sabato 6 marzo 2021

Tutti abbiamo avuto persone care morte


Testo di 
Stefano Re

Sono stato in ospedale per una settimana con la polmonite. Avevo 40 anni, era il 2010 e non c'era nessun coviddo. Eppure non ho preteso che il resto del mondo girasse con una museruola del resto totalmente inutile a limitare contagi influenzali, non ho giustificato la sospensione dei diritti costituzionali e non mi aspettavo che il governo distruggesse alla radice l'economia. Ah, nemmeno auspicavo di imporre il coprifuoco a tempo indeterminato, forse perché che io sappia i virus non girano solo la notte, nemmeno quelli che "ha stato il pipistrello". Ora, cerchiamo di fare bene chiarezza al riguardo: il ricatto morale da quattro soldi del "ho perso persone care quindi dovresti sentirti inibito nel criticare le misure restrittive" con me potete risparmiarvelo proprio. Abbiamo tutti avuto parenti morti, chi per un cancro, chi per influenza, chi per infarto, chi per covid. La mia battaglia non riguarda il dolore di una perdita, riguarda la sceneggiatura criminale in cui questi decessi vengono strumentalizzati e usati per distruggere lo Stato di Diritto e la salute stessa. Ciò premesso, proprio le persone che hanno perso i loro cari dovrebbero essere le prime a voler sapere davvero come mai sono morti. E le prime anche a porsi domande quando le spiegazioni fornite fanno acqua da tutte le parti, non trovate?




Il rispetto del dolore non ha niente a che vedere con il fatto che i virus non uccidano a zona e quindi che quel che ci stan rifilando è una montagna di balle fatta e finita. Il dolore non è una scusa per negarlo. Se la sofferenza per le perdite subite annebbia la vostre capacità logiche e razionali, è un problema tutto vostro. Non è una colpa mia, né un buon motivo per accettare la demolizione dello Stato di Diritto. Perdonate la chiarezza, ma ne ho le scatole piene di leggere questi ricatti morali da quattro soldi. Se vi irrita quel che scrivo, smettete ti leggermi.

4 commenti:

  1. Due anni fa ho avuto la pertosse per una settimana, nn riuscivo a respirare, nn dormivo e stavo malissimo. ....e sono dovuto andare a lavorare lo stesso.
    Tre anni fa:febbre a 39 1/2, ossa a pezzi, vista annebbiata, non sentivo nessun sapore....e sono dovuto andare a lavorare lo stesso.
    Nn ho preteso che il mondo si fermasse x me e, anzi, il mondo l'unica cosa che faceva per me, èra dirmi di prendere una Tachipirina.
    Noi lavoriamo e soffriamo x i nostri cari e se smettiamo di farlo per paura, allora che senso abbiamo?

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  2. Bisogna finalmente rassegnarci. Tutti quanti. Non ci vogliono più, è l'ora di sloggiare. Anche questa, credo, è consapevolezza, non certo pessimismo. Anche i comportamenti eroici, stoici, non interessano più a nessuno. In un cantuccio dell'anima rimane sempre un filo di speranza. Speranza ultima dea.

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  3. L'unica cosa da fare è inventare,inventare,diventare piccoli per passare attraverso le maglie della rete.Come inventare?inventatevelo e non è una presa in giro.Saluti.
    P.S.piccolo suggerimento.
    https://youtu.be/Vz2yC5PTqEE

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