Mi
sono letto dalla prima all’ultima parola l’articolo con cui Lino Bottaro
spiegava le motivazioni del suo divorzio collaborativo da Nicoletta Forcheri,
nonché tutti i commenti che ne hanno fatto seguito e sono giunto a
un’amara conclusione. C’erano di mezzo i soldi, lo sterco del diavolo, e quindi
si capisce perché siano giunti a una rottura sembrerebbe definitiva.
L’interessata non ha avuto la possibilità di replicare e questo già rende
l’articolo fazioso, mentre la totalità degli utenti ha solidarizzato con Lino,
dando addosso alla Forcheri, in una specie di linciaggio virtuale. E questo
rende l’intero post uno spettacolo poco edificante, nonché un esempio di
cattivo uso di internet. Io vengo tirato in ballo fin dal primo commento da un
certo Sharman, una di quelle t.d.c. (teste di cazzo) che non mancano mai sui
siti di controinformazione e non si capisce se siano stupidi per natura o
pagati per fare gli stupidi. Di t.d.c. è pieno il web: su Luogo Comune
impazzano, Tanker Enemy ha scelto di obbligare gli utenti a registrarsi, come
fanno i giornali mainstream, mentre Scienza Marcia ha fatto una scelta ancora
più radicale, eliminando del tutto l’area commenti. Pure il mio blog ne ha, anche
se ultimamente si fanno sentire poco.
Mi
ero già occupato giorni addietro della separazione tra Lino Bottaro e
Nicoletta Forcheri e in quell’occasione avevo rinnovato la mia stima per
l’interessato, cosa che non mi è difficile ripetere qui e ora, ma dopo il
linciaggio morale attuato dagli utenti, mi sento di spezzare una lancia nei
confronti di una blogger che non
ho mai conosciuto di persona e che potrebbe avere solo qualche problema
caratteriale di socialità, motivo non sufficiente per crocifiggerla. Ella ha
sicuramente dato anima e corpo al sito di Stampa Libera e di questo bisogna
prendere atto. Che poi ne sia risultata una gestione monopolistica può essere
dipeso non da lei, ma da altri fattori, come per esempio la mancanza di altri
autori parimenti impegnati a dare il proprio contributo. Non è necessario
pensare subito a una sua censura nei loro confronti.
Io,
per esempio, me ne sono andato a causa di un certo Marco Turi Daniele, il cui nick
name era Parusia, e dalla Forcheri
non ho mai ricevuto censure. Il fatto poi che sia stato chiamato in causa il
suo compagno, Marco Saba, con alcuni commentatori che si sono lasciati
addirittura andare a conati antisemiti, dimostra ancora una volta che il sito
di Stampa Libera è infestato di t.d.c. come tutti gli altri. E lo possiamo
anche considerare fisiologico, mettendoci il cuore in pace.
Penso
che in questo, come in tutti gli altri casi, si dovrebbe applicare il principio
espresso in una frase che sta circolando in questi giorni su Facebook: "Ogni persona che incontri sta
combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile. Sempre
“.
La
prossima volta che Sergio Boschian, conosciuto su Stampa Libera come SDEI, mi
telefonerà rinfocolando le mie speranze, che sono anche le sue, di tornare ad
essere un autore di Stampa Libera, gli risponderò che Lino non ci sente da
quell’orecchio, e ora penso di sapere perché. Ora mi è tutto più chiaro. Fermo
restando che il signor Bottaro è una degnissima persona, rimane il fatto che
probabilmente mal digeriva i miei passati articoli e forse si era pentito di
aver chiesto la mia collaborazione. Egli è un uomo devoto, non dico un uomo di
chiesa, ma quasi, tanto che qualcuno lo chiama scherzosamente Don Lino. A me,
mia moglie malgascia, mi chiama Belzebub! E ci sarà pure una ragione!
Se
ora dovessi pubblicare su Stampa Libera, scriverei articoli di fuoco contro
Chiesa e religione, facendo schizzare in alto l’audience, ma suscitando anche molte dispute verbali, malesseri
e discordie, oltre a crearmi nuovi nemici. Di quest’ultimo effetto non mi curo,
ma del malumore che provocherei a Lino non posso non tenerne conto, essendo
egli il titolare del sito. D’altra parte, in linea teorica, io avrei diritto di
esprimere le mie iconoclastiche opinioni in piena libertà, come del resto si
prefigge un sito che si chiama stampa libera, lasciando poi ai lettori di
giudicare e valutare. Ma sappiamo tutti che non è così. Non è così che
funziona. Lino è un essere umano come tutti, con tutte le debolezze e
limitazioni del caso e se pubblica articoli che parlano male di Papa Francesco
o che parlano della non esistenza di Dio e di Gesù, potrebbe lasciar intendere
che lui è d’accordo, anche se non lo è. E dovrebbe impegnarsi in imbarazzanti
spiegazioni con i suoi più religiosi lettori.
Indi
per cui, sarebbe meglio non pubblicare articoli imbarazzanti come quelli che
scrivo io, ma in tal caso egli dovrebbe umilmente riconoscere che il suo sito
non è per niente libero e dovrebbe, se vuole essere coerente, cambiarne
l’intestazione.
Queste
comunque sono quisquilie.
La
trave macroscopica nell’occhio di Stampa Libera è che molti utenti chiedono il
ritorno di SDEI, visto come portatore sano di gioia e fraternità, e vorrebbero
che si tornasse a parlare di spiritualità, a differenza dell’impostazione data
dalla Forcheri che invece privilegiava il tema del signoraggio bancario.
Ognuno
si crea la propria realtà ed evidentemente il signoraggio è, per la Forcheri,
il peccato capitale da sconfiggere o almeno da combattere. Se ci fosse una
varietà di autori questo tema sarebbe giocoforza diluito e nessuno potrebbe accampare
accuse di gestione monopolistica nei suoi confronti.
La
cosa che piuttosto mi manda fuori dai gangheri è che alcuni utenti vorrebbero
leggere articoli di spiritualità mentre si riempiono la bocca di carne e
sangue, ovvero vengono meno, nella vita pratica di tutti i giorni, al primo
comandamento, dato forse anche dal mai esistito Gesù, ma sicuramente da tutti i
saggi dell’antichità: “Astieniti dal mangiare cadaveri”. Mi fanno ridere questi
amanti della spiritualità.
Lo
stesso Sergio Boschian, per sua stessa ammissione, mangia carne ogni tanto e,
come lui, tante altre brave persone, che però non riescono proprio a rinunciare
ai piaceri della carne. Figuriamoci del formaggio!
So
di rendermi antipatico dicendo questo. Ma so anche che l’essere umano è la
contraddizione fatta persona. Un coacervo di insensatezze. C’è chi ama leggere
storie di spirito e amore fraterno e quando si siede a tavola la porzione di
carne non se la fa mancare. D’altra parte, c’è anche chi s’impone una ferrea
alimentazione cruelty free, ma
alimenta sentimenti di odio e rancore, come potrei essere io.
Parlo
di me, che forse non ho ancora risolto la faccenda del mio allontanamento da Stampa
Libera. E non la risolverò mai finché il signor Bottaro non si degnerà di dire
come la pensa. Se tace, fa parlare il metalinguaggio e il metalinguaggio mi
dice che non gliene importa niente se un suo collaboratore viene insultato da
un altro collaboratore. Se tace e non fa alcuno sforzo per far da paciere,
significa che prende posizione con il carnefice, ai danni della vittima. Significa
che è d’accordo con il primo, a discapito della seconda.
Ormai
tanta acqua è passata sotto i ponti e sarà una condanna comune a tutti noi
masticare amaro, Lino per il “tradimento” della Forcheri; io e la Forcheri per
il “tradimento” di Lino e forse chissà, anche Marco Turi Daniele per qualche
altro “tradimento”.
Il
destino nostro è di dedicare tempo, sforzi ed energie a un progetto comune e
vederlo poi naufragare.
Quando
collaboravo con Stampa Libera, il mio blog languiva. Quando ho smesso di
collaborare, il mio blog è schizzato alle stelle. Se dovessi sforzarmi di
vedere il bicchiere mezzo pieno, dovrei essere riconoscente a Lino per
l’entusiasmo e l’illusione di aver fatto parte di una squadra, anzi, una
famiglia, anche se poi mi sono ritrovato con un pugno di mosche e con un tale
di nome Gliese, altro t.d.c., che mi accusa di aver censurato centinaia di
commenti. Dovrei essere felice di quella esperienza, della sensazione di far
parte di un progetto.
Però
non ci riesco. Non mi viene né facile, né spontaneo. Anzi, mi si accusa di
avere un ego ipertrofico. Non lo so. Non so neanche cosa vuol dire. A me
basterebbe che mi si manifestasse un minimo di gratitudine.
@ROBERTO,
RispondiEliminala GRATITUDINE Te la manifesto IO per l' impegno che SEMPRE metti nello SCRIVERE;
come hai fatto del resto anche in STAMPA LIBERA e che Ti è STATO riconosciuto da molti LETTORI,
il Tuo grande ERRORE "professionale & caratteriale" è STATO in SL, quello di introdurre il "CAVALLO di TROIA" dei negazionisti delle SCIE CHIMICHE in un SITO anti-SCIE per eccellenza,
e come se nel Tuo che è ANIMALISTA si volessero pubblicare delle succose ricette di CARNE "sanguinolenta", NON credo proprio cheTi andrebbe BENE anzi Ti scateneresti contro eccome,
a rileggerti QUI sicuramente e chissà forse anche in qualche altra parte, PERCHE' ho imparato a dire & scrivere "MAI dire MAI" !!!
HASTA SIEMPRE
SDEI