Testo di Paolo Sensini
Secondo l’ONU, nel 2050 almeno 20 milioni della popolazione
italiana dovrà essere composta da immigrati. Non è una semplice
previsione, ma un progetto scritto nero su bianco di cui vediamo ogni
giorno un passo in avanti. L'ossessione del governo PD per lo ius
soli, che è solo uno dei vari tasselli del puzzle, s'inserisce in
questa manovra di sostituzione etnica. Per questo, figure come la
Boldrini & soci sono stati catalputati dall'ONU ai vertici delle
istituzioni. Un assurdo anche da un punto di vista strettamente
sociale, considerato che il 50% dei giovani languono nel limbo della
disoccupazione. Ma agli autocrati del Partito-Stato di questo non
frega nulla: a loro interessa solo arruolare nuova "carne umana"
per mantenere i privilegi di cui godono e trasformare la società in
un campo di battaglia votato alla mera sopravvivenza.
Il disegno non
riguarda tuttavia la sola Italia, ma è un progetto d'ingegneria
sociale che l'ONU e gli organismi internazionali pianificano per
l'Europa intera. La scusa è che in questo modo si contrasta il
"crollo demografico di cui è preda l'Occidente". Ma la
crescita demografica in sé non è affatto sinonimo di ricchezza e
progresso, altrimenti l’Africa non sarebbe l’Africa. Tutto
dipende dalla "qualità" della popolazione e dal tipo di
rapporti sociali vigenti in essa, non da un semplice problema
numerico. O capiamo questo, altrimenti, per usare un'immagine
pregnante tratta dal capolavoro di George Orwell, "se vuoi un
simbolo figurato del futuro immagina uno stivale che calpesta un
volto umano... per sempre".
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