto scaduto lo portano direttamente in carcere, a differenza di noi che in questi ultimi mesi stiamo dando passaporti e permessi di soggiorno a chiunque si presenti a Lampedusa su barconi fatiscenti, accogliendo i migranti in strutture che non saranno alberghi a cinque stelle, ma non sono nemmeno paragonabili alle carceri malgasce. Tina dice che fra poco ci sarà la guerra fra Francia e Madagascar. Io l’ho rassicurata che non ci sarà per così poco, perché la Francia, in questo momento, come anche gli altri paesi europei, ha altro a cui pensare. Io spero solo che non mi capiti ciò che è successo ai passeggeri in partenza all’aeroporto di Ivato, perché fra un mese toccherà a me prendere quell’aereo. 

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