domenica 4 novembre 2018

Un filosofo di Sinistra convertitosi alla Destra


Fonte: L’Officina

Diego Fusaro comincia a dar fastidio. Lo si percepisce dai commenti sui media, specie da sinistra. Un collegamento che salta, un articolo che gli toglie la pelle, una fake-news, una battuta irritata: tutti segni che il giovane filosofo dopo un primo periodo di compiaciuta curiosità per le sue posizioni di marxista eretico o, se si preferisce, eterodosso, per la sua immagine fresca e piacevole e per il suo eloquio forbito, sta diventando scomodo. Diego Fusaro, 35 anni, torinese, dottorato di ricerca in filosofia, formazione hegeliana e marxista, da un paio d’anni è spesso in tv come opinionista. Abile nella comunicazione in un italiano perfetto e anche ricercato, riesce a rendere comprensibili e alla portata della gente concetti di politica, di filosofia e di economia che di solito vengono trattati con termini incomprensibili ai più.



Fusaro non ha peli sulla lingua e quando parla dell’Europa, dello spread, delle agenzie di rating, della crisi, delle nuove povertà, del debito pubblico e di altre questioni che ingombrano l’agenda politica lo fa andando al cuore dei problemi, senza auto-censure, con un’onestà intellettuale che spiazza i reggicoda del mainstream mediatico. Da marxista ha colto le vere motivazioni della crisi della sinistra, della sua inadeguatezza di fronte alla globalizzazione e ne individua la causa nell’internazionalismo, in quanto isolando il lavoratore dal popolo e dalla nazione lo riduce ad un numero in balia del capitalismo e della speculazione internazionale. Per i lavoratori, e quindi per il popolo, diventa allora essenziale mantenere quei punti di riferimento che soli impediscono il naufragio nel villaggio e nel mercato globale: famiglia, popolo, nazione, sovranità, democrazia. Ma affermare ciò per la sinistra è una bestemmia! Di qui le accuse di populismo, di fascismo, di rossobrunismo.


Per chi invece, come noi, è alla ricerca di nuove sintesi per esprimere una nuova politica che possa costituire un reale argine al dilagare del liberal-capitalismo, dell’idolatria del mercato e del Pensiero Unico vedere che un giovane filosofo proveniente da sinistra si trovi i sintonia con il pensiero della destra sociale e nazionale è motivo di grande speranza.

8 commenti:

  1. Fusaro finche'non accusa gli ebrei puo dormire serenamente gli utili idioti come lui e Sgarbi hanno una lunga carriera davanti che li aspetta ,Sgarbi in 60 anni di carriera non ha mai detto niente sugli ebrei quello e' il suo segreto il suo talismano LA chiave per entrare in tutte le TV fuoco e fulmini su tutti ma sui circoncisi mai una virgola fuori posto,chi si dimostra amico del Ghetto ha unavvenire radioso ,Fusaro stessa pasta e' I'll prodotto dell'arte ebrea l'arte robot pare un robot quando parla ,prostitute intellettuali che non daranno mai fastidio sono dei giullari inoffensivi

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    1. Temo che, di fondo, lei abbia ragione. La differenza fra i due è che l'uno riesce a farsi amare dal popolo becero e volgare, benché esperto d'arte, mentre l'altro suscita simpatia nelle persone colte.

      A me piace Fusaro.
      Detesto Sgarbi.

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  2. insomma, ha saputo dimostrare che anche i filosofi possono quatambiarsi il pane senza amicizie, conoscenze o parentele, cosa abbastanza difficile per i proprietari di lauree come la sua

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    1. Infatti, nessun bambino, interrogato su cosa voglia fare da grande, risponde "Il filosofo".

      Vedo inoltre una certa simmetria: dopo Cacciari filosofo, rimasto di Sinistra, ecco Fusaro filosofo, passato dalla parte opposta.

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  3. non esiste più la sinistra e quindi non c'è più né centro né destra. Ci resta la Ragione, il Discernimento e la Difesa ad oltranza della Meravigliosa ed Armonica Lingua Italiana, l'unica che sa dire GNOCCO e MAGNETICO senza difficoltà. Non è poco. Del resto l'anglocazzone COLTO mpiega tutte parole che derivano dal Latino. Io sono col bel Fusaro. almeno predica BENE, gli altri, i mantenuti dal Popolo Sovrano Italiano, razzolano MALISSIMO e non si capisce un GIOIELLO quando parlano. Mi tengo DIEGO.

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    1. Benché tu sia una trollessa che mi perseguita da anni usando vari nomi, come vedi ogni tanto ti lascio passare qualche commento, fra i meno sciocchi.

      Ti salva, in questo caso, la tua simpatia per Fusaro e, in generale, il fatto che anche tu sei, in fondo, un animaletto delle foreste, benché petulante e insignificante.

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  4. Fusaro ha il merito di dire da gramsciano che la sinistra è una falsa sinistra. Il suo linguaggio forbito è tuttavia una solita cantilena dove ricorrono sempre le stesse parole. Mondialismo, l'uomo ridotto a merce, turbocapitalismo, sfruttamento degli extracomunitari posti in concorrenza con gli italiani per abbassare i salari etc. Tutto giusto. Mi domando che ruolo ricopra al livello universitario. Dove la "mafia" universitaria è invidiosa di uno che abbia successo come personaggio televisivo.

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    1. Ottima osservazione! Anch'io noto una certa ripetitività nei suoi interventi.

      Se da una parte la parola "turbocapitalismo" fa presa sulle masse, per lo meno sugli uomini amanti dei motori (potrebbe andar bene anche "ipercapitalismo", per le casalinghe che fanno la spesa), il suo linguaggio forbito alla lunga lo rende un personaggio da fumetto non meritevole di credibilità.

      Magari i sionisti lo hanno portato alla ribalta proprio per quello.

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