Se foste un fante della prima guerra mondiale andreste all’assalto alla baionetta per conquistare il Monte Tomba? Un nome così sembra una beffa del destino e non occorre essere superstiziosi per accorgersi che, con un nido di mitragliatrici sulla cima, a quei poveri soldati francesi della 37a Divisione, il 30 dicembre 1917, dare l’assalto a quel monte non avrebbe di certo portato fortuna. Infatti, 863 di loro sono tuttora sepolti nel sacrario di Pederobba, in provincia di Treviso.
Per spiegare come oggigiorno giovani guerrieri vengano mandati a combattere in Iraq e Afghanistan, o in altri paesi del Terzo Mondo, nonostante la nostra Costituzione ripudi la guerra, si deve esaminare la cultura e la mentalità dei giovani guerrieri del passato e il contesto sociale in cui sono vissuti. Mi limiterò all’Italia, con particolare riferimento al nord est, teatro di sanguinose battaglie poco meno di un secolo fa.
Devo precisare che nei commenti del Gazzettino, che seguo regolarmente, quando si parla di qualche nostro soldato morto in Afghanistan, a cui vengono tributati i funerali di Stato, molti commentatori disapprovano il fatto che la morte di un militare volontario e stipendiato debba valere più di quella di un operaio che muore in un cantiere. E, com’è notorio, la morti sul lavoro sono molte di più di quelle sul fronte. Dunque, anche a coloro che non hanno particolari predisposizioni verso il pacifismo appaiono chiare le incongruenze, la malafede, i due pesi e le due misure, quando le istituzioni celebrano la morte di un soldato in un attentato dei malvagi talebani e quella di un muratore che cade da un’impalcatura o un operaio che muore asfissiato in una cisterna.
Si capisce che c’è, dietro, un’ideologia stantia e obsoleta che deve a tutti i costi trovare giustificazioni morali e una forma di mercede, da elargire ai caduti, per quella che sarebbe una morte inutile e riprovevole a tutti gli effetti: uccidere nemici accettando il rischio di venir uccisi. Niente di più prosaico e se fossi Hanna Harendt, parlerei di banalità della guerra, come lei parlava di banalità del male. Non occorre essere filosofi, neanche di origini ebraiche, per capire che mandare ad ammazzare, e a farsi ammazzare, moltitudini di giovani maschi necessita di un impianto mistificatorio di camuffamento e travisamento dei valori naturali della vita, in primis quelli inerenti l’istinto di sopravvivenza e, secondariamente, quello che attribuisce alla nostra indole, basilarmente, un carattere pacifico e collaborativo, dal momento che siamo una specie gregaria e altamente sociale.
Poiché per riuscire a mandare qualcuno in guerra sembra quasi che venga attuata una specie di ipnosi collettiva, ci si deve chiedere come nascono e si sviluppano questo genere di fenomeni. Ovvero, com’è possibile che migliaia di persone si lascino incantare dalle sirene del nazionalismo e del patriottismo? Chi suona quella musica ipnotica come faceva il pifferaio di Hamelin con i topi? Da quali bocche esce il malefico canto che ammalia e instupidisce migliaia di giovani e meno giovani?
La risposta è abbastanza facile da trovare, solo che è imbarazzante doverla esplicitare, perché contrasta con tutto ciò che fa parte del nostro sapere, la nostra ordinaria visione del mondo.
Questo è infatti il primo responsabile: l’apparato scolastico.
Le scuole sono la fucina dei soldati. L’armamentario va dal canto dell’inno nazionale, alle visite guidate il 4 novembre di ogni anno, o anche in altre occasioni, a caserme o aeroporti militari. Dalle lezioni tenute in classe da esperti militari, con la scusa della lotta al terrorismo e l’aumento della sicurezza, allo stesso contenuto dei testi scolastici, unitamente all’apporto verbale di maestre e professori. Il risultato è una predisposizione mentale, programmata, che farà dello studente, divenuto adulto, facile preda del nazionalismo e del militarismo. Con la carenza di lavoro per i giovani, un posto fisso nell’esercito sarà una meta altamente desiderabile.
Il secondo responsabile, ma non per importanza, è la religione istituzionalizzata. La Chiesa cristiana che fa tanto per i poveri, i diseredati, i carcerati e le popolazioni povere del Terzo Mondo, è la stessa che oggi come nei secoli passati favoriva e incrementava i conflitti arrivando a benedire gli eserciti in guerra e le loro armi, da entrambe le parti, così da rendere schizofrenico quello stesso Dio a cui dichiaravano fedeltà.
Il terzo responsabile è la struttura stessa dell’esercito, che divora somme enormi per mettere a punto sistemi difensivi (ma in realtà offensivi) sulla base di un presunto pericolo. E siccome questo presunto pericolo tarda a manifestarsi come nel “Deserto dei Tartari” di Buzzati, è la stessa struttura militare a creare disordini e stragi allo scopo di incantare la pigra opinione pubblica, facendole credere di aver bisogno di un esercito pronto a intervenire. In genere, il militare pensa che l’uomo sia fondamentalmente cattivo (e che bisogna quindi tenersi preparati), mentre la popolazione civile, supportata dagli studi di psicologia, sostiene che l’uomo è fondamentalmente buono. Per uscire da questo dubbio, e verificare chi ha ragione, bisognerebbe abolire tutti gli eserciti. E poi si vede.
Il quarto responsabile è la classe politica, che si è ammantata del potere di fare le leggi e dichiarare guerra a destra e a manca. L’ho messa per ultima perché ultimo è il suo reale potere. I veri potenti, banchieri e finanzieri e speculatori vari lasciano credere alla gente che sia la classe politica a decidere, mentre ormai sta diventando sempre più palese che le decisioni vengono prese altrove, in ristretti circoli di massoni super ricchi. Fin qui non sto dicendo niente di eccezionale.
Chi ha visto il rifacimento del “Pianeta delle scimmie” si ricorderà che i gorilla impersonavano i militari, gli scimpanzè la classe politica e gli oranghi i sapienti intellettuali, tendenzialmente pacifisti. Ebbene, l’Homo sapiens racchiude in sé sia il gorilla che lo scimpanzè che l’orango. Siamo tutt’e tre le cose, ma già dirlo fa storcere il naso a più di qualcuno, specie a quelli che si sono lasciati indottrinare circa la superiorità dell’uomo sugli altri animali.
Dei quattro funti focali di cui sopra, da cui ha origine la mistificazione, che ripeto sono la scuola, la religione, i militari stessi e la politica, il primato della perversa dannosità spetta senz’ombra di dubbio alla religione organizzata. Quella che conosciamo meglio, e che è stata causa di morte per milioni di “pecorelle”, è la Chiesa Cattolica. Quando si è sul campo di battaglia (tralasciamo come vi si è arrivati), l’animo umano, di fronte al probabilissimo evento della propria morte e di chi ci circonda, reagisce rivolgendo un pensiero alla divinità, ovvero formulando pensieri trascendenti, ben sapendo di vivere un’esperienza fatale, ultima, della propria misera vita. Facendo leva su tale innato bisogno di trascendente, in quei particolari momenti, i cappellani militari si sono ritagliati un loro spazio, la Chiesa ha occupato un settore delicato dello spirito umano e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. La nostra società ne è permeata. Oltre alla intitolazione di strade e piazze, ai monumenti nei giardini pubblici con fanti, alpini, bersaglieri, marinai e artiglieri, vi sono sparsi qua e là i sacrari che contengono i resti dei caduti in battaglia, la maggior parte dei quali ignoti. Quello della foto è il Tempio Ossario di Udine, una chiesa che conserva nella cripta gli scheletri di 25.000 soldati. Moloch è a casa sua!
Ancora oggi, in riferimento alle salme dei caduti, si parla di sacri resti, per distinguerli da quelli che muoiono sulle strade e nei cantieri di lavoro. Chi affibbia loro la patente di sacralità? Solo chi è autorizzato a farlo, la Chiesa, che del sacro ha il monopolio. Non si arrabbino dunque prelati e cardinali se la gente troverà per lo meno ipocrita il loro comportamento, nel momento in cui da una parte si riempiono la bocca del messaggio di pace di Cristo e dall’altra concedono il benestare divino ai massacri fratricidi che nulla hanno a che vedere con il messaggio evangelico. Anzi, che ne sono lontani anni luce. Purtroppo, a scandalizzarsi di tale ipocrisia sono solo quattro esaltati anarchici e atei, facilmente neutralizzabili, mentre la gente comune, quella che subisce le perdite dei loro familiari, rimane come intontita e rassegnata e questa è un’ulteriore prova che nella società agiscono agenzie educative volte a distorcere la verità. E non da ora, ma da quando questi meccanismi del potere hanno cominciato ad agire. La PNL è solo la versione moderna di antiche sistematiche menzogne elargite dalle classi dirigenti al popolo.
A fare le spese dell’adorazione del dio Moloch sono principalmente i cosiddetti civili, che però quando si trattava di sostenere i soldati al fronte non si tiravano indietro. I militari, per altro, sono i primi burattini a cadere, ma nel loro caso si può dire che, al giorno d’oggi, se la sono andata a cercare, mentre quando la leva era obbligatoria, vi erano costretti. Tranne, ovviamente, i vertici del comando, che lo facevano con cognizione di causa. Il clero, che ha la parte principale di responsabilità, non ha mai subito perdite, né oggi né ieri. La classe politica idem, che rispondeva al principio “Armiamoci e partite”. Restano solo i padroni del mondo, affiliati in sette più o meno segrete, che sono una sparuta minoranza e che si arricchiscono con le guerre grazie alle loro proprie capacità di crearle a piacimento, a seconda che l’economia stagni e vada quindi alimentata.
Il Sistema ormai è collaudato. Si fomenta l’odio, si fanno stragi per scatenare il “casus belli” e s’invade il paese nemico sulla base di false informazioni e spinti da presunti nobili ideali, che saranno strombazzati ai quattro venti. E’ un gioco al massacro che dura da migliaia d’anni, ma solo nella nostra epoca sta raggiungendo l’apoteosi. Il climax della perfezione. Elsa Morante, come sottotitolo del suo “La Storia”, scrisse: “Uno scandalo che dura da 10.000 anni”.
Come darle torto?
Infine, ultima fondamentale domanda: noi moderni come possiamo uscire da questo maligno circolo vizioso?
C’è una sola risposta: con l’informazione! Indicando chi sono i veri nemici dell’umanità, quelli che si presentano al balcone vestiti di bianco, facendo ampi gesti, e quelli che siedono nei consigli d’amministrazione delle multinazionali e di altre sinistre agenzie. Sperando che serva a qualcosa e di fare in tempo prima che l’umanità si autoestingua (e qui un pensiero corre a Italo Svevo e al finale de “La coscienza di Zeno”).
E’ come svuotare il mare con un cucchiaino, lo so, ma voi avete qualche altra soluzione?
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RispondiEliminaUn'altra pietra miliare, Freeanimals. Ti vorrei raccontare un paio di episodi a proposito del militarismo che serpeggia nelle scuole: un giorno venne un generale dell'aeronautica per propagandare le magnifiche gesta degli eredi di Baracca, cercando di spingere gli adolescenti ad intraprendere la dedalica carriera. Osai incalzarlo con varie domande sui veri scopi delle missioni umanitarie, sulle scie tossiche etc. Mi rispose balbettando qualche luogo comune e concludendo che la colpa era del governo, perché finanzia le imprese militari.
RispondiEliminaPer tentare di arginare il bellicismo, consigliai ai miei allievi di leggere il romanzo anti-militarista di Tarchetti, Una nobile follia. Risultato: non poterono leggerlo, perché non pubblicano quell'opera da decenni.
Coloro che siedono nei consigli di amministrazione e coloro che benedicono le truppe sono spesso gli stessi. La Chiesa cattolica (il suo cuore nero è satanico, almeno dai tempi della strage dei Merovingi) è la principale responsabile delle carneficine e delle guerre.
Ciao
Ah, allora eri insegnante anche tu!!!
RispondiEliminaO forse tu lo sei ancora.
Ugo Iginio Tarchetti l'ho sempre e solo sentito nominare, ma mi piacerebbe leggere quel suo libro: forse bisognerebbe domandare in biblioteca.
Merovingica ferocia: Merovingio è diventato un aggettivo. E meno male che sono discendenti di Gesù. O così pretendono di essere. Oggi chi sono i merovingi? I Windsor inglesi? Qualche altra monarchia?
Sono contento che ti sia piaciuto l'articolo, ma la pietra miliare è riferita alla chiesa, vero? La cui prima pietra fu posta nel 1926. La consacrazione nel 1940, in piena guerra.
Ero andato in viale Venezia, all'ufficio stranieri, e sono passato davanti al Tempio Ossario, il cui cupolone si vedeva dalle finestre del liceo, decenni fa. Non ero mai entrato. Così, mentre mia moglie malgascia diceva una preghierina a Dio per aver ottenuto il permesso di soggiorno, io sono sceso nella cripta, non prima di aver lasciato il seguente massaggio sul libro delle presenze: "La commistione tra Chiesa ed esercito è semplicemente oscena. E' il rinnegamento del Vangelo". Mia moglie, avendo subodorato una delle mie, mi ha detto, una volta fuori: "Tu sei Belzebub!".
Ma lei me lo dice spesso!
Lo sono ancora, tra mille difficoltà.
RispondiEliminaMolto peggio i Carolingi dei Merovingi.
Posso solo concordare: la Chiesa (non solo quella cattolica) è il tradimento più spudorato dei principi evangelici. Tra l'altro il Messia era anche vegetariano. Sei molto più cristiano tu di chi si professa tale.
Ciao
"Sei molto più cristiano tu di chi si professa tale"
RispondiElimina........lo sospettavo!