venerdì 16 marzo 2018

Dopo la Lady di Ferro, la Lady con la faccia di bronzo



Dopo che la premier britannica aveva dato un ultimatum di 24 ore a Mosca per spiegare la vicenda dell’avvelenamento dell’ex spia russa, sostenendo che questo episodio “ha rappresentato una palese ed inaccettabile violazione dei principi fondamentali del diritto internazionale e di comportamento civile”, si è manifestata la reazione russa. Giunti a questo punto la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zajarova, è intervenuta per rispondere a tono alla May ed ha suggerito al Regno Unito di evitare di proferire minacce ad una potenza nucleare come la Russia. 


In sostanza la Zajarova ha detto che nessuno può dare ultimatum di 24 ore alla Russia, visto che questa è una potenza nucleare, non vale la pena farlo, e che le accuse della May sono assurde e prive di prove, così come risultano prive di senso le richieste della May alla Russia di dare “una spiegazione credibile” sul caso dell’avvelenamento dell’ex spia russa, Serguéi Skripal, avvenuta in territorio britannico. Tanto più in quanto la Gran Bretagna si è rifiutata di fornire a Mosca ulteriori elementi di indagine su cui indagare, richiesti da Mosca, per chiarire come si sia verificato il tentativo di assassinio di una persona che viveva da anni libera in Gran Bretagna e non rappresentava alcuna minaccia per Mosca.



Nota: Il capo del Governo britannico, Theresa May si lancia in accuse gratuite alla Russia prima ancora di esibire prove sulla vicenda e sale in cattedra a dare lezioni di diritto internazionale. Proprio la May che ha appena incontrato il principe saudita a cui la Gran Bretagna fornisce tonnellate di armi ed assistenza militare per massacrare la popolazione dello Yemen. La stessa Gran Bretagna che è stata protagonista e complice di un lungo elenco di assassini all’estero di cittadini di varie nazioni, palestinesi, iraniani, egiziani, ecc. considerati scomodi per la politica estera del Regno Unito. Esemplare il caso degli scienziati iraniani assassinati nel loro paese o all’estero ad opera di agenti britannici ed israeliani.

Queste accuse sono state lanciate contro la Russia dalla premier in carica della Gran Bretagna, ovvero di quella potenza che, durante il governo di Tony Blair, ha invaso, assieme agli Stati Uniti (di cui sono il “cane fedele”), il territorio della Repubblica dell’Iraq, nel 2003, in base a falsi pretesti (le “armi di distruzione di massa”) ed ha procurato le più grandi devastazioni in quel paese e centinaia di migliaia di vittime civili. La stessa potenza che pochi anni dopo ha condotto una vergognosa campagna di tipo neocoloniale contro un paese indipendente e membro dell’ONU, la Repubblica della Libia, anche qui in base a falsi pretesti (una presunta rivoluzione) per appropriarsi delle risorse di tale paese, seminando il caos e suscitando il sorgere di bande terroriste incontrollabili.

Senza considerare gli ufficiali delle special forces britanniche infiltrati fra i terroristi in Siria che conducono le loro operazioni criminose contro la popolazione siriana. Questi, dico proprio questi, gli eredi dell’Impero Britannico, vogliono venire ad impartire lezioni agli altri? Non è la prima volta che questa signora britannica si arroga il diritto, per conto della Gran Bretagna, di impartire lezioni improbabili di diritto ad altri paesi senza prima guardarsi in casa propria e verificare i tanti scheletri custoditi negli armadi della sua cancelleria. Direbbe il grande Totò, “ma ci faccia il piacere”.

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