mercoledì 25 aprile 2018

Si portano dietro le loro abitudini alimentari



Lo “street food” è stato sequestrato dalla polizia municipale: “C’è un’emergenza che riguarda anche pesce, pane e latte mal conservati e venduti al mercato”. È la comunità nigeriana la più ghiotta di nutrie: le fanno arrosto e le vendono come street food. Per loro è piuttosto normale. E la materia prima è facile da reperire, basta fare qualche passo e raggiungere le rive del Po: i tecnici provinciali con un sistema di previsione matematica ne contano, sul territorio, circa 10 mila. Così in barba ai (discussi) piani di contenimento delle nutrie, «cuochi» e «gastronome» nigeriane non fanno che catturarle per mangiarsele.



Gli agenti della polizia municipale di Torino, guidati dal comandante Emiliano Bezzon, alcuni giorni fa ne hanno sequestrate almeno una decina: conservate dentro cartoni appoggiati in strada, le nutrie arrostiste e infilzate erano pronte per essere vendute a pochi euro. Non solo loro: sono stati trovati anche spiedini di topi e pesci (probabilmente sempre provenienti dal Po) essiccati. A fugare i comprensibili dubbi degli agenti in merito alle specie esatte di animali preparati allo spiedo, ci hanno pensato i veterinari. Gli «chef» nigeriani sono stati multati per la vendita non autorizzata delle nutrie e dei topi e denunciati (penalmente) per il pessimo stato di conservazione dei cibi: «C’è un serio problema sugli alimenti venduti per strada illegalmente o mal conservati, dalla carne al pesce, ma anche latte e pane», dice il comandante Bezzon, nella Commissione consiliare sul tema, durante la quale si è parlato anche di sequestri di merce con marchi contraffatti. Numeri da record: «Nel 2017 abbiamo recuperato 1082 capi durante 297 servizi, 286 solo da gennaio a marzo per 113 blitz».




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