lunedì 5 giugno 2023

Il senso del possesso che fu pre-girino


Mi porto avanti col lavoro e vi anticipo che potete risparmiarvi le critiche nei miei confronti, perché il mio obiettivo è quello di sentire, d’estate, il gracidare delle rane dal vero, stando comodamente in casa con le finestre aperte. Per attuare tale proposito non ho fatto del male a nessuno, né ne farò nel prossimo futuro, e se pensate che deportare degli esseri viventi dall’ambiente dove sono nati, mettendoli in un luogo creato artificialmente sia già una violenza, sappiate che l’anno scorso, quando coltivavo le verdure a terra, ho deportato decine e decine di lumache e chiocciole, per difendere, purtroppo vanamente, i miei raccolti. Stavolta, non ci sono insalate da difendere, ma il mio semplice desiderio di ascoltare, nelle prossime settimane, il canto delle rane. E non è detto che tale mia velleità venga accontentata. I girini che ieri, in collaborazione con la mia morosa, anche lei animalista, ho finalmente trovato al Tagliamento, dopo averli a lungo cercati, sono di piccole dimensioni, appena usciti delle uova, e quindi sarà già un miracolo che riescano a concludere il loro ciclo vitale, diventando adulti. Non credo, perciò, che prima dell’inverno mi allieteranno con il loro gracidio. A me sembra di aver fornito loro tutto quanto serva per crescere e completare la metamorfosi. Solo il tempo mi darà ragione o torto. Al momento, non corrono pericoli e di cibo, sotto forma di alghe microscopiche, ne hanno in abbondanza. 



Una seconda ondata di girini andrà prossimamente a raggiungere quella trentina che io e la mia morosa abbiamo liberato nel laghetto in giardino, poiché sono già d’accordo con il titolare del negozio “Qua la zampa”, di Codroipo, che me ne darà alcuni del laghetto di casa sua (già me li aveva offerti l’anno scorso, ma avevo declinato il dono perché non avevo ancora fatto installare la vasca). Può essere che i girini che mi darà il commerciante siano di una specie diversa, tanto è vero che tre anni fa i girini che crebbero in un mio acquario, si rivelarono essere raganelle, e non semplici rane. Quando sono in sembianza di girini è difficile capire di che specie si tratta. Normalmente, quelli di rospo vivono dove ci sono canneti, ma nelle vene d’acqua del Tagliamento dove ieri ne abbiamo recuperato la trentina, canneti non ce ne sono. Questo è il mio report sulla cattura dei girini. Ora, se avete qualche obiezione in proposito, sulla base della semplicistica argomentazione che gli animalisti sono, o dovrebbero essere, degli adoratori della natura, accontentandosi di ammirarla in religioso silenzio, fate pure, ma chiedetevi anche se per caso non sia l’invidia a fungere da base per le vostre obiezioni. Se invece, dei girini, delle rane e degli anfibi in generale non vi interessa nulla, state zitti!

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