Fonte: Prima Pagina di YVS
Troppi vaccini, fatti insieme,
oppure a poca distanza gli uni dagli altri, sono in grado di
provocare “stress
ossidativo” e
portare a gravi conseguenze. Ad affermarlo una Commissione
d’Inchiesta del Ministero della Difesa che nel 2011 ha portato alla
conclusione il Progetto Signum,
acronimo di Studio
di Impatto Genotossico Nelle Unità Militari. Questo studio, incentrato su circa
1.000 militari italiani di stanza in Iraq nel periodo 2005, ha preso
in esame i possibili danni ricevuti dai nostri soldati. I fattori
presi in esame sono stati:
– uranio
impoverito,
considerato ininfluente per i bassi residui trovati nelle urine delle
persone esaminate;
– fattori
ambientali, quali
inquinamento e avvelenamento da sostanze tossiche come Cadmio, Zinco
e altri metalli, anch’essi considerate ininfluenti;
– vaccinazioni,
per un numero superiore a 5, che sono state additate come la
principale causa dei problemi di salute a cui i militari sono
incorsi.
Nello studio si afferma infatti che:
– “la frequenza di
alterazioni ossidative al DNA e di cellule micronucleate è risultata
incrementata al termine della missione, in particolare per i
soggetti a prevalente attività outdoor o sottoposti a vaccinazioni
in numero superiore a 5 o con vaccini viventi attenuati”;
– “alcune attività
connesse con l’esecuzione della missione (attività di
pattugliatori e vaccinazioni in numero maggiore di 5 o con vaccini
vivi attenuati) aumenta i livelli di carico ossidativo sul DNA
linfocitario. Il fenomeno ha origine endogena (cioè
interna all’organismo ndr) ed
è maggiore nella piccola frazione della popolazione esaminata
geneticamente suscettibile”;
– “altri fattori
concomitanti, quali il numero e la tipologia delle vaccinazioni
effettuate dal 2003, appaiono associati ad una maggiore frequenza di
BNMN (frequenza di
cellule binucleate con micronuclei ndr) anche
se questa osservazione si riferisce a sottogruppi di scarsa
numerosità e non permette di trarre conclusioni definitive sulla
causalità di questo risultato”;
– “è stato
possibile infatti identificare nella popolazione in esame un
significativo incremento delle alterazioni ossidative e
dell’instabilità genetica al termine del periodo di impiego in Te.
Op.” “Questi incrementi non sono risultati associati a
variazioni di esposizione ad agenti xenobiotici genotossici e,
pertanto, non possono essere attribuiti a questa causa. Fra le
ipotesi più probabili da prendere in considerazione vi sono le
condizioni legate al rilevante carico psico-fisico e climatico a cui
i partecipanti della missione sono stati sottoposti. L’elevata
sensibilità dello studio ha permesso inoltre di confermare gli
effetti fisiologici dell’invecchiamento oltre ad evidenziare gli
effetti adattivi relativi all’intenso trattamento con vaccini”.
Quindi abbiamo capito
bene? Il nostro Governo, mentre obbliga i nostri infanti a fare 10
vaccinazioni contemporaneamente, ci dice che i Militari che ne hanno
fatte almeno 5 insieme si sono ammalati o rischiano di ammalarsi,
causa azione di stress ossidativo. Per
chi non sapesse quale squilibrio può comportare uno stress
ossidativo, vi invito a riflettere su cosa dice l’università di
Pisa in merito.
– “Il termine
stress ossidativo identifica una modificazione del normale equilibrio
intracellulare esistente tra sostanze ossidanti, prodotte
fisiologicamente dalle cellule durante i processi metabolici, e
l’efficienza dei sistemi di difesa antiossidanti”;
– “Disturbi del
normale stato redox possono provocare effetti tossici attraverso la
produzione di specie chimiche reattive che danneggiano le componenti
della cellula incluse proteine, lipidi e acidi nucleici”;
– “In questo
contesto assumono particolare importanza, per la frequenza e per il
carico di disabilità che comportano, i processi neurodegenerativi
dell’encefalo. L’espressione delle alterazioni e del danno varia
da modificazioni modeste delle principali funzioni dei
neurotrasmettitori e metaboliche, che portano a compromissione della
funzionalità neuronale, fino a modificazioni morfologiche micro- e
macroscopiche della struttura stessa dell’encefalo”.
Inutile dirvi che il mondo
scientifico, al contrario di quello che ci vorrebbero far credere
persone come Lorenzin, Burioni, Villani, Faraone, Ricciardi,
Pregliasco e chi più ne ha più ne metta, è pieno di studi e
ricerche che mettono in evidenza questi aspetti. Non ultimo il Dott. Giulio
Tarro, un virologo di fama internazionale, pluripremiato, Presidente
della Commissione sulle Biotecnologie della Virosfera UNESCO. Cosa ci
dice in merito a questa storia? Beh, ci dice che i vaccini fatti male
(cioè fatti tutti insieme o a distanza troppo ravvicinata) provocano
danni gravi, come il cancro e le malattie neurodegenerative.
Anche la Camera dei deputati,
con relazione del 30 giugno 2015 e approvazione del 19 luglio 2017,
ha confermato la sua “relazione
sull’attività d’inchiesta in materia di sicurezza sul lavoro e
tutela ambientale nelle forze armate”,
affermando una serie di pesanti accuse rivolte alle pratiche
vaccinali imposte ai militari, ove nel punto d) si introduce
l’argomento vaccini in questo modo: “È,
altresì, accertato che la causa dell’incremento della patologia
oncologica del personale dell’Amministrazione della Difesa
nell’ultimo ventennio non possa qualificarsi in termini di
univocità, ma piuttosto di multifattorialità, che, come già
appurato dalla Commissione d’inchiesta nel corso della XVI
legislatura, comprende la vaccinazione e le sue modalità.”
Il rapporto, che da pagina 13 a
pagina 16 è incentrato esclusivamente sulle criticità dei vaccini,
mette in luce una serie di decessi e
di invalidazioni permanenti causate
dai vaccini (senza
possibilità di equivoci!).
Il rapporto continua sottolineando l’insorgenza di altre patologie
degenerative e si sofferma sull’importanza dei test pre-vaccinali,
quelli che le “società
firmatarie del calendario vaccinale per la vita” sottolineano
essere inutili e a cui il Sig. Villani si è opposto personalmente, da grande
scienziato qual è.
Il rapporto sui danni da vaccino
conclude infine: “In
conclusione, la Commissione ritiene che l’utilizzo di farmaci
vaccinali forniti in soluzione monovalente e monodose (ovvero un
vaccino per singola malattia, fornito in una singola dose),
ridurrebbe notevolmente l’esposizione al rischio dovuto alla
profilassi vaccinale, in quanto il militare, in età adulta, potrebbe
risultare già immunizzato ad alcuni antigeni contenuti nei vaccini
multipli assunti nell’infanzia o immunizzato naturalmente per aver
contratto la relativa patologia.”
A questo punto è inevitabile
farsi delle domande. Per esempio, ma se questi danni li ricevono
persone adulte al massimo della loro forma fisica (ricordiamoci
che parliamo di Militari che vanno in guerra!),
che danni potrà ricevere un bimbo di pochi mesi, con il doppio delle
somministrazioni? E ancora, ma se queste cose vengono sostenute
addirittura da un’inchiesta di un comitato
scientifico, appositamente costituito dal Ministero della Difesa,
perché ci raccontano che non esistono evidenze scientifiche di
“possibili” danni da vaccino? Altra domanda, ma come è possibile
che mentre si andava a configurare un decreto legge orribile, sulla
pelle dei nostri figli, contemporaneamente si affermava che i
militari italiani si ammalano (di cancro e di malattie degenerative)
e muoiono a
causa dei troppi vaccini?
E’ evidente che
qui c’è qualcosa che non va!
Nessun commento:
Posta un commento