Testo di Massimo Nava
Nel momento del dolore, della solidarietà, della condanna del
terrorismo islamico, ricordiamoci anche di chi ha aperto il vaso di
Pandora, delle guerre sciagurate, di chi porta la responsabilità
politica di avere destabilizzato il Medio Oriente, delle immonde
complicità di Paesi e governi con cui continuiamo a fare affari e a
siglare contratti per forniture militari. I terroristi non vengono da
un altro pianeta, vengono dal mondo arabo e musulmano, ma questo dato
non può continuare a nasconderne altri. Se vogliamo combattere
davvero il terrorismo, prendiamo le contromisure contro i Paesi che
lo finanziano e lo sostengono, pur essendo cosiddetti “amici”.
L’ideologia radicale era sotto la cenere da secoli, ma il primo
momento di esplosione è in Afghanistan, quando cioè americani e
sauditi sostennero e armarono la guerriglia islamica contro l’Armata
Rossa. Cosi nascono Al Qada e Ben Laden. Poi le guerre in Iraq e in
Libia, con la pretesa di esportare democrazia con le bombe. Infine la
Siria di Assad, altro regime laico inviso all’Islam radicale. Dopo
Al Qada è nato il concorrente Califfato.
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