Fonte: Il Gazzettino
UDINE - Pale, rastrelli, carriole e sementi. Li ha donati il
Consorzio agrario del Friuli Venezia Giulia alla Prefettura di Udine
per consentire ai profughi ospiti della ex caserma Cavarzerani di
cimentarsi in agricoltura. «Abbiamo voluto fare la nostra parte
nella gestione di un fenomeno così impattante quale è la migrazione
- dice il presidente del Consorzio, Dario Ermacora -. Lo abbiamo
fatto donando alla Prefettura degli strumenti agricoli che poi
saranno utilizzati dai richiedenti asilo per lavorare la terra, sotto
la supervisione della Cri, all’interno della caserma». «Siamo
pronti a fare di più. Abbiamo infatti già dato la disponibilità a
ospitare dei migranti nelle aziende. Se ci sono ragazzi che hanno
voglia di imparare a muoversi nel mondo dell’agricoltura siamo
pronti a farli lavorare qualche settimana nelle nostre aziende
agricole, vitivinicole e zootecniche». Gli ospiti della Cavarzerani
non hanno perso tempo: una delle aree verdi interne alla caserma è
già stata trasformata in orto, seminata a pomodori, patate, zucchine
e tutto quanto si presta alla stagione.
Soddisfatto il prefetto di Udine Vittorio Zappalorto che ha
ricevuto gli strumenti da Ermacora, intervenuto anche in
rappresentanza della direttrice Elsa Bigai: «Dopo i laboratori con
gli artigiani non potevamo non passare all’agricoltura - ha detto
il rappresentante dello Stato -. La maggior parte di queste persone
faceva agricoltura nei Paesi di provenienza. Sono bravi e questo ci
fa ben sperare: se ce ne sarà bisogno potremo impiegarli per dare
una mano alle imprese agricole».
I prodotti frutto degli orti interni alla caserma saranno
destinati alla città: «Li porteremo fuori dai cancelli per offrirli
alle persone che passano. Chi vorrà potrà portarsi a casa un chilo
di patate, di zucchine, di pomodori. Un gesto simbolico - conclude il
prefetto - per risarcire Udine del sacrificio che sopporta».
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