martedì 26 giugno 2018

Candidato breivikiano



Questo pazzoide di Andres Breivik è la rappresentazione tangibile di come certe esaltazioni: superomistiche, suprematistiche, religiose, White Power, KkK, o altro, possono produrre gravi guasti cerebrali. Compie una strage, pianificata, ammazzando 77 persone e si qualifica anti-multiculturalista, anti-marxista, anti-islamista e sionista. In uno scritto di 1518 pagine, Breivik si definisce "salvatore del cristianesimo" e "il più grande difensore della cultura conservatrice in Europa dal 1950". Per non farsi mancare niente prima si dichiara cristiano protestante, poi fascista e nazionalsocialista. Nel 2015 si converte alla religione Odinista, frangia di estrema destra dell'etenismo (un manicomio religioso auspicante il ritorno alle religioni dei Germani pre-cristiani). Certo, siamo in presenza di uno spostato mentale, ma non è casuale che va a infervorarsi di queste specifiche suprematiste, pro esaltazione mentale. 


A proposito, molti non sanno che nella Alessandria d’Egitto dei primi del ‘900 pullulavano sette massoniche ed esoteriche maniacali. Alcune coltivavano sogni pseudo razzisti, genetisti, per un connubio di razze ariane (in particolare tedeschi e inglesi) ed ebraico-sioniste deputate a dominare il pianeta. In questi ambiti fu partorita la scellerata visione geopolitica Euro – Atlantica.  Con la dichiarazione Balfour e la possibilità di ricreare il focolaio ebraico in Israele, e poi la nascita del nazionalsocialismo, questi connubi in buona parte si spezzarono (ma non del tutto).

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