Fonte:
Noi e gli extraterrestri
Testo
di Antonio De Comite
Gli
UFO hanno da sempre avuto un collegamento privilegiato con le Forze
dell’Ordine, sin da quando l’apparizione di questi oggetti e/o fenomeni ha
avuto una certificazione ufficiale da parte dei Governi e dei Ministeri della
Difesa di mezzo mondo e sin da quando sono stati inseriti come problematiche
che potevano avere delle ripercussioni con la sicurezza nazionale di qualunque
Stato o Nazione, non tanto perché dietro ad alcune apparizioni ci fossero
presunti “extraterrestri” (ipotesi plausibile, ma mai confermata con prove
dirette e concrete), ma semmai perché si credeva (e in alcuni Stati ci si crede
ancora) che dietro a questi inquietanti avvistamenti ci fossero nazioni nemiche
o ipotetiche minacce terroristiche. In Italia, tra le Forze dell’Ordine, il
compito è delegato non solo all’Arma dei Carabinieri, ma anche alla Polizia
Stradale che, soventemente, durante le classiche operazioni anticrimine è stata
testimone di strani avvistamenti ed enigmatici IR (Incontri Ravvicinati), basti
pensare al famoso caso del metronotte genovese Pier Fortunato Zanfretta.
Ciò
che vi sto per raccontare è una interessante conversazione avuta con un
esponente della P.S. che, per via di un serio infortunio che ha coinvolto il
suo femore avuto in servizio, è in fase di convalescenza.
Il
contesto del colloquio con questa persona, che per ovvi motivi non nomineremo,
è stato quello di un locale denominato “Friendly Pub” a Martina Franca (TA), in
cui suonava una “cover band” dedita a musica pop.
L’incontro
in questione avvenne nell’estate 2013.
Non
era la prima volta che il sottoscritto, assieme ad altri amici, assistevamo
alle performances musicali del gruppo, visto che siamo loro fans di vecchia data
ormai, ma non mi sarei mai aspettato che si aprisse il discorso sugli UFO con
alcuni di loro.
Infatti,
il nostro testimone, 48 anni, ha la anche la passione della musica ed è
all’interno di questo gruppo in qualità di bravo tastierista.
Una
volta finita la loro splendida esibizione, la vocalist del gruppo e il nostro
testimone si avvicinano al nostro tavolo e si inizia a parlare del più e del
meno. Improvvisamente mio cugino, che era di fianco a me, scherzosamente parla
di rapimenti alieni verso la vocalist e lei risponde: “l’importante è che non
siano i Grigi”. Immediatamente dopo, le dico: “conosci i Grigi?”. E lei
risponde: “sono affascinata da questi argomenti”. E in quel momento le dico:
“possiamo discutere di questi argomenti in modo serio, io sono un ufologo e
socio del Centro Ufologico Nazionale”. Lei, entusiasta di questa cosa, mi
risponde: “allora devi parlare con il mio amico affianco a me, lui ha avuto
alcune esperienze con gli UFO durante i pattugliamenti quando era in servizio”.
Il nostro testimone, che era allo stesso tavolo, risponde: “Si è vero, ma non
avevo mai avuto occasione di parlarne ad un ufologo e sono contento di parlarne
ora”.
Ed è così che incomincia l’interessante conversazione e, prima di parlare dei due casi che lo hanno coinvolto personalmente, il nostro teste mi conferma che molti sui colleghi poliziotti sono stati coinvolti in esperienze ufologiche, ma molti (ancora oggi) sono restii a divulgarne apertamente i contenuti per paura del ridicolo, ma ha sentito parlare dell’esistenza di “zone calde” in Italia dove ci sono molti avvistamenti come il Monte Amiata e il Gran Sasso (quest’ultimo sede dei laboratori INFN – Istituto Nazionale Fisica Nucleare – in collaborazione con il CERN di Ginevra).
Ma
gli avvistamenti non hanno coinvolto solo i suoi colleghi, ma anche altri amici
che lavorano per l’Aeronautica Militare. Anzi mi dice: “se vuoi un giorno ti
faccio parlare con alcuni di loro”. E, naturalmente la mia risposta è stata di
assoluto consenso al suo invito.
Comunque, l’amico testimone mi racconta che fino a qualche anno fa, ogni qualvolta che qualcosa di “non identificato” appariva nei cieli italiani, immediatamente ricevevano l’ordine tassativo di alzarsi in volo in azione di “scramble” e verificare la natura dell’oggetto e/o fenomeno avvistato. Ora invece, tranne se si tratta di un qualcosa davvero riconducibile a nazioni nemiche o azioni terroristiche, se avvistano un vero UFO non intervengono, visto che questi oggetti e/o fenomeni non sono una minaccia diretta sia per gli stessi aviatori che per gli interessi della Nazione di appartenenza.
Comunque, l’amico testimone mi racconta che fino a qualche anno fa, ogni qualvolta che qualcosa di “non identificato” appariva nei cieli italiani, immediatamente ricevevano l’ordine tassativo di alzarsi in volo in azione di “scramble” e verificare la natura dell’oggetto e/o fenomeno avvistato. Ora invece, tranne se si tratta di un qualcosa davvero riconducibile a nazioni nemiche o azioni terroristiche, se avvistano un vero UFO non intervengono, visto che questi oggetti e/o fenomeni non sono una minaccia diretta sia per gli stessi aviatori che per gli interessi della Nazione di appartenenza.
E
dopo questo, per così dire, “assaggio” generale con l’argomento e dopo uno
stuzzichino e una buona birra, il testimone arriva così a raccontarmi le sue
due dirette esperienze con gli UFO.
Il
primo avvistamento avvenne nell’estate del 2009. Allertati da una chiamata
dalla Centrale di Comando, intervengono all’ingresso della Rampa Leonardo Da
Vinci (Marina Militare Stazione Navale), entrata sita in prossimità del Mar
Piccolo di Taranto, per sedare una rissa tra due persone scatenatasi per futili
motivi. Era da poco passata la mezzanotte.
Una volta portato tutto alla normalità, mentre erano intenti a verbalizzare l’atto illegale tra i due tizi, sia l’amico testimone che il collega, ma anche i due loschi tipi, notano l’apparire di quella che all’inizio riconducono ad un meteorite, arrivare velocemente dal cielo e scendere in picchiata verso il mare. L’oggetto aveva una forma ovoidale, di colore arancione, e con una scia di colore simile.
Sia
i due poliziotti che i malviventi si aspettavano, da un momento all’altro, uno
“splash down” (ammaraggio) diretto, ma – improvvisamente – il presunto
meteorite si “arresta” per circa due secondi a pelo d’acqua.
I
quattro rimangono estasiati da quella visione. Poi, dopo questa piccola
frazione di tempo, l’oggetto misterioso si immerge lentamente sotto l’acqua, emettendo
una luce vivida di colore bianco come quella utilizzata dai sommozzatori e
percorrendo, con velocità non sostenuta, il Canale Navigabile e, passando sotto
il Ponte Girevole, si dirige verso il Mar Grande per intraprendere la sua
ignota destinazione.
Di
ciò, i due poliziotti fecero regolare rapporto, che fu inviato (come da
protocollo) al 2° Reparto Generale Sicurezza dell’Aeronautica Militare (ente
che ha il compito istituzionale di occuparsi, a livello statistico, delle
segnalazioni di UFO provenienti, soprattutto, da personale militare). Il nostro
testimone mi comunicò che delle conclusioni ufficiali di quell’avvistamento,
dal momento del rapporto, non seppe più nulla.
Ancora
più eclatante il caso che coinvolse il nostro teste, assieme ad un suo collega,
mentre si trovavano in pattugliamento anticrimine a Gioa Tauro. Correva l’anno
2002. Giorno non specificato, ore 02:00 della notte, zona di campagna.
Ecco
come descrive l’esperienza sulla “Scheda di Segnalazione di avvistamento UFO”
del CUN da lui compilata:
“Mentre
eravamo in pattuglia, notavamo una luce molto intensa sulla corsia opposta al
nostro senso di marcia. Dopo averla raggiunta a circa venti metri, non
riuscendo a distinguere cosa emettesse quella luce, sospesa a mezzo metro da
terra, fermavamo il nostro mezzo ed un mio collega scendeva a controllare più
da vicino questa fonte luminosa, ma dopo pochi passi si fermava come incantato
davanti ad essa e dopo un paio di minuti ritornava in auto con aria strana.
Alle nostre domande su cosa avesse visto, rispondeva che lui non si era mai
mosso dall’auto e quindi gli sembrava strano che noi gli chiedessimo ciò.
Improvvisamente la luce, senza alcun rumore, saliva verticalmente verso sopra e
con una velocità impressionante schizzava via verso il cielo fino a scomparire
completamente in pochi attimi”.
Fin
qui la dettagliata descrizione dell’interessante avvistamento, durato 10 minuti
primi. Secondo il nostro testimone l’oggetto aveva le dimensioni apparenti di
un grosso faro, era di colore bianco accecante e che all’inizio
dell’avvistamento i poliziotti avevano creduto fosse una fonte luminosa
proveniente da un altro veicolo sulla carreggiata. Ipotesi che immediatamente
dopo fu esclusa. Il cielo, nel corso di questo avvistamento, era completamente
sgombro di nubi.
Anche
di questo episodio è stato fatto regolare verbale ed inviato agli organi
preposti che si occupano di UFO. Inoltre l’amico testimone mi ha riferito che
forse è facile reperire la copia di quel verbale e se riuscisse nell’intento,
mi farebbe leggere il documento ufficiale. Staremo a vedere.
Il
caso di cui ho illustrato i particolari sopra assume un valore “di alta
stranezza” importante, visto che si può collocare, utilizzando la
Classificazione degli Incontri di Hynek, come IR2 (Incontro Ravvicinato del
Secondo Tipo) visto gli effetti collaterali avuti dal collega del nostro
testimone che potrebbero essere collocati in un ipotetico contesto di fattore
ipnotico o di “smarrimento temporale” dovuto alla vicinanza del fenomeno, con
successiva “perdita di memoria” dell’azione (muoversi verso l’oggetto) che
aveva fatto pochi istanti prima.
Fin
qui l’interessante conversazione avuta con l’amico testimone, il quale ha
voluto rendere pubbliche le sue esperienze “fuori la realtà” perché la gente ha
diritto di sapere, qualunque sia l’origine, la natura e la provenienza di
questi oggetti e/o fenomeni misteriosi.
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