sabato 14 febbraio 2015

Tripoli, bel suol d'amore




Tutti i connazionali devono immediatamente abbandonare il paese. Lo stato di allerta è altissimo: il Califfato è arrivato alle porte dell’Italia. Il governo: “Serve una rapida mobilitazione internazionale o si afferma il Califfato”. L’allarme terrorismo sale ai massimi livelli. E gli italiani devono immediatamente abbandonare la Libia. Sono stati tutti invitati a farlo dalla nostra ambasciata, in un messaggio lanciato direttamente a Tripoli. L’invito in questione potrebbe anticipare la già ipotizzata chiusura della nostra stessa rappresentanza diplomatica. Di fatto, però, in queste settimane gran parte del personale della nostra ambasciata è stato richiamato a Roma per motivi di sicurezza. Lo stato di allerta è altissimo. A Tripoli, per il momento, sono rimasti soltanto l’ambasciatore e i suoi più stretti collaboratori.

La situazione si aggrava di ora in ora. È delle scorse ore la notizia che gli Jihadisti della filiale libica dell’Isis hanno rivendicato di aver preso sotto il loro controllo una stazione radio locale nella città di Sirte, 500 chilometri a Est di Tripoli, dove hanno installato il proprio quartier generale, secondo quanto riferiscono in rete alcuni siti legati allo Stato islamico che hanno anche diffuso fotografie che mostrano degli uomini armati kalashnikov davanti ai microfoni dell’emittente. Così i libici si sono svegliati sentendo la predica del leader dell’Isis Al Baghdadi alla radio. Intanto sono state diffuse in rete le immagini di 21 prigionieri in tuta arancione, ripresi sulla spiaggia di Sirte. Sono 21 cittadini egiziani cristiani copti. 

Così il presidente dell’Egitto Abdul Fattah al Sisi (foto) ha invitato i suoi connazionali a lasciare precipitosamente la Libia. Le bande di terroristi che si apprestano a uccidere gli ostaggi sono le stesse che qualche giorno fa uccisero a un posto di blocco un gruppo di miliziani di Misurata. La situazione è decisamente preoccupante, tanto che al Comitato parlamentare per la sicurezza della repubblica, il Copasir, il direttore dell’Aise, il servizio segreto estero, Stefano Manenti, ha confermato che si sta maturando la decisione operativa di abbandonare del tutto il Paese. Il rischio è alto, soprattutto perchè la Libia è alle porte dell’Italia. E il Governo, dal premier Matteo Renzi al ministro degli interni Angelino Alfano, spinge per un rapido intervento della comunità internazionale. Ma, per il momento, è tutto fermo. Tutto, tranne gli uomini del Califfato.


4 commenti:

  1. Mamma mia che paura !!!! ... meno male che c'è sempre la grande democrazia internazionale a stelle e strisce. Toccherà ancora affidarci ai marines per scacciare quei brutti cattivi di terroristi islamici... ma roba da matti ...

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    1. Siccome nessun giornalista occidentale potrebbe filmare o fotografare l'ISIS e rimanere vivo, devono essere quelli dell'ISIS stesso che si filmano e si fotografano.

      Poi mettono in rete e da lì le nostre redazioni attingono. Se è solo la rete la fonte delle immagini, bisogna riconoscere che il Sistema ha messo in piedi un meccanismo molto ben collaudato e coreografico per farci vedere la potenza del nemico che avanza. La sensazione è che c'è una regia dietro tutto ciò, anche se la maggior parte delle persone non ci fa caso.

      Anche le decapitazioni (21 cristiani copti in queste ultime ore) stanno diventando come film hollywoodiani.

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  2. Anche secondo me gran parte di quanto circola é virtuale, sono cioé filmati o notizie create apposta e la riflessione di Magdi di qualche giorno fa in seguito agli attacchi di Anonymus ne é una conferma "Per contro, è naturale domandarsi per quale ragione, a disattivare quei siti e quei profili social pericolosi, abbia dovuto pensare Anonymous e non le autorità preposte, a cominciare dall’Nsa"

    Il cinema in questo periodo é ai suoi massimi storici. Ha avuto dei picchi nel passato, ma ora impazza proprio.

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    1. Anche Antonio Marcianò, a proposito del 27enne pilota siriano apparentemente bruciato, ha usato la parola "cinema".

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