sabato 8 febbraio 2025

L’uccello che faceva il clistere agli ippopotami


Poiché i naturalisti accademici l’hanno chiamata “specie esotica invasiva”, qualche giornalista ignorante, prendendo l’ultima parola, si è messo a parlare di “invasione” degli ibis sacri, tanto per alimentare il clima di emergenza già in atto nei confronti di orsi e lupi. Ma la vogliamo smettere di prendere sempre le difese di agricoltori e allevatori? Siamo così dipendenti dai prodotti dell’agricoltura e dalla carne, pur essendo in piena globalizzazione delle merci? Agricoltori e allevatori sono una minoranza, ma c’è una maggioranza silenziosa di italiani che ha altri valori, soprattutto legati a un’idea estetica della Natura, non meno importante dei pomodori e del latte di mucca! Ma i ministri dell’agricoltura contano ancora sul consenso di contadini e allevatori, per poter continuare a svolgere il ruolo di parassiti della società. Hanno chi li asseconda, fra la plebe ignorante. 


In quanto alla loro presunta nocività, sono stato pochi minuti a filmare gli ibis e non mi è parso che stessero dando la caccia ai pesci della peschiera, tanto più che i canali adibiti all’allevamento di trote sono sempre protetti da una rete di plastica, mentre quello in cui si sono fermati gli ibis è un canale parallelo non usato come vasca da riproduzione del pesce. Che sia una specie non autoctona è vero, ma parlare di “invasione” è esagerato. Tanto per essere precisi, quelli che ora vivono in Europa, ebbero gli zoo come luogo d’origine, non nel senso che sono scappati, ma perché alcuni zoo francesi avevano l’abitudine di detenere un certo numero di coppie allo stato libero, lasciando che si spostassero nei territori circostanti, per poi tornare la sera a dormire all’interno dello zoo, o anche per reperire cibo, qualora non ne avessero trovato all’esterno. La stessa cosa avvenne in Spagna e nei Paesi Bassi. Quelli che vivono in Italia sembra che abbiano avuto il parco “Le Cornelle”, in provincia di Bergamo, come luogo di diffusione. Anche in quel caso, gli ibis sacri erano allevati allo stato libero. Come tutti sanno, per gli antichi egizi era un animale sacro, per qualche strana ragione legato al Dio Thot, ma se fossi stato un ibis avrei preferito non avere questo privilegio, visto che erano sorti presso i templi veri e propri allevamenti, atti a fornire ai pellegrini gli ibis da sacrificare al Dio. Migliaia di mummie di ibis sono state trovate in Egitto negli scavi fatti dagli archeologi. La religione: nefasta per uomini e animali!


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