Tra gli aspetti più inquietanti di una società ad altissimo distanziamento e di virtualizzazione c’è la possibilità di confondere nelle profondità della mente tra realtà reale e quella virtuale, la realtà fisica con quella simbolica del web. C’è il rischio di confondere la dimensione ludica con l’essenza della realtà. È il risultato di una derealizzazione che si è andata progressivamente costruendo, non trovando contrappesi nelle relazioni reali (genitori, fratelli, amici). In questo solipsismo del male sbucano le allucinazioni degli uomini col cappuccio nero. La derealizzazione è diffusa anche tra i serial killer, psicopatici o masochisti, che si disincarnano al punto tale da non capire che quel corpo che stanno uccidendo è un vero corpo.
Noto che tutte le immagini per veicolare la distopia presente e futura arrivano dalla Cina.
RispondiEliminaUn anno fa bambini col casco , divisi da paratie , entravano a scuola facendo percorsi igienizzanti e ad ogni tappa si inchinavano all'assistente ...
Visto che sono sostenitore della tesi che questa guerra mondiale è combattuta nelle menti , mi chiedo se la Cina non abbia sostituito gli USA nella campagna pubblicitaria del nuovo stile di vita.
E' una guerra dei prezzi, oltre che psicologica.
EliminaE i cinesi ci battono.
Il mio barbiere dopo un anno è fallito, mentre i barbieri cinesi hanno sempre lavorato.
Per un taglio di capelli il mio barbiere chiedeva 18 euro.
I cinesi ne chiedono 10.
Sarebbe anche interessante sapere come mai i cinesi hanno sempre lavorato
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