domenica 24 novembre 2024

Un'alternativa alle ere glaciali


E’ un dato di fatto che il livello dei mari si è abbassato e alzato diverse volte nel corso dei millenni, e per spiegare ciò si fa ricorso alle glaciazioni. Gli studiosi affermano che ve ne siano state almeno cinque, forse sei, l’ultima quella del Quaternario, tra i 18.000 e i 20.000 anni or sono. Il meccanismo è tutto sommato semplice: con il formarsi dei ghiacci, il livello dei mari scende, con lo sciogliersi dei medesimi, il livello dei mari sale. In quanto tempo succede? Nel tempo necessario alla formazione (per l’aumento del freddo) e allo scioglimento (per l’aumento del caldo) dei ghiacci, cioè lentamente. Nel frattempo, nostri incauti antenati avevano edificato intere città sulla riva del mare, della loro epoca, salvo poi darsela a gambe quando il livello dell’acqua è salito e hanno dovuto traslocare. Si stima che l’escursione dovrebbe essere stata di cento metri, sia verso il basso, sia verso l’alto, ma già qui s’incontra un’incongruenza: fossili di organismi marini sono stati trovati sui monti anche a mille metri d’altezza, ben oltre i cento metri ipotizzati. Ma questo si può spiegare con l’innalzamento tettonico delle montagne, cioè con gli sconvolgimenti della crosta terrestre. 


Mettendo per un momento da parte la spiegazione delle glaciazioni, un’ipotesi ardita implica il presupposto che la Terra sia piatta, non a forma di sfera. Proseguiamo nel ragionamento. La Terra è un enorme cratere piatto, forse di forma rotonda. Magari siamo una miniera esausta utilizzata da razze aliene e poi abbandonata perché improduttiva o per altre cause, non ultima la riottosità della specie dominante. Come si spiegano quindi gli innalzamenti e gli abbassamenti del livello del mare? Con l’apertura di cataratte di dighe, poste ai bordi del nostro settore e in gestione agli abitanti degli altri quadranti con noi confinanti. Se la Terra è a base quadrata, dovremmo avere quattro quadranti che confinano con noi. Se è circolare basterebbe uno solo, che ci circondi da ogni lato. Perché i nostri ipotetici vicini dovrebbero, di tanto in tanto, inondarci? Dio solo lo sa! Se riesco a capire facilmente che gli basta aprire le cateratte delle dighe per far aumentare il livello dei nostri oceani, riesco con più fatica a capire come facciano, poi, ad eliminare l’acqua in eccesso, così da farne tornare il livello al punto precedente o addirittura ad uno inferiore. L’unica immagine che mi viene in mente è quella del tappo che viene tolto dal lavandino o dalla vasca da bagno. Ma dov’è questo tappo? O dovrei parlare, al plurale, di tappi? Sui fondali inesplorati degli oceani? E dove finisce tutta quell’acqua? Cosa c’è sotto terra? Siamo sicuri che sia un globo e che abbia, al centro, un nucleo di materiali fusi? Tutto sommato, data la mia abissale ignoranza, è meglio affidarsi alla Scienza: è più rassicurante!


4 commenti:

  1. Anch'io ammetto un abissale ignoranza ma non mi affido alla scienza , che sto scoprendo , giorno dopo giorno, sempre più depistante e manipolativa.

    Molto meglio le schegge impazzite come il sign. Giuseppe, in arte Cracmal , che dubitano di tutto ciò che convenzionalmente ci è stato insegnato e usano le proprie sensazioni e la logica per formulare ipotesi che , male che vada , sono attendibili quanto le spiegazioni ufficiali.

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    1. Citazione:

      "ciò che convenzionalmente ci è stato insegnato"



      Figurati che dalla seconda alla quinta elementare ho avuto mio padre come maestro.

      In classe lo chiamavo "Signor maestro", come facevano gli altri bambini e solo a casa usavo un linguaggio più confidenziale.

      Gl'insegnamenti, suoi ma di qualsiasi altro insegnante elementare, sono stati precisi, inequivocabili, con date che spaccavano il minuto: scoperta dell'America, con i gusci delle mezze noci a fungere da caravelle, con tanto di bandierina, tanto per fare un solo esempio.

      Certo, si trattava di manipolazione, ma noi la vivevamo come naturale, come fatta a fin di bene, senza la malizia che abbiamo adesso.

      Come si fa a...tradire la propria infanzia?

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  2. Dubito ergo cogito, cogito ergo sum...dubito e quindi penso, penso e quindi sono.

    Non affittiamo il nostro cervello ai preti, filosofi, scenziati, non discettiamo di pensieri e massime altrui, che spesso cerchiamo invano di spiegare ad altri, oppure a noi stessi.

    L'inganno è originale, non il peccato, ovvero fummo creati come animali da lavoro e forse da sfruttamento nella massima accezione, ergo continuano ad ingannarci per poterci mantenere in ischiavitu'.

    I tribuni, benefattori, onesti pedagoghi, medici pietosi, scenziati e filosofi animati da compassione per i loro simili, tutti costoro muoiono in età giovane. E quasi mai nel loro letto.

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    1. La curiosità è sintomo di intelligenza. Infatti Mosè chiese a Dio: "Come ti chiami?". E lui gli rispose: "Io sono colui che sono. Tu non ti preoccupare come mi chiamo". E anche noi ci chiediamo: Come è fatta la terra, tonda o piatta? E forse, se Dio ci rispondesse, ci direbbe: "Non vi preoccupate, non sono cose che vi riguardano".
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