domenica 5 giugno 2011

Giocando a nascondino tra le nubi


Quando un uomo indossa una divisa diviene il tutore stipendiato dell’ordine vigente. E’ pagato per far sì che nulla cambi. Se a te va bene come stanno le cose, allora tutti i poliziotti sono buoni. Se invece non ti piace come stanno le cose, allora per te sono tutti cattivi.

Charles Bukowski


La principale obiezione dell’uomo della strada, quando si parla di scie chimiche, è che in realtà si tratta di scie di condensa, giacché a 10.000 metri d’altezza ci sono meno cinquanta gradi centigradi di temperatura e gli aerei rilasciano scie di vapor acqueo insieme ai normali gas di scarico dei motori a reazione. Un lettore del Gazzettino una volta arrivò perfino ad affermare che gli aerei a reazione come quelli della Pattuglia Acrobatica Nazionale rilasciano nell’aria vasellina purissima!
 
Poiché le nuvole da me fotografate in quel di Gorizia, giovedì 2 giugno, dovrebbero essere cumuli che, stando ai testi di meteorologia, si formano sotto i duemila metri d’altezza, la scia obliqua visibile nella foto tra due formazioni nuvolose non è stata certamente rilasciata a 10.000. L’aereo responsabile del suo formarsi ha probabilmente approfittato delle nuvole e del tempo variabile per passare inosservato. Si consideri che la foto è stata fatta con una normale macchina fotografica digitale e quindi senza teleobiettivo.
Io non saprei riconoscere un cumulo da un altocumulo, che esteriormente si somigliano, ma so che il primo fa parte delle nubi basse, mentre il secondo viene annoverato tra le nubi medie. Poniamo che le nuvole da me fotografate, nella più estrema delle ipotesi, siano state altocumuli: la loro quota viene a collocarsi tra i duemila e i seimila metri e quindi ancora ben al di sotto dei fatidici 10.000 necessari alla formazione di scie di condensa. http://www.parlandosparlando.com/view.php/id_808/lingua_0/whoisit_1
Sembra dunque che durante le giornate di cielo sereno gli aerei impegnati nelle irrorazioni clandestine si tengano a quote alte, tanto da non essere visibili – i velivoli - senza binocolo, mentre di notte e con cielo nuvoloso si portano più a bassa quota.
In ogni caso i piloti e chi ce li manda sanno di poter contare sulla passività della gente, vuoi per il naturale rispetto che l’uomo medio ha verso le istituzioni, instillatogli fin dalla tenera età, vuoi per il cavilloso, pervasivo e martellante lavoro di copertura messo in atto dai mass-media di regime e da personale di terra impegnato in compiti di disinformazione. Di questi ultimi, si conoscono nomi e cognomi e sul sito dei fratelli Marcianò (http://www.tankerenemy.com/) vengono spesso a far visita senza per altro portare argomentazioni serie e documentate, ma limitandosi ad attacchi ad personam e a puerili prese in giro.
Analizzando la situazione della società in cui viviamo:
a) con attacchi alla salute che ci arrivano da diverse direzioni;
b) con una classe politica che litiga appositamente per attrarre l’attenzione delle persone, così da coinvolgerle in sterili contrasti privi di costrutto;
c) con personaggi che si presentano in veste di alternativi al Sistema (Grillo, Travaglio, Santoro), ma che nei loro attacchi all’Establishment dimenticano puntualmente di trattare il più grande crimine portato all’umanità;
d) con personaggi televisivi minori (Giacobbo, Degan) che nelle loro trasmissioni mescolano doviziosamente gli argomenti degli studiosi di complottismo a panzane a cui non crederebbe neppure un bambino e che generano necessariamente e indistintamente un rigetto verso i primi e le seconde;
e) con divulgatori scientifici accreditati, ospitati in tivù in prima serata (gli Angela e il CICAP), che propagandano le versioni ufficiali fornite dall’ufficio stampa degli Illuminati;
f) con l’intero apparato massmediologico impegnato quotidianamente a rimarcare le versioni fornite dall’élite;
g) con un’opinione pubblica nella migliore delle ipotesi frastornata o, nella peggiore, spaventata, a causa di quanto sopra esposto,
si ottiene un quadro generale desolante, in cui il singolo cittadino è lasciato alla mercè dei potenti, né più né meno di come accadeva nel Medioevo. Cittadino preso in giro dall’illusione di contare qualcosa grazie alla Democrazia e con le forze dell’ordine impossibilitate a prestargli soccorso, ma anzi deontologicamente impegnate a tranquillizzare la gente e a reprimere i dissidenti, volgarmente conosciuti come rompiscatole.
Di fronte a tale situazione, con un imperante muro di gomma omertoso da parte delle istituzioni che dovrebbero informare la gente, ai curiosi ricercatori che non si accontentano della versione ufficiale dei fatti non resta che avanzare ipotesi, operazione rischiosa perché facilmente attaccabile da parte di coloro che ci accusano di essere afflitti da qualche malattia mentale, critica che viceversa non sarebbe possibile se non ci fossero troppi segreti in giro, a cominciare da quelli militari, per proseguire con quelli industriali e bancari.
Guarda caso, militari, industriali e banchieri sono proprio le tre categorie accusate tradizionalmente dal popolo pacifista/ecologista, che non va confuso con analoghi partiti politici che si sono fatti portabandiera di tali istanze principalmente per addomesticarle e condurne all’ovile gli attivisti.
Militari, banchieri e industriali possono ottenere vantaggi economici, di potere e di prestigio proprio grazie all’alone di segretezza con cui si ammantano.
La motivazione per cui il segreto è necessario, a quelle tre categorie, è (1) la difesa della patria, (2) la cura degli interessi dei cittadini dotati di conto corrente e (3) la tutela dei progetti di nuove tecnologie, nel caso in cui industrie rivali volessero copiarle. Salvo poi, in quest’ultimo caso, scoprire che cinesi e giapponesi riescono sempre a copiare la nostra tecnologia, tanto gelosamente custodita.
Il segreto dunque trova nutrimento e vigore dal concetto di nemico: dall’eventuale invasione del territorio nazionale nel caso dei militari (1), della Guardia di Finanza nel caso dei correntisti bancari che evadono il fisco (2), delle industrie degli altri paesi nel caso dei progetti tecnologici innovativi (3).
Il risultato è che in tempi di pace i militari applicano il concetto di nemico ai loro stessi concittadini (vedi il caso eclatante delle torri gemelle), gli industriali grazie alla segretezza possono continuare a inquinare l’ambiente, fare guadagno incamerando i profitti e scaricando sulla popolazione i costi (vedi il caso di Bhopal, in India) mentre banchieri e finanzieri, manovrando all’insaputa della gente, possono affamare interi continenti del Terzo Mondo, creare crisi economiche nei paesi ricchi anche quando l’economia funziona normalmente, ma facendo credere che siano fenomeni generatisi autonomamente e non su loro comando.
In questo caso, c’è un’analogia tra militari e finanzieri: i primi danno la colpa alla natura dei cataclismi prodotti dalle loro armi climatiche, più o meno sperimentali, e i secondi attribuiscono a meccanismi intrinseci alle leggi di mercato quelle che in realtà sono le loro losche manovre di Borsa e di speculazioni varie. Gli industriali, invece, non hanno dove nascondersi, poiché se un fiume è inquinato dai loro scarichi non c’è nessuno a cui dare la colpa.
Alla manifestazione di Genova del 2001, contro le politiche imperialiste del G8, mi rimase impressa nella memoria una scena: le forze dell’ordine sparavano lacrimogeni sui manifestanti da terra, dal cielo e dal mare, ovvero dagli agenti schierati sulla strada, dagli elicotteri e dai motoscafi della polizia. Analogamente, noi oggi siamo quotidianamente investiti da sostanze inquinanti da terra, dal cielo e dal mare.
Via terra: ci vengono forniti cibi contaminati e ci fanno respirare veleni prodotti dai motori a combustione interna.
Via mare: ci forniscono prodotti ittici avvelenati da metalli pesanti e nel contempo ci fanno graziosamente sapere che i pesci stanno scomparendo, quando addirittura non ci scaraventano addosso direttamente gli tsunami.
Via cielo: ci scatenano tempeste e uragani artificiali, siccità alternate a piogge torrenziali elargitrici d’alluvioni e, dulcis in fundo, ciliegina sulla torta, c’irrorano di sostanze sospette, che lo sono in virtù della latitanza di quelle istituzioni come l’ARPA che dovrebbero vigilare ma non lo fanno.
Ci manca solo il fuoco e allora abbiamo tutti e quattro gli elementi alchemici dei maghi illuminati quali essi presumono di essere, ma per questo forse ci stanno preparando qualche bella catastrofica eruzione vulcanica o qualche asteroide rigorosamente artificiale. Ammesso che abbiano la tecnologia per farlo.
Alla fine, tra le ipotesi più inquietanti, non ci resta che fare la più terribile: l’élite mondialista è intenzionata a instaurare il nuovo ordine mondiale, attuando un lento stillicidio di morti, conditi in tutte le salse, nelle più svariate maniere, in cui alle scie chimiche è affidato il compito più importante, sia che si tratti di istupidire la gente, di condizionarla mentalmente, di mandarla all’ospedale con malattie degenerative o di favorire la trasmissione di onde elettromagnetiche via etere allo scopo di predisporre l’atmosfera alla funzionalità di una nuova arma di cui neanche immaginiamo la potenza. Magari un sistema di antenne tipo HAARP che ci renda tutti devoti, rispettosi e obbedienti al Gran Fratello oligarchico prossimo venturo.
L’unica conclusione saggia a cui possiamo giungere al momento è di sottoporre a revisione e critica ogni informazione che ci giunge dalle autorità, dando credito alle parole di Bukowski secondo cui gli sbirri e i loro padroni sono intrinsecamente e irrecuperabilmente cattivi, dal momento che le cose così come stanno nella società non possono di certo piacere a nessuno. A parte i già mentalmente condizionati.
Questa presa di coscienza probabilmente non fermerà i piani degli Illuminati, ma porrà noi – forse – nelle condizioni di saperci destreggiare quando arriverà la resa dei conti, altrimenti conosciuta come Giudizio Finale. O almeno non saremo presi alla sprovvista.
E, per favore, ancora una cosa, non prendetemi per paranoico solo per questo finale provocatoriamente misticheggiante.
Voi, poi, fate quello che volete. Io speriamo che me la cavo!

8 commenti:

  1. Sono sicuramente d'accordo sulle idee di fondo, ma ho trovato quest'articolo meno lucido e chiaro e più confusionario dei toi altri. "Analizzando la situazione della società in cui viviamo:" mi sembrano luoghi comuni. Hai menzionato il piu grande crimine, ti riferisci a Paolo Barnard?
    Il finale poi... Mi sarei concentrato su meno punti ma più chiaramente. Sembra che i tuoi ultimi due articoli siano stati scritti da un altro. Comunque aspetto con interesse il tuo prossimo post.

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  2. Salve Vittorio!
    Forse hai ragione a dire che l'analisi della situazione della società è approssimativa, ma ciò dipende dal fatto che, in questo articolo che parla di scie chimiche, non può essere esaustiva, ma deve essere sintetica. Sicuramente ho tralasciato molti altri aspetti che avrebbero meritato di figurare in un'analisi della società, ma non potevo allargarmi troppo.
    Ho fatto quella foto, a Gorizia, e sono partito da lì, assemblando quanto sono venuto imparando in questi ultimi due anni di letture dei siti alternativi.
    Sulle scie chimiche non è ancora detta la parola fine e sicuramente ci tornerò su, ma il più grande crimine a cui mi riferivo è solo casualmente anche il titolo di un articolo di Barnard, che fra l'altro non ho mai letto. Mi pare che sia lui che fa pagare le visite sul suo blog. A parte questo, del suo articolo ne avevo solo sentito nominare. Se ho usato quell'espressione è perché lo sterminio di una specie prolifica quale è la nostra, da parte di altri membri della nostra stessa specie è una cosa inaudita, un'aberrazione dal punto di vista evolutivo. Solo in questo senso storico lo considero il più grande crimine, ma anche la vivisezione (a detta mia e di Gandhi) potrebbe benissimo fregiarsi della stessa intitolazione.
    Ciao e grazie per le critiche.

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  3. Sono piuttosto pessimista sulla situazione della società, ma tornando alla foto della scia mi sembra che non ci siano ragioni per pensare che sia alla stessa distanza dei cumuli. Può essere benissimo molto più alta, alle quote tipiche di formazione delle scie di condensa.

    Esistono modi semplici per valutare la quota di un aereo, ma occorre fotografare l'aereo stesso con una macchina fotografica in grado di distinguerne quantomeno il profilo, e confrontare la foto con quella di un oggetto di dimensioni e distanza note. Se ha delle foto di questo tipo, proverò volentieri a calcolarne la distanza almeno approssimativa.

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  4. Gianni, intanto grazie per essere venuto a trovarmi. Sei nativo di Pordenone?
    Quella foto l'ho fatta a Gorizia con una fotocamera digitale da 3 megapixel. Stavo facendo un mercatino e non avevo con me il teleobiettivo.
    Cosa che mi toccherà cominciare a fare, adesso che sta per cominciare la primavera. Vedi, non tutti, quando vanno a portare a passeggio il cane, sono disposti a portarsi dietro un paio di chili tra binocolo e macchina fotografica. E poi, una volta collezionate foto di aerei con relativa scia, cosa ce ne facciamo? A chi le facciamo vedere? Ai carabinieri?
    Magari si potrebbe fare una mostra fotografica monotematica: ma a chi interessa?
    Tanti sforzi (e denaro) per ottenere il risultato che la gente ci prende per paranoici?
    Se tu sei pessimista nei riguardi della società, figurati io!
    Vedi, se fossero vere le nostre tesi, e cioè che i padroni occulti del mondo mirano a eliminarci, l'uso di aerei è perfetto: chi potrebbe tirarli giù?
    Solo i talebani con qualche RPG!
    Ma io non sono un talebano, né filosoficamente, né nella pratica.
    Tu pensa se invece degli aerei militari usassero mezzi su ruota, per le strade. La gente lincerebbe gli autisti, poverini! O forse no, forse la gente è così ottusa e irregimentata (sto parlando con un vecchio antimilitarista, giusto?) che accetterebbe di farsi avvelenare anche da camionette e macchine all'uopo predisposte.
    Insomma, prima o poi risolveremo anche il mistero delle scie chimiche, ma temo che allora sarà troppo tardi, per tutti.
    E' un piacere parlare con te. Senza retorica.
    :-)

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  5. Ho letto solo ora i due commenti che hai postato sul Gazzettino ieri sera.
    Me li voglio studiare per bene.
    Grazie.
    Ciao

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  6. D'accordo, ci sono aerei di linea che passano per Codroipo e vanno in Grecia e addirittura in Kenya. Volano a 10.000 metri e lasciano scie di condensa.
    Ma quando ce ne sono quattro che si lavorano zone di cielo, verso sud rispetto al mio punto di osservazione, andando avanti e indietro e poi non si fanno vedere per qualche giorno, sono di linea anche quelli?
    Se c'è un orario di partenza, si dovrebbe sapere che quel giorno a quell'ora passano aerei civili partiti da Londra o Zurigo (o altrove).
    Se prendo l'abitudine di annotare l'ora e la giornata, posso poi avere riscontro che si tratta di un aereo della British Airwais o della compagnia svizzera Vattelapesca?
    Altro interrogativo. Non potrebbe darsi che quei quattro che vedo io lavorare insieme non appaiano su Flightradar, per un preciso ordine delle autorità militari?
    Se veramente si tratta di operazioni segrete, ci sarebbe tanto da stupirsi se i radar e chi li gestisce non ne riportino i voli?

    Quanto al bario, non ho difficoltà a crederti, ma siccome siamo ancora in fase di congetture, quella del miglioramento delle condizioni ad uso di comunicazioni radio è solo un'ipotesi e in quanto tale smentibile in qualsiasi momento.
    Rimane ancora aperta la questione del perché facciano tutte queste manovre.
    Ciao e grazie.

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  7. Se lei riteneva (se ho ben capito) di non poter vedere un aereo sopra Ronchi, può benissimo non vederlo sulla mappa di flightradar solamente perché non controlla abbastanza lontano.

    Io identifico circa l'80% degli aerei su quelle mappe, indipendentemente dal fatto che abbiano o meno una scia. Ma onestamente la sfido a individuare un aereo senza scia che passi a 100 km di distanza.

    Gli aerei "lavorano insieme" solo perché passano in una zona di cielo dove le scie persistono. Passano di lì tutti i giorni, ma quando ci sono le condizioni giuste lasciano TUTTI una scia. Non passano avanti ed indietro, sono aerei differenti che percorrono rotte vicine.

    La questione del bario l'ho citata perché non esiste un motivo per spargere bario, ma in tutti i siti che parlano di questo argomenti si INVENTANO proprietà di questo metallo sostenendo, senza NESSUNA prova, che venga sparso dagli aerei.

    In questi anni ho visto un solo aereo militare, e appariva su flightradar. Voli che non appaiono su flightradar sono ad es. quelli che adoperano Boeing 747, almeno quelli di una certa età, perché non sono dotati del tipo giusto di transponder.

    Alla fine resta la mia domanda: è possibile mostrarmi una PROVA che questi sono aerei militari, che queste scie sono a quote diverse da 8-12 mila metri, che esistono irrorazioni clandestine?

    Altrimenti è perfettamente possibile che la diceria delle scie chimiche sia diffusa apposta dai militari: si perde tempo a guardare, fotografare, ragionare di scie bianche che sono perfettamente spiegabili come ACQUA, mentre loro fanno esperimenti segreti con chissà cosa che NON è sparso da aerei, o è sparso da aerei completamente differenti in modi MOLTO meno appariscenti (come è successo in alcuni casi documentati). Almeno, se fossi un militare farei così.

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  8. Gianni, ma non ci davamo del tu?
    Il tuo finale è inquietante e apre scenari credibilissimi. Cioè anche le scie chimiche potrebbero essere una cortina fumogena (per restare in tema) per nascondere chissà quale altra operazione segreta. Solo a un antimilitarista come tu ti sei dichiarato, poteva venire in mente.
    Dunque, sono perfettamente d'accordo che per arrivare a certe conclusioni (che sono sempre provvisorie) ci vogliono prove certe e fintanto che non ve ne sono si possono fare solo congetture.
    Sembra che P.A. e soci questo non lo vogliano ammettere.
    Ora tu giustamente mi chiedi: siete sicuri che quegli aerei non volino tra gli 8 e i 10 mila metri?
    No, è la mia risposta, non sono sicuro perché non ho un telemetro e anche se l'avessi non saprei come usarlo. Necessito, per tale scopo, di un tecnico.
    Ma, se l'osservazione è il primo strumento dello scienziato e se i miei occhi non m'ingannano, io trovo difficile credere che le scie siano così in alto.
    Ieri, per farti un esempio, ero a Conselve (PD). Uscendo da una riunione di Stampa Libera con il titolare del sito, abbiamo visto una scia che andava da un capo all'altro del cielo. Era esattamente sopra le nostre teste ed era semplicemente......mostruosa!
    Citando te, di cui gli avevo parlato precedentemente, gli ho chiesto: "Ti pare che quella scia sia a 10.000 metri?".
    Ovviamente, nessuno può dirlo con certezza, ma secondo i miei semplici ragionamenti, se quella scia fosse stata a 10.000 metri, i venti d'alta quota l'avrebbero portata lontano e forse non l'avremmo neanche vista.
    Invece quella (maledetta) incombeva su di noi in modo osceno.
    Sia io che Lino Bottaro abbiamo superato il mezzo secolo d'età e cose così non ne avevamo MAI viste nella nostra vita!
    Siamo ignoranti su questioni tecniche di meteorologia e scienza in genere, ma il nostro intuito naturale ci dice che le scie chimiche, qualunque cosa contengano, non sono una cosa sana!
    E per questa ragione stiamo cercando una spiegazione sensata. Anche e soprattutto presso persone motivate e informate come te.
    Un grazie sincero. Alla prossima.
    :-)

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