venerdì 27 aprile 2018

Le parassitarie cooperative sedicenti umanitarie


Testo di Paolo Sensini


Il Viminale riferisce che i flussi di clandestini nella tratta mediterranea sono diminuiti rispetto agli anni scorsi, dove si è sfiorato i circa 200mila sbarchi annuali. Tuttavia i costi per il 2018 riportati dal ministero dell'Economia sono in continua crescita, con uno stanziamento d'esercizio tra i 4,6 e i 5 miliardi di euro. Un'enormità di denaro pubblico pagato con le tasse estorte ai contribuenti. Perché quella dell'accoglienza è una vera e propria industria sulla quale campano un'infinità di soggetti parassitari che traggono i loro proventi solo da questo. Per tale motivo sono così fermamente ostili al blocco dell'immigrazione clandestina o anche solo a un ridimensionamento dell'afflusso di afro-islamici scaricati ogni giorno sulle coste del Sud Italia. Ciò significherebbe un crollo delle entrate nelle loro casse, ed è per questo che vi si oppongono con tutte le forze accampando motivi di carattere umanitario. "Scappano dalla guerra", ci ripetono da anni come un disco rotto, ma poi sono le stesse autorità governative a far sapere che per il 90-95% dei casi si tratta di soggetti che emigrano per motivi di carattere economico. Se venissero accolti coi portafogli degli "operatori umanitari" si può stare certi che il numero di clandestini recuperati in mare subirebbe un crollo immediato, ed è per tale ragione che un governo che contempli un cambio di rotta sulle politiche migratorie non viene neppure preso in considerazione. Ce lo chiede l'Europa!

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