Testo di Anonimo
Finalmente hanno scoperto le carte. Erano mesi che ci giravano attorno senza il coraggio di pronunciarsi. Ora lo dicono apertamente, è il culo che vogliono. Il tampone è solo un surrogato per esercitare lo ius primae foctere. Ma il terreno è fertile e per consuetudine giuridica si può o si potrà. Male che vada cambieranno qualche articolo: la libertà personale è inviolabile, a parte il culo. Ho visto code di auto e narici che sporgevano in attesa dell'inoculazione, presto si vedranno culi fuori dai finestrini. File di culi pronti a farsi tamponare. Culi di ogni estrazione e classe, culi di diverse geografie, culture, longitudini. Culi ovunque e per tutti i gusti, taglie, etnie. Perché quando il corpo diventa proprietà dello stato, lo stato se lo prende tutto. Anche se ha un brutto carattere: el temp e'l cü fann quell che voeur lù.
Non stupiamoci, sono mesi che parlano di tamponi, inoculazione, di intubare. Di Casalino per metonimia. E a me pare che i prodromi c'erano tutti pur con qualche storpiatura semantica. Errata coccige.
Quando la banda Bassetti arriverà a cercare il germe nel liquido seminale prepariamoci all'estrazione. Con metodi ortodossi però. Va bene ma solo se lo prendono alla spina.
Come dice quel proverbio antico: quando la merda varrà oro, il culo dei poveri non apparterrà più a loro.
Non è tutto loro quello che luccica: siamo sempre là, agli orifizi di un potere coprofago che nel delirio di controllo viola la sacralità del corpo anche nel suo ciclo orofecale.
Consiglio: quando vi diranno che con lo stato siete culo e camicia, nel dubbio scegliete la parte dello scamiciato.
" Noi siamo felici, noi siamo contentiiiii, le chiappe del cu*o porgiam riverentiiii" Vecchia e famosa canzone goliardica, dal contenuto, specie in questa strofa, sinistramente profetico.
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