domenica 18 agosto 2013

La ferita cronica della Palestina

 

E’ venerdì e come al solito dopo la preghiera si terrà la manifestazione, ma i soldati si presentano alle ore 11,00 ed attaccano il villaggio. Arrivano in 40 e con due cani, dalla strada rubata alla Palestina. Riesco a malapena a filmare il loro arrivo perché devo correre. Quando si presentano in così gran numero e con i cani hanno in mente una cosa sola: arrestare qualcun altro. Non gli è bastato evidentemente prendere i 3 ragazzi due giorni fa, vogliono fermare la Resistenza.
Sparano gas e sound bomb, ma non sparano verso di noi sulla strada (giusto qualcuno), sparano sulle case. Per fare più danni. Un bambino di due anni rimane soffocato e fuori coscienza per 20 minuti. Avevo giocato con lui proprio due giorni fa…. Mentre scrivo quest’articolo mi fanno sapere che sta bene. Vedo un uomo durante la manifestazione per ben due volte prendersi il gas addosso, la terza volta che lo rivedo lo stanno caricando sull’ambulanza. Ma, i Palestinesi hanno una forza che nasce dall’Amore. E’ infinita. Rivedo l’uomo per la quarta volta, venti minuti dopo, sta riprendendo a manifestare e ha anche una sigaretta in mano….


Oggi a Kuffr Qaddum sembra la giornata più calda dell’anno. E’ difficile correre e respirare. I gas bruciano ancora di più con il caldo. Brucia la pelle, bruciano gli occhi e devi correre.

Fino all’ultimo continuiamo a riconquistare la strada. Si resiste, anche per i 3 ragazzi arrestati. I bambini oggi si sono spaventati un po’ quando hanno visto i cani. L’esperienza passata per loro ha lasciato un brutto ricordo… Un padre urla ai soldati “quel cane addestrato e reso cattivo da voi vi rappresenta benissimo, chi rappresenta noi sono i nostri bambini”.

Vi amo Kuffr Qaddum. La vostra forza non finirà mai perché nasce dall’amore che avete dentro. E, nonostante sia dura, vinceremo noi perché sappiamo amare.

Riporto con molto piacere le parole di Murad per la manifestazione di oggi: “Abbiamo finito la nostra marcia oggi Venerdì 16 agosto alle 15.00.
Come al solito quasi 40 soldati attaccano il villaggio alle 11:00 sparando gas lacrimogeni e bombe sonore nelle case e nei confronti delle persone che condividono la marcia.

Molte bombe lacrimogene caddero dentro le case e Tayseer Shtaiwi mi ha detto che sei bombe sono cadute nel cortile di casa sua e hanno causato casi di persone soffocate all’interno della casa.
Yaqub Ashraf Shtaiwi, bambino di 2 anni soffocato, cadde privo di sensi dopo che l’odore di gas di una bomba nei pressi della sua casa lo aveva soffocato. Lui è ok ora.

I soldati cominciano a cambiare il loro modo di repressione verso di noi cercando di trasferire gli scontri tra le case per aumentare la sofferenza del popolo.

Ma abbiamo un messaggio e il dovere per la nostra terra: che a dispetto della sofferenza noi continueremo la nostra lotta.


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