Recentemente, nel video di una conferenza dello storico Alessandro
Barbero, mi ha colpito sentirlo dire: “All’epoca di Carlo Magno
gli italiani non esistevano e non mi stupirei se fra 500 anni gli
italiani non esisteranno più”. Ma come – ho pensato – e tutto
quello che ci hanno insegnato a scuola? E tutto quel patriottismo che
ha portato alla morte migliaia di nostri connazionali, dapprima nelle
tre guerre d’indipendenza ottocentesche e, successivamente, nella
prima guerra mondiale? Tutto inutile? Tutto un immane sacrificio di
vittime immolate al nulla? Come sarà l’Italia e se ci saranno
ancora italiani con la pelle chiara, di razza caucasica, fra 500 anni
non m’interessa poi molto, ma qui si sta accelerando troppo,
secondo me. Non ci è stato dato il tempo di abituarci all’idea che
l’Italia come la conoscevamo non ci sarà più. E’ come se a un
condannato a morte si dicesse che verrà giustiziato all’alba e
invece le guardie vanno a prelevarlo in cella in piena notte. Si
sentirebbe depauperato di qualche ora di vita. Così noi, oggi. Per
favore, dateci ancora 500 anni prima di produrre italiani con la
pelle scura, di etnie afroasiatiche. Perché tutta questa fretta?
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