mercoledì 31 luglio 2019

Chi finisce in pasto ai pesci e chi alle assistenti sociali


La forbice tra autoctoni e migranti si fa sempre più larga. Se io porto mio figlio piccolo in barca e non gli metto il salvagente, la guardia costiera mi multa e fa la segnalazione ai servizi sociali, diventati ormai, dopo il caso di Bibbiano, famigerati. Poi, una volta rientrato a casa, le assistenti sociali vengono a farmi visita, minacciando di portarmi via il figlio. Contemporaneamente, sulle navi ONG ci sono presunte mamme con bambini piccoli che, prima di essere fatte salire a bordo della nave, li avevano portati su un gommone sgonfio, messo gentilmente a disposizione da Soros. Una volta attraccate in un porto della Sicilia, grazie a quel bambino piccolo, che ha avuto la fortuna di non finire in pasto ai pesci, le sedicenti mamme vengono fatte sbarcare immantinente, senza che nessuno accerti se si tratta delle loro vere madri. Se fossimo un paese evoluto, le si sottoporrebbe a un esame del DNA, per avere la certezza che quel bambino non è stato rapito o comprato. Non succede, ovviamente, perché dopo sedici secoli di immondo cattolicesimo, in cui l’ipocrisia ha potuto svilupparsi e mettere radici, alle famiglie di razza bianca si sottraggono i minori, mentre a Rom e migranti gli si perdona tutto.

[Grazie a Francesco per avermi segnalato il video]

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