Fonte: Il Fatto Quotidiano
Una settimana fa si era consumato il primo scontro, ma il tema
vaccini fa ancora discutere all’interno del governo due ministri.
Un primo accordo sul principio dell’obbligatorietà delle
vaccinazioni per l’iscrizione a scuola è stato raggiunto, ma lo
scontro più aspro si sta consumando sulle fasce d’età da
includere. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, vuole infatti
che i vaccini siano obbligatori per l’iscrizione ai nidi, alle
materne ed alle scuole elementari, ovvero per la fascia 0-10 anni. Di
avviso contrario la titolare dell’Istruzione Valeria Fedeli, per la
quale l’obbligatorietà dovrebbe riguardare solo la fascia 0-6
anni, ovvero i nidi e le materne. Proprio su questo nodo cruciale
relativo al decreto voluto dalla Lorenzin, i tecnici dei ministeri e
della Presidenza del Consiglio hanno discusso nella riunione
preparatoria al Consiglio dei ministri di domani. Ma la ‘quadra’
non è stata raggiunta e, dunque, a sciogliere il ‘nodo’ sarà
venerdì proprio il Cdm, dove il provvedimento approderà come già
annunciato dal premier Paolo Gentiloni. Una questione non da poco, e
fondamentale per Lorenzin che, a sostegno della necessità di
estendere l’obbligo fino ai 10 anni, si rifà alle avvertenze del
mondo scientifico, secondo cui il calo delle coperture vaccinali nel
nostro Paese è “drammatico” e per salvaguardare la salute
pubblica, l’unica modalità efficace sarebbe appunto l’estensione
dell’obbligo.
Ma le polemiche non accennano a placarsi: anche oggi la ‘proposta’
di Fedeli di prevedere piuttosto delle sanzioni per i genitori che
non vaccinano i figli, garantendo però a tutti i bambini l’accesso
a scuola, ha suscitato la decisa reazione di medici e scienziati. A
scendere in campo è stata anche l’Accademia dei Lincei, esprimendo
“parere favorevole rispetto all’obbligatorietà delle
vaccinazioni per accedere a scuola, a salvaguardia del diritto
all’istruzione e alla vita di relazione anche dei bimbi più
fragili”, ed affermando che “non utilizzare a dovere i vaccini è
un delitto”. Parla di “emergenza” il Consiglio superiore di
sanità e chiede l’obbligo delle vaccinazioni per la scuola. E
dalle colonne del Corriere della sera interviene Sabino Cassese,
giudice emerito della Corte Costituzionale: “Il diritto alla salute
e quello all’istruzione hanno una diversa portata. Il primo
riguarda la vita stessa della persona e prevale sul secondo”.
Infatti, avverte pure l’Istituto superiore di sanità, “misure
alternative all’obbligo non sono risolutive”. Quanto alla
proposta di sanzioni per i genitori, “è assurdo – affermano in
coro le società mediche – sottrarsi all’obbligo pagando una
multa”.
Nessun commento:
Posta un commento