lunedì 23 aprile 2018

Il fallimento della Sinistra negli occhi languidi di Michele Serra


Testo di Sergio Scorza

Michele Serra è per il PD quello che Vittorio Feltri rappresenta per la Lega: una sorta di vocina interiore senza filtri, quella che dice ciò che realmente pensa senza freni inibitori, senza preoccuparsi di infiocchettare troppo i concetti. In questo senso sarebbero entrambi da apprezzare, Feltri e Serra, se non altro in quanto “sinceri”. Specialmente quando il primo dice senza troppi giri di parole che, per fermare i migranti, bisogna lasciarli morire affogati in mare (in modo tale che poi non partano più) e il secondo dà la colpa dei fatti avvenuti nell’istituto tecnico di Lucca alla “classe sociale” degli alunni. Serra è il PD senza filtri, quello che dice: sì, è vero, quelli che vanno negli istituti tecnici fanno parte di un ceto inferiore rispetto agli alunni dei licei. E i poveri sono, per loro natura, più portati a delinquere e ad essere violenti dei figli della borghesia. 



Ma avrebbe anche potuto dire: i figli della borghesia si nutrono di film di Moretti e retrospettive di Kiarostami, i poveracci riempiono le sale per Zalone, gli alunni dei licei leggono Repubblica, quelli degli istituti tecnici al massimo le fake news su internet. In Serra c’è tutta l’involuzione e la successiva implosione della ex sinistra italiana che, da Gramsci che teorizzava la cultura di massa, è passata all’elitarismo da apericena in giacchetta a costine di velluto.  Serra è IL borghese per antonomasia, la voce più autentica del conservatorismo classista targato Partito Democratico, con tutto il corredo di disprezzo per le “classi subalterne” e la prosopopea di chi si sente Tolstoj perché conosce i congiuntivi, mica come Di Maio che faceva lo stuart allo stadio (brrrrr). Io, ad esempio, ho frequentato il liceo classico e più o meno so usare i congiuntivi, sarei un perfetto elettore piddino. 

Studiavo al Giulio Cesare, quello che in passato fu di Ghira, uno dei tre pariolini neofascisti del massacro del Circeo.  E di picchiatori pariolini neofascisti ce n’erano a bizzeffe anche quando l’ho frequentato io.  Figli della “Roma bene” del Trieste/Salario, dei Parioli, di Piazza Bologna.  Forse non avevano visto abbastanza film di Moretti, boh. Quando vi viene in mente di chiedervi come mai il PD perda ovunque, tranne nelle zone più benestanti del paese, leggete Serra. Lì c’è tutto il fallimento di una sinistra che è diventata destra senza accorgersene, lievemente, lentamente, con inquadrature lunghe e poetiche, come in un film di Tarkovskij o di Kitano dove alla fine muoiono tutti.

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