lunedì 21 novembre 2011

Un’immagine vale più di mille tabù


Clemenza, la suora infermiera malgascia che presta la sua opera umanitaria presso l’ospedale di Tulear, in Madagascar, e a cui ho dato lezioni d’italiano, mi raccontò di aver visto in tivù l’immagine di un fantoccio raffigurante Papa Benedetto XVI addobbato con molti preservativi srotolati. Si trattava di una manifestazione di protesta contro la visita del Papa nel suo paese natale e suor Clemenza vide quell’immagine blasfema al telegiornale mentre si trovava a Roma, insieme ad altre consorelle. Tutte rimasero inorridite e Clemenza mi disse che era il Diavolo in persona a spingere i contestatari a tanta improntitudine.
Io che al Diavolo non credo, cerco spiegazioni più prosaiche e non mi accontento mai delle versioni ufficiali. Il Papa forse non vide neanche quel fantoccio, giacché i protestatari furono tenuti a debita distanza dalla polizia, ma milioni di telespettatori in tutto il mondo le videro.
Probabilmente, la mia suorina non ha mai sentito parlare di Giordano Bruno o di Galileo Galilei, né che la Chiesa di cui fa parte ha assassinato il primo e costretto all’abiura il secondo, ma se si dovessero far pagare le colpe a Benedetto XVI per i misfatti compiuti dai suoi predecessori secoli or sono, ci comporteremmo come quel furbo lupo della favola che accusava l’agnellino di avergli sporcato l’acqua che intendeva bere già nella settimana precedente, come stava facendo anche in quel momento. Quando l’agnello gli fece notare timidamente che una settimana prima non era ancora nato, il lupo gli rispose che, se non era stato lui, sarà stato suo padre, dato che gli agnelli hanno il brutto vizio di assomigliarsi tutti quanti. In altre parole, morale della favola: chi ha voglia di litigare cerca i pretesti più assurdi e illogici. E’ vero che la Bibbia dice che le colpe dei padri ricadranno sui figli ma, anche se in ritardo, la Chiesa ha chiesto scusa per aver ucciso il filosofo Nolano e aver maltrattato l’astronomo pisano.



Ciò non di meno, fotomontare l’immagine del Papa mentre bacia un Imam musulmano è chiaramente una mancanza di rispetto, oppure una neanche tanto velata allusione all’omosessualità presente nel clero cattolico o, peggio ancora, alla pedofilia di certi sacerdoti. Anche su questo, recentemente, il Papa ha fatto pubblica ammenda. Cosa si vuole di più da lui?
In quanto agnostico anticlericale e antimilitarista, dovrei gioire ogni volta che il rappresentante della piramide gerarchica cattolica viene umiliato e offeso, eppure, anche se riconosco le colpe storiche del clero, non sono così cieco da non accorgermi che è in atto un attacco contro il cattolicesimo, che tanto male ha fatto e sta facendo agli animali. Fra l’altro.
Le umiliazioni nei confronti del Pontefice ormai vengono fatte una via l’altra e penso che dietro ci sia una regia occulta. Sono convinto che i sionisti perseguitati dalla Chiesa come eretici al pari dei dissidenti come Bruno, si stiano prendendo una rivincita morale. La vendetta è una pietanza che va consumata fredda. Gli ebrei hanno covato per secoli sentimenti di rivalsa verso il cattolicesimo, per i patrimoni immobiliari e le ricchezze che la Chiesa ha incamerato tutte le volte che mandava al rogo giudei, mori, streghe e compagnia bella. E naturalmente, i giudei erano i più ricchi.
Se c’è stato l’Olocausto, come in effetti è, lo dobbiamo anche all’antica ostilità che i cristiani portavano verso gli assassini di Cristo, a dispetto del fatto che singoli sacerdoti abbiano dato ospitalità a fuggiaschi ebrei dopo la promulgazione delle leggi razziali.
Il potere che ricche famiglie ebraiche sono riuscite a raggiungere al giorno d’oggi, manovrando interi popoli, spostando presidenti e capi di stato come pedine su una scacchiera e creando crisi economiche a loro uso e consumo, è il modo con cui il popolo della Diaspora rinfaccia ai suoi storici persecutori tutte le angherie che ha dovuto subire ed è come se stesse facendo un metaforico gesto dell’ombrello a cristiani, musulmani, induisti, atei neutrali o sedicenti ariani. En passant, si prendono anche la soddisfazione di umiliare la Chiesa cattolica, il cui massimo rappresentante non può più parlare di loro come di “fratelli maggiori”, ma dovrebbe parlare più propriamente di despoti e dominatori.
In pratica è avvenuto che il servo è diventato padrone.
In questo contesto, i fotomontaggi di Oliviero Toscani, sponsorizzati dall’industriale trevisano Benetton, vanno ad inquadrarsi in una precisa strategia di demolizione della Chiesa cattolica e non è necessario che Toscani o Benetton siano sionisti, né che se ne rendano conto, ma la scusa che con quelle foto abbiano voluto lanciare un messaggio d’amore tra gli uomini (della serie: fate l’amore e non la guerra), è piuttosto deboluccia. Lo spettatore medio, a parte la Merkel e Sarkosy, vede solo uomini che si baciano, che non è precisamente l’idea di amore fra gli uomini che Cristo aveva in mente. Che poi l’amore abbia diverse sfaccettature e si divida in eros, agapé e filos, non significa che persone intelligenti come Benetton e Toscani possano permettersi di fare i furbi. O i giochetti di parole.
Accà nisciun’è fesse, dicono nel meridione d’Italia e Benetton potrebbe trovarsi una scusa migliore.
Intanto che ne cerca una, io resterò dell’avviso che mostrare al mondo il Papa che bacia l’Imam del Cairo è come minimo una presa per i fondelli ed è paragonabile al fantoccio del Papa addobbato di preservativi come un albero di Natale, ad Amburgo. Spero che almeno il bacio gay di Ratzinger, suor Clemenza non l’abbia visto!
Ma c’è un altro aspetto che voglio evidenziare: Toscani è un uomo giusto. Lo è perché con le sue capacità fotografiche si è schierato dalla parte degli animali. Ognuno, nel suo campo, dovrebbe farlo. Qualche anno fa ha scattato tutta una serie di foto contro gli allevamenti intensivi del pollame e contro le pellicce. Mi ricordo che aveva fotografato in primo piano una mucca, un maiale e un’oca. A tutt’è tre questi animali, aveva messo un boa di pelliccia attorno al collo e la didascalia recitava rispettivamente: vacca in pelliccia, troia in pelliccia e oca in pelliccia. Sorvolando sul fatto che anche il buon nome degli animali viene subliminalmente infangato, bisogna dire che Toscani non aveva usato i guanti di velluto verso le femmine della nostra specie che ancora si vestono alla maniera dei Neanderthal, e l’effetto provocatorio colse effettivamente nel segno.
Del resto, viviamo in un paese libero (per ora), Toscani è un artista e, se noi abbiamo il diritto di esprimere il nostro pensiero, lui ha il diritto di fare le foto che vuole, creative o offensive quanto che sia, a patto che non violi la legge.
A questo punto, però, mi sento un po’ preoccupato, perché in seno al movimento “complottista” sta prendendo piede una frangia di fanatici che, vedendo complotti dappertutto, finiscono per etichettare anche le lotte animaliste come funzionali all’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale. In altre parole, se io stesso riconosco che Toscani diventa una pedina inconsapevole nelle mani dei sionisti che mirano a prendere il potere sul mondo (se già non l’hanno), annichilendo religioni istituzionalizzate come la Chiesa cattolica, ci potrebbero essere altri ricercatori che mettono tutto nello stesso calderone. Nello stesso modo in cui l’attacco di Toscani al Papa è disdicevole, anche il suo attacco alle pellicce lo è, come pure quello alla zootecnica industriale. Se poi ci mettiamo vicino anche l’idea largamente assodata che la New Age, i vegetariani e i vegani siano parte del progetto di NWO, alcuni fanatici potrebbero giungere alla conclusione che caccia, pesca, macelli e macellerie, pellicce e pellicciai, insieme al cattolicesimo così com’è, sono cosa buona e giusta e tutti gli sforzi degli animalisti per educare l’umanità altro non erano e non sono che energie votate all’instaurazione della dittatura prossima ventura.
Io non ci sto! Ci vuole chiarezza. Ognuno deve farla in se stesso, con onestà. Ciascuno deve individuare con cognizione di causa i veri nemici dell’uomo, degli altri animali, della vita in genere e del pianeta Terra, senza farsi prendere da esagerazioni prive di fondamento. 

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