venerdì 7 settembre 2012

I dissenzienti


Qui la verifica si fa sempre più incerta, per dirla alla Enrico Ghezzi. Incerta perché non è possibile fare verifiche incrociate. In linea di principio bisogna dar credito alle persone e partire dal presupposto che dicano la verità, salvo poi constatare amaramente che qualcuno ha infiorato un po’ il racconto, ingrandendolo, sminuendolo o travisandolo del tutto in vario grado. In poche parole, ha mentito.
Non sarebbe la prima volta che succede.
I libri gialli non hanno mai particolarmente destato il mio interesse e nel caso di Mortegliano non c’è un cadavere, né un maggiordomo sospettato o altri crimini inspiegabili, ma c’è un’ipotesi d’incontro ravvicinato del terzo tipo che ancora aspetta le verifiche incrociate di cui sopra.
Non dispero e non demordo. Se, come dicono i dissenzienti [1], l’ufologo professor Antonio Chiumiento si è inventato tutto, con la collaborazione del testimone Leonard D’andrea, allo scopo di monetizzare un caso d’incontro ravvicinato con una creatura dell’Altrove, ovvero per fare pubblicità al suo prossimo libro, allora aspetteremo l’uscita del medesimo e pretenderemo, in seguito, di ricevere conferma dagli altri quindici testimoni presenti sulla rotonda di Mortegliano, quel fatidico 11 febbraio 2012.
Se viceversa, i dissenzienti si arrampicano sugli specchi, si arrabattano per allestire un groviglio di menzogne, con la collaborazione di qualche specialista dell’esercito, allora la verità verrà finalmente a galla. Qualcuno dovrà delle scuse al professor Chiumiento e al suo testimone Leonard, per aver dubitato di loro e si potrà ripartire serenamente con la ricerca su ciò che le E.B.E. [2] stanno facendo in Friuli e nel resto del mondo.




Volendo adoperare un criterio di ricerca si potrebbe far ricorso al vecchio detto: “Segui i soldi!”. Nel caso di Chiumiento è quel misero ricavo che ne può venire dalla vendita di un libro, ma nel caso dei dissenzienti ci sono i miliardi di dollari del business dei voli spaziali, forse messi a rischio dalla verità sugli alieni.

Al momento sembrerebbe che le due fazioni siano in parità. Un testimone è stato presentato da Chiumiento e un testimone è stato presentato da Michele Menegoz, uno dei più attivi dissenzienti al momento impegnato a confutare le tesi dell’ufologo pordenonese.
Dal mio punto di vista, se vogliamo dire, giornalistico,  Leonard si è lasciato intervistare, mentre il testimone della parte avversa no. Di lui si sa solo il nome di battesimo: Diego. Nella sua bacheca Facebook c’è scritto che abita a Mortegliano e questo mi fa venire il sospetto che la sua versione sia frutto di fantasia. Mi riservo di cambiare opinione quando egli si deciderà a venire allo scoperto e a rilasciare dichiarazioni un po’ più consistenti.
Egli sostiene infatti di essersi trovato nello stesso posto e nello stesso momento in cui Leonard e gli altri testimoni erano alle prese con la gigantesca creatura, e di non aver visto nulla. All’inizio pensavo che avrebbe potuto trattarsi del Fattore Oz, ovvero di due dimensioni sincroniche ma intangibili. Ora mi chiedo come mai, con la macchina a secco (evento raro ma non impossibile), piuttosto che rimanere lungo tempo al freddo ad aspettare un amico che gli porti una tanica di benzina, non se ne sia andato a casa a piedi, non si sia procurato un contenitore e non abbia risolto il problema da solo, visto che per arrivare a casa, a Mortegliano, ci sarebbero stati solo 3 Km da percorrere.
Io avrei fatto così. Tuttavia, se un giorno si degnerà di mettere in pari la sua testimonianza con quella di Leonard - visto che per lui e gli altri dissenzienti è importante – non gli negherò certo lo spazio che ho concesso a Leonard e che concederò al professor Chiumiento dopo l’uscita del libro. Se non cambia idea.
Se, come da reiterate dichiarazioni delle due parti, lo scopo collettivo è di arrivare alla verità, perché i dissenzienti sono così restii a farsi intervistare?

Fino a giovedì 6 settembre è stato così, per me, ma questa regola è stata infranta da uno di loro, che spero sia solo il primo di altri. 

Anche lui, come Diego S., non vuole esporsi del tutto e perciò lo chiameremo Maurizio V.

E’ un grafico pubblicitario di 41 anni (nella foto ne ha solo 14) ed è originario di Torino.  Prima di spiegare come è finito dalla parte della barricata dei dissenzienti,  voglio raccontare l’unico evento anomalo di cui ha avuto esperienza, in questa terra particolarmente fertile in fatti ufologici che è il Friuli.
Aveva 17 anni ed era a bordo di una FIAT 500 guidata da un amico poco più grande. Erano le due di notte e stavano rientrando a Pordenone da Sacile, dopo esser stati a una festa. Non percorrevano la strada principale, ma una stradina parallela non illuminata a ridosso della ferrovia.
Improvvisamente furono investiti da una forte luce che illuminò a giorno il paesaggio circostante. Il tempo di rallentare, di fermarsi e di scendere, che la luce si spense facendoli ripiombare nel buio più totale.
Scesi, si guardarono attorno e in alto, senza notare nulla di particolare. Rimasero perplessi e un po’ spaventati. Gli amici del bar, nei giorni seguenti, li prendevano in giro, come succede sempre quando qualcuno parla di avvistamenti UFO.
Oggi le cose sono cambiate. Oggi c’è chi, come il signor Giancarlo Piu, fa mettere il numero di cellulare sul giornale affinché qualche esperto della materia lo illumini su quanto visto. Se la mia ipotesi di una squadretta stipendiata di depistatori è vera, il signor Piu si pentirà di aver reso pubblico il suo telefono, perché uno degli scopi dei depistatori è quello d’infastidire i ricercatori o anche i semplici curiosi, facendoli desistere da ogni ulteriore indagine. Chiumiento lo sa ed è per questo che da sei mesi a questa parte banna a raffica tutti coloro che avanzano obiezioni sul suo operato, generando un circolo vizioso – tipo gatto che si morde la coda – che offre ancora di più materiale ai dissenzienti.
Anche Maurizio V. è stato bannato dalle amicizie Facebook di Chiumiento, per le ragioni che vedremo fra poco. Intanto va detto che, a distanza di 24 anni da quell’evento misterioso, Maurizio si è fatto l’idea che quella forte luminosità fosse stata solo il risultato di un contatto dei fili dell’alta tensione della vicina ferrovia, anche se, per illuminare a giorno il paesaggio dev’esser stata una scintilla enorme, di quelle che produceva Nikola Tesla.
Per non dire che una scintilla non dura 15 secondi. Tanto durò il fenomeno, infatti.
Va detto, ancora a proposito del la sfera di luce vista dal signor Piu, che Gonars non è molto distante da Mortegliano e quando avanzo l’ipotesi che da quelle parti potrebbe esserci un portale interdimensionale, potrei non essere troppo lontano dal vero. So che i dissenzienti si sbellicano dalle risate quando si parla di stargate, ma non è con le risate che si porta avanti la conoscenza o che riusciranno a farmi cambiare idea.
Maurizio V. infatti non ha tentato minimamente di portarmi dalla sua parte, ma si è limitato a spiegarmi le sue posizioni.
L’anno scorso Maurizio incontrò casualmente il professor Chiumiento che passeggiava e, raccontandogli della moglie Barbara, all’epoca grande ammiratrice dell’ufologo, fissò un appuntamento per autografare i libri del professore.

In seguito avvenne il caso dell’UFO del Piancavallo, un avvistamento dovuto al signor Gianfranco De Tommaso, che lo ritrasse con

 un telefonino, e Maurizio fu incaricato di analizzare un gran numero di foto.

Maurizio se ne intende di Photoshop: è il suo lavoro. Rispose dettagliatamente al professor Chiumiento facendogli notare che tutte le anomalie si potevano spiegare con eventi naturali come riflessi del sole, insetti volanti, ecc. e che quindi risultavano non significative.
Per tutta risposta il professore lo cancellò dalle amicizie Facebook, specie perché, nei commenti che inviava ai forum di discussione, dava del “pinocchietto” al De Tommaso. Obiettivamente, è uno strano modo di comportarsi da parte dell’ufologo, dato che avvalersi del parere di esperti disinteressati è cosa preziosa e non ci si deve incaponire nel caso una sedicente prova fotografica non superi l’esame delle verifiche tecniche.
Io posso capire quanto sia grande l’aspettativa d’incappare in una prova veramente inconfutabile, perché per un ricercatore ufologo sarebbe come per un giornalista agguantare lo scoop inseguito da una vita, ma se non è ancora il momento, che gli alieni si manifestino platealmente, lo si deve accettare.
In trentacinque anni di ricerche, per sua stessa ammissione, il professor Chiumiento non ha mai visto nemmeno un disco volante. E il desiderio di provare una tale emozione, almeno una volta nella vita, può essere considerevole, perciò non è criticabile se fino all’ultimo ha sperato che alcune di quelle foto fossero vere.
Lo abbiamo visto anche recentemente con la foto di tale Marco De Stefano, inviatagli il 25 febbraio e che ritraeva l’alieno di Mortegliano. Chiumiento ci ha messo diversi giorni prima di ammettere che fosse un falso, ma questo dimostra solo due cose: o c’è qualche buontempone dilettante che vuole metterlo in difficoltà o c’è qualche buontempone professionista che vuole fare la stessa cosa.
Chiumiento dovrebbe stare attento a non abboccare, dato che corpi speciali dei servizi segreti militari hanno il compito di depistare le indagini ufologiche e non soltanto in Friuli ma ovunque nel mondo.
Volerlo negare, come fanno i dissenzienti, non fa altro che rimarcare i sospetti.
Maurizio non crede all’ipotesi della squadretta di depistatori stipendiati. Io ci credo e per ora non posso far altro che crederci, visto che non verranno certo a dirlo a me.
Chiumiento tuttavia si è sempre mostrato cauto sulla veridicità delle foto, benché dentro di sé desidererebbe  fossero autentiche. Anche sull’esistenza di una squadra di depistatori non si esprime volentieri, non in pubblico almeno. In privato non so.

Maurizio infine, durante la chiacchierata di giovedì, mi ha citato i casi dei cerchi sull’erba connessi con il caso del Piancavallo. In quell’occasione fu prelevato un campione di terra e dato da analizzare a una persona che lavorava alla “funghera” di Nave di Fontanafredda.

 Risultato: si trattava delle ife di un certo fungo che crescono in cerchio e si espandono a raggiera a partire dal centro. Nell’antichità venivano chiamati “cerchi delle streghe”,  a dimostrare come i fenomeni di cui non si conosce spiegazione finiscono sempre per sconfinare nel magico e nell’occulto.
L’altro caso, dei cerchi sulla strada asfaltata di Via Rosaccio, è ancora più prosaico e risale agli anni Ottanta. Si capì, ad un certo punto, che erano stati fatti da quelle macchine per la pulizia delle strade in dotazione a molti Comuni e che hanno spazzole delle dimensioni uguali a quelle dei misteriosi cerchi….sull’asfalto. Una spiegazione così semplice che all’inizio non era venuta in mente a nessuno.
Tuttavia, benché Maurizio ritenga che, considerati questi due precedenti fasulli, anche il caso di Mortegliano sia un falso ben orchestrato, penso che non ci sia nulla di cui vergognarsi se, indagando, si prendono abbagli. La scienza è fatta di tentativi ed errori.
Penso che non ci sia consequenzialità tra i cerchi di cui si è alla fine capita l’origine e il caso troppo complicato dell’alieno di Mortegliano. Anche perché dalla parte di Chiumiento, come testimoni acclarati, non c’è solo Leonard D’Andrea, ma anche Marco Beltrame, di Canussio, che dice di aver visto l’essere il 29 febbraio, e due uomini, zio e nipote, che dicono di averlo incontrato sulla strada andando a Pian Cansiglio il 7 aprile.
Questi ultimi due, invece di rivolgersi a Chiumiento, hanno contattato Renzo Tomasella, di Vittorio Veneto, responsabile del C.U.N.
E questo è un bene, perché almeno qualche verifica incrociata sarà possibile farla, sempre che il delegato CUN sia disponibile a rilasciare interviste e a mettermi in contatto con i suoi testimoni.
Per me è stata già una fortuna incontrare una persona gentile come Maurizio V. che mi ha accolto nel suo studio di Roveredo in Piano e mi ha spiegato le sue grosse perplessità sull’operato di Chiumiento.
Spero che, dopo la pubblicazione del libro, Chiumiento mi dia la possibilità di fare quelle necessarie verifiche incrociate, senza le quali non si può giungere ad alcuna conclusione definitiva.
Dal vostro corrispondente da Magonia anche per oggi mi pare sia tutto.





Note:

[1] Non uso la parola detrattori perché qualcuno la potrebbe considerare offensiva.

[2] Entità Biologica Extraterrestre




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