sabato 30 giugno 2018

Noi siamo i figli del Sessantotto


Testo di Enrico Priotti

Noi siamo la sinistra, siamo i figli e i nipoti del Sessantotto e abbiamo fatto veramente del nostro peggio per voi. Vi abbiamo riempiti a vostre spese di terzomondisti, fatto credere che vi avrebbero pagato le pensioni e una marea di altre sciocchezze, dato una specie di eutanasia, il matrimonio gay, la presidenta, la congolese, mr. Gomorra, giornalisti e VIP di regime, ex-terroristi, antagonisti, i figli di due padri, genitore 1 - genitore 2, liberalizzato la marijuana, concesso il reddito di delinquenza, i super-sconti di pena per i criminali, aumentato tasse, tariffe, multe, bollette, controlli, limiti, divieti e burocrazia, messo enormi zone blu e ZTL, eliminato i salumi dalle mense, crocifissi e presepi dalle scuole, sostituito il Natale con la "festa d'inverno", vietato l'uso di parole normalissime, monopolizzato lo Stato, utilizzato parte della magistratura a fini politici, elevato al rango di ministri persone palesemente incompetenti, fatto una propaganda asfissiante a nostro vantaggio sulla TV pubblica, salvato con soldi vostri le nostre banche decotte, insabbiato i processi che ci riguardano, ma moltiplicato quelli che colpiscono i nostri avversari politici, massacrato le imprese, bloccato le grandi opere, firmato patti scellerati con la UE, regalato un pezzo di mare alla Francia, protetto genti tradizionalmente dedite al malaffare, favorito in tutti i modi l'Islam e schiacciato le radici cristiane, mentito sfacciatamente al popolo, aiutato tutti tranne gli italiani, difeso i peggiori e marginalizzato i migliori, fatto un colpo di Stato bianco (anzi, rosso). Eravamo pure a un passo dal regalare il passaporto italiano a cani e porci, per prendere un sacco di voti, in modo da poter continuare imperterriti a devastare le poche cose che ancora non siamo riusciti a distruggere.



E voi?! Voi avete smesso di votarci?
Ma stupidi ingrati, retrogradi ignoranti, fascisti e razzisti, che non siete altro!

Nessun commento:

Posta un commento