Testo di CLAUDIO DDX
C'era una volta la vacanza estiva che durava dai due ai tre mesi. Aveva un nome obsoleto ed in disuso, "la villeggiatura". Tanti partivano addirittura ad inizio giugno od ai primi di luglio e tornavano a metà settembre. L' autostrada era una fila di Fiat 850, 600, 1100, 127, 500 e 128, Maggiolini e Prinz. Era tutto più semplice e più vero. La vacanza durava talmente tanto che avevi la nostalgia di tornare a scuola e di rivedere gli amici del tuo quartiere, ed al ritorno non ricordavi quasi più dove abitavi. La mattina in spiaggia le 50 lire per sentire le canzoni dell'estate nel juke box o per comprare coca cola e pallone. Si mandavano le cartoline che arrivavano ad ottobre, ma era un modo per augurare "Buone vacanze da..." ad amici e parenti. Malgrado i 90 giorni ed oltre di ferie, l'Italia era la terza potenza mondiale, le persone erano piene di valori e il mare era pulito. Si era felici, si giocava tutti insieme, eravamo tutti uguali e dove mangiavano in quattro mangiavano anche in cinque, sei o più. Nessuno aveva da studiare per l'estate e l'unico problema di noi ragazzi era non bucare il pallone, non rompere la bicicletta e le ginocchia giocando a pallone, altrimenti quando rientravi a casa ti prendevi pure il resto. Il tempo era bello fino al 15 di Agosto, il 16 arrivava il primo temporale e la sera ci voleva il maglioncino perché era più fresco. Intanto arrivava settembre, tornava la normalità. Si ritornava a scuola, la vita riprendeva, l'Italia cresceva e il primo tema a scuola era sempre. "Parla delle tue vacanze". Oggi è tutto cambiato, diverso. La vacanza dura talmente poco che quando torni non sai manco se sei partito o te lo sei sognato. E se non vai ai Caraibi, a Sharm o ad Ibiza sei uno sfigato. O magari hai tante cose da fare che forse è meglio se non parti proprio, ti stressi di meno. Una risposta certa è che allora eravamo tutti più semplici, meno viziati e tutti molto più felici, noi adulti e pure i ragazzi. La società era migliore, esisteva l’amore, la famiglia, il rispetto e la solidarietà. Fortunati noi che abbiamo vissuto così. La vita era quella vera insomma.
Non c' erano i pc , gli smartphone , le app , le previsioni del tempo H24 , il telepass , le tessere magnetiche , i tornelli , lo scansionamento facciale , la AI , le telecamere ovunque ...
RispondiEliminaLa tv aveva solo 2/3 canali , non che non raccontasse balle ma per una legge matematica 3 raccontano meno balle di 30 o 300 ...
Non è vero che ogni generazione teme il " progresso " di quella successiva e rimpiange i propri tempi , qui solo un cieco in malafede può dire che la società della seconda decade del duemila è migliore di quella di 50 anni prima.
C'erano i "Vu cumprà", sulle spiagge e anche altrove, ma non davano fastidio a nessuno.
EliminaIn Friuli avevano imparato a rivolgersi ai clienti, per stimolarli a comprare, dicendo: Fur i bez, fur i bez!", che tradotto significa: "Fuori i soldi, fuori i soldi".
Sapevano rendersi simpatici.
Oggi dicono ancora: "Fuori i soldi", ma con una pistola in mano!
Tutto vero, però a scuola si tornava il primo ottobre.
RispondiEliminaSan Remigio e i bambini di sei anni, per tale ragione, venivano chiamati "Remigini".
EliminaNon tutte rose e fiori.......Come dimenticare la Simca 1000, il Motom 48 cc 3 marce 4 tempi, le prime frodi alimentari, il vezzo di abbronzarsi sulle spiagge fino alle ustioni di primo grado eccetera eccetera....
RispondiEliminaBernabei mise le calzemaglie nere alle Kessler, il pettorale di Marisa Allasio turbava i sogni di militari & ragazzi, stropicciate pubicazioncelle in bianco nero passavano di mano in mano, sotto i banchi delle scuole e poi, e poi.
Gira il mondo gira nello spazio senza fine, primo esempio di canzone universale moderna made in Italia, che voleva dire tutto ma che, in pratica, non diceva nulla.
Gira il mondo gira...
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