mercoledì 24 ottobre 2012

Famiglia Cretiniana

Gettando in un cestino delle immondizie dei giardini pubblici le deiezioni della mia cagnolina appena raccolte, vi ho notato sul fondo una rivista quasi intonsa. L’ho presa e sostituita con l’involto puzzolente della cagnetta.
Arrivato a casa e sfogliatala dopo un po’, vi ho trovato un editoriale di uno pseudogiornalista che mi ha fatto capire quanto quel genere di settimanale stesse bene accanto alle deiezioni dei cani, trattandosi effettivamente di una rivista di m…..
Poiché ha una tiratura di quasi seicentomila copie, capisco molte cose sul perché gli italiani siano quel popolo d’ignoranti specisti che sono da sempre e, grazie a giornali come questi, purtroppo lo saranno ancora per molto tempo.
La mia rabbia per questo stato di cose si spinge ancora più in là e mi fa concludere non solo che il popolo italiano è, grazie a tali agenzie culturali, di una volgarità unica nel panorama mondiale, ma anche che quel genere di fede a cui la suddetta rivista s’ispira è la peggiore forma di religiosità che mente umana - ma a questo punto bisognerebbe dire diabolica – sia riuscita a produrre.
Con le conclusioni bisogna andare cauti, lo so, ma avendo a che fare con sedicenti cristiani, o con dichiarati cattolici, da molti anni, conosco questo loro modo osceno di ragionare, di trattare le bestie come inferiori e i diversi in genere come nemici.
Probabilmente, se fossi nato e cresciuto in Israele o in Arabia Saudita mi sarei trovato nelle stesse condizioni sociali, poiché anche il giudaismo e l’islamismo non scherzano in fatto di antropocentrismo. Ne consegue, come corollario (e lo dico anche sapendo di apparire antipatico), che solo nelle tradizioni celtiche e pagane, per quel poco che ve n’è traccia, esiste quel quid che fa dell’uomo un animale tra altri animali, un essere vivente tra altri esseri viventi.
Sia Schweitzer che Darwin erano bianchi caucasici di religione cristiana, ma il primo disse che siamo creature in mezzo ad altre creature maturando tale convinzione lontano dalla decadente Europa e il secondo formulò la teoria dell’evoluzione nonostante il suo stato di pastore protestante.
Nessuno dei due – si noti – era cattolico.

E veniamo all’editorialista, tale Rosario Carello, la cui rubrica s’intitola “Sentimenti”.
Voglio riportare per intero la sua perla di saggezza, che si può leggere a pagina 31 della Famiglia Cristiana del 30 settembre 2012.
“Una giraffa fugge dal circo e corre per le vie di Imola. Lo spettacolo è bellissimo perché la giraffa è un animale unico per eleganza. Ma lo spettacolo è anche terribile perché quel cucciolo di quattro anni, inseguito in tutti i modi, è visibilmente terrorizzato e potrebbe fare del male a qualcuno. Accade poi che venga colpito da un proiettile di narcotico e che poche ore dopo muoia, forse per la corsa o la paura. Infine, comincia una gazzarra indegna contro i circhi, che a detta di alcuni sono la causa di tutti i mali dell’universo. Ne ho dedotto che abbiamo visto troppi film di Walt Disney: perché per molti la giraffa è fuggita per infelicità (che è la trama romantica di tutti i cartoni animati ambientati allo zoo) e non perché qualcuno ha tagliato (sabotaggio?) le catene. Do quindi tre notizie: Topolino non esiste. Gli animali non parlano la lingua degli uomini. E il concetto di libertà, per un animale nato in cattività, non è lo stesso che possiamo applicare agli uomini. La morte di quel cucciolo mi duole davvero: perché è morto così, e perché l’hanno utilizzato per una meschina polemica tra umani”.


Un cretino così io non lo metterei neanche a pulire le gabbie degli zoo, che gli piacciono tanto. Avrei paura che spaventi le belve o che si faccia male inciampando nello strame con cui ha una certa affinità. Se Dio ha creato l’uomo impastando l’argilla, quando è arrivato il turno di creare Rosario Carello deve essersi accorto che aveva finito la terra e deve aver usato plastilina o segatura mista a sterco, alla maniera dell’edilizia bantù. A volte capita e bisogna arrangiarsi.
Poi, nell’anno del Signore 2012, quell’organizzazione multinazionale dello stupro ideologico conosciuta come Chiesa Cattolica, che ci prova ad essere universale ma che di universale ha solo l’arroganza, mette a scrivere editoriali un cretino appena uscito dalla scuola di giornalismo, di poco superiore, in quanto a Quoziente Intellettivo, alla Scuola di Polizia, di cui negli anni Ottanta abbiamo visto i numerosi film.
Se il direttore di Famiglia Cristiana non ha tempo di leggere tutte le boiate che compaiono sulla sua rivista, che si cerchi degli aiutanti. Se li ha già e se sono omogenei culturalmente al signor Carello, vuol dire che diventa responsabile delle boiate che i suoi dipendenti scrivono. Ovvero che ne approva il contenuto.
C’è una catena di comando nella Chiesa come nell’esercito, come anche in una redazione di giornale. Se un giornalista appena assunto si permette di scrivere le sue idee contrastanti con la linea editoriale del giornale, viene licenziato. Se viceversa si allinea al pensiero approvato dai suoi superiori, fa carriera.
Da quanto tempo è stato assunto lo scribacchino pennivendolo Rosario Carello?
Quanti deretani ha dovuto leccare, ovviamente in senso metaforico, prima di arrivare ad avere una pagina tutta sua, che tratta di un argomento serio come i sentimenti? Quanti sono gli animalisti in Italia che potrebbero restare turbati da tanto acume? E’ forse quello della direzione di Famiglia Cristiana una specie di calcolo da bottegai circa i milioni di specisti in confronto alle poche migliaia di antispecisti? Ha fatto bene i calcoli il signor Antonio Sciortino o si può parlare di una sua scivolata sulla classica buccia di banana?


Conoscendo l’antica, becera, tetragona mentalità di m….. (altro termine non mi viene in mente) del clero cattolico, delle suore spagnole e dei gesuiti compilatori della Dottrina della Fede, so senza bisogno di cercare ingenue attenuanti, che la posizione del Partito di Dio degli Ezbol-cristiani era, è e sarà quella di considerare gli animali come pezze da piedi, con il conseguente corollario di considerare tutti i diversi come potenzialmente pericolosi.
Se veramente quelle sedicenti e stipendiate guide spirituali, che ogni domenica mattina distribuiscono agli astanti le prescritte dosi di sonnifero dai pulpiti dorati e pieni di quadri antichi, nei loro modesti luoghi di culto, volessero convincere chicchessia ad amare il prossimo, non potrebbero fare l’autogol di escludere da tale categoria chi ha veramente bisogno d’amore, o almeno di rispetto, gli animali, ultimi fra gli ultimi. Anzi, ultimissimi.
Non lo fanno. Non l’hanno mai fatto e mai lo faranno perché, come disse Nietzsche, il prete è un grande amante della carne ben arrostita. Se si riferissero agli animali come al nostro prossimo, si darebbero la zappa sui piedi. Verrà il momento, con l’aiuto di Dio, che appenderemo anche i preti, insieme ai politici e ai banchieri, ai lampioni delle città.
A tirar fuori la storia di Walt Disney, dicendo che gli animalisti hanno visto troppi film con Bambi e altri zuccherosi animaletti, sono di solito i lettori del Gazzettino, noti zotici del Profondo Nord abituati a lavorare come i muli degli alpini e senza il tempo per acculturarsi un po’. Ora lo stesso stereotipo lo ritrovo in bocca a questo Rosario Carello, vomitato come verità sacrosanta o come boutade per far sorridere i lettori della rivista. Se non è la prima volta che Famiglia Cristiana usa tale arguta espressione, almeno adesso so dove i buzzurri del Gazzettino l’hanno recuperata.


Sulla libertà e la lingua degli animali, che sarebbero diverse dalla libertà e dalla lingua degli uomini, il nostro editorialista minus habens ha avuto a disposizione molte altre fonti più autorevoli di lui, da Spinoza a Cartesio, da Tommaso d’Aquino a Sant’Agostino. Tutti concordi, a seconda dei secoli in cui sono vissuti e del contesto sociale in cui sguazzavano come ranocchi nel fango, che l’uomo è superiore alle bestie. Deve esserlo per forza! Non può non esserlo! Altrimenti, addio alla società gerarchica con papi e imperatori in cima e plebe in basso. Qualcosa si deve pur lasciare al disotto dei miserabili villici, servi della gleba, affinché non si sentano unicamente e irreparabilmente dei falliti!
Perfino Alfred Edmund Brehm, che non era animalista ma esploratore e direttore dello zoo di Amburgo (e anche lui non cattolico), si espresse in termini corretti dicendo: “Ancor oggi non sono rari coloro che negano agli animali la capacità del sentire e sostengono essere stati tutti gli animali creati per l’uomo. Non sono queste convinzioni fondate sull’osservazione e sullo studio, ma sono idee che si spacciano per il timore che, concedendo agli animali qualcosa di umano e togliendo all’uomo parte della sua semi-divinità, non rovini tutto l’edificio del suo orgoglio”.
Non c’è bisogno d’aggiungere altro!
Infine, tornando al nostro produttore di sterco intellettuale, in altri tempi avrei invitato gli iscritti alla mia mailing list a scrivere gentili lettere di protesta alla redazione di Famiglia Cristiana, per l’osceno e obsoleto specismo messo nero su bianco dal Carello, ma ora, sapendo quanto laidi siano tutti i preti dal primo all’ultimo, specie quelli che fungono da megafoni di Santa Romana Chiesa, rinuncio a fare la persona civile, perché con gli incivili non serve e anzi a lavar la testa all’asino si perde tempo, acqua e sapone.
Lasciamo dunque che questi miserabili scribacchini, che si moltiplicano purtroppo come pulci nella pelliccia di un cane, scrivano le loro oscenità etiche, adatte per un pubblico di osceni apparati digerenti, quali sono i lettori di Famiglia Cristiana, e mandiamo quante più silenziose maledizioni possibili a Rosario Carello, al suo direttore Antonio Sciortino e a tutti i pretacchioni sparsi nel mondo, suore di clausura e missionari Comboniani compresi.
Passeremo per l’Anticristo? Per eretici blasfemi? Pazienza!
Quando la smetteranno di propagandare insulsaggini speciste, noi ci avvicineremo al cristianesimo. Se proprio non riusciremo a trovare di meglio.


Povero Gesù! Quanto male questi sedicenti cristiani ti stanno facendo.
E non puoi neanche rivoltarti nella tomba!



16 commenti:

  1. Ciao Roberto.
    Anch'io leggo ogni tanto Famiglia Cristiana quando vado a trovare mia nonna (abbonata) e sorprendentemente un giorno ci ho trovato un articolo tutt'altro che specista, anzi, scritto da un teologo che scrive su quella testata e che prendeva le difese di noi mangiatori di vegetali, tale Luigi Lorenzetti.
    Ti linko la pagina che lo riguarda:
    http://www.famigliacristiana.it/risultati-ricerca.aspx?author=Luigi+Lorenzetti

    e anche questo, che è l'intervento che lessi e che mi lasciò stupito:
    http://laverabestia.org/read_post.php?id=813

    Secondo la logica del bicchiere mezzo pieno, non tutto è ancora perduto...
    Un saluto.

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    1. Immagino che sia questo:

      http://www.famigliacristiana.it/chiesa/il-teologo/articolo/animali-e-profitto.aspx

      Ceronetti direbbe che, essendoci consapevolezza del peccato inerente l'uccisione degli animali, lì c'è anche la colpa.
      Tra un selvaggio dell'Amazzonia e un cattolico il più colpevole è il secondo perché sa. L'altro è solo un predatore tra i tanti della foresta.

      Grazie per la visita, per la tua pacatezza e per l'ottimismo.
      Ciao

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    2. Sì è lui.
      Condivido quanto hai detto sulla consapevolezza e il continuare come niente fosse, ma non sembra essere il caso di questo Lorenzetti, stando a quanto ho letto su di lui è vegetariano.
      Almeno è coerente con quanto dice.
      Saluti!

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    3. La frase completa di Guido Ceronetti dice pressappoco così: "Se un buzzurro mangia carne ogni giorno non c'è colpa, perché è materia che divora altra materia, ma se un uomo dice di mangiare poca carne, lì c'è la colpa".


      Stupenda!

      Qualche anno fa è morto Don Mario Canciani, che fu parroco di San Giovanni dei Fiorentini a Roma. Lui era animalista, vegetariano e ogni anno, il 4 ottobre festa di San Francesco, faceva entrare gli animaletti domestici in chiesa, per la benedizione.

      Lui, senza saperlo, diventava funzionale alla Chiesa, perché i cattolici potevano dire: "Ecco, vedete che anche noi abbiamo recepito il messaggio del Poverello d'Assisi?!".

      Nulla da eccepire sulla persona del Lorenzetti o del Canciani, ma la loro presenza in seno alla peggiore organizzazione religiosa esistente al mondo, tinge solo di un po' di ambigua e fraudolenta giustizia quello che nel contesto rimane un incubo per gli animali: il credo cattolico.

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    4. La frase corretta di Ceronetti è questa:
      "Meglio chi mangia carne seicento volte l'anno di chi la mangia, tanto per consentire, una volta la settimana: nel carnivorismo cieco, totale, tigresco, c'è una specie di innocenza, è materia che divora se stessa; in quello sporadico c'è l'uomo e la sua colpa."
      Guido Ceronetti, La pazienza dell'arrostito, 1990
      (l'ho trovata cercando su google).
      Ad ogni modo condivido il tuo punto di vista sulla chiesa e sono convinto che non rispecchi affatto la vera chiesa, quella che avrebbe dovuto seguire gli insegnamenti di Gesù e che invece ha poi fatto tutt'altro.
      Non per niente i cristiani delle origini non si cibavano di animali e Gesù stesso ammoniva chi li trattava come fossero oggetti.
      Al riguardo, ti lascio due link, probabilmente li avrai già visti (il secondo spiega bene come i veri cristiani siano stati fatti passare per eretici e, se non messi al rogo, costretti a uccidere pubblicamente animali e mangiarli):
      http://www.universelles-leben.org/cms/it/gli-animali-ci-implorano-lasciateci-vivere/lamore-di-gesu-per-gli-animali-finora-tenuto-nascosto.html

      http://www.universelles-leben.org/cms/it/chi-siede-sul-trono-di-pietro/quarta-parte.html

      Un saluto.

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    5. A un certo punto, poiché sono i risultati che contano, non ha più importanza se a giustificare i nostri crimini contro gli altri animali sia un cristianesimo puro, meno puro o manipolato del tutto, perché la faccenda travalica il credo religioso, per terminare nella natura diabolica dell'uomo stesso.
      Io non vorrei aver dato l'impressione di avercela a morte con il cattolicesimo, cosa che mi ha fatto recentemente scontrare con un collega autore di Stampa Libera e che ha portato all'allontanamento volontario di entrambi da quel sito, ma resta il fatto che i cattolici, posti di fronte alle loro gravi responsabilità nei confronti degli animali assassinati, di solito mi tirano in ballo la mistificazione avvenuta nei primi tre secoli dopo Cristo, a cui Costantino mise il suggello.
      E' come se mi dicessero: "Non è il messaggio di Cristo a convalidare l'uccisione degli animali, ma di coloro che lo hanno travisato".
      E' un po' come i cacciatori che accsano i bracconieri. Tutti si assolvono. E nessuno è mai colpevole.
      Grazie per i link.

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  2. Leggete "A VOLTE RITORNO" di John Niven....

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    1. http://it.wikipedia.or/wiki/A_volte_ritorno_%28libro%29


      Citazione:
      “in diretta lancia chiari messaggi contro il Papa e la Chiesa cattolica”

      Anche Sinead O’Connor (http://it.wikipedia.org/wiki/Sinead_O%E2%80%99Connor) anni fa, dal palco dove cantava, mostrò la foto di Giovanni Paolo II dicendo: “Questo è il vero nemico!”, ma venne fischiata e dovette chiedere scusa.

      Il vero nemico penso sia l’ignoranza della gente, che beve quello che dice il Papa (o Rosario Carello), perché gli fa comodo che qualcuno pensi per essa. Gli risparmia la fatica.

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  3. Il vero nemico penso sia l’ignoranza della gente....
    benché ci siano dei "teologi"che di ignoranti hanno poco,non mi piace parlare di nemico bensì il vero problema penso sia proprio la base della religione in se,cioé manuscriti o tradizioni,nate più di mille anni fa,per nomadi del deserto mediorientale,immaginate se fra 2000 anni i futuri umani,si basasero in precetti dei nostri giorni,fatti per la società odierna ed i suoi problemi,oltre che anacronistico,sarà semplicemente ridicolo,fuori luogo,comunque con tutto quello interesante che c'è da leggere ti sei ciucciato famiglia...cristiana....
    dai,di la verità,e che il Parusia lasciò un forte segno nella tua anima :-)))))))
    P.S: a leggerti nel prossimo articolo del "oservatore romano" :-)))))))

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    1. Citazione:
      "con tutto quello interesante che c'è da leggere ti sei ciucciato famiglia...cristiana....".

      Era in un bidoncino delle immondizie.
      Mi sto solo allenando, poiché prossimamente andrò a cercarvi cibo avanzato.

      Ti dà soddisfazione sapere che due collaboratori di Stampa Libera (me e Parusia) se ne sono andati scornati dopo che anche tu (e non ho mai capito perché Lino lo abbia fatto) sei stato espulso?
      Al momento nessun interessamento da parte di Lino nei miei confronti. Non mi ha ancora chiesto perché non pubblico più.
      Non sarà che sta applicando il principio: "A nemico che fugge, ponti d'oro"?

      Piuttosto, puoi mettermi in contatto con qualche tuo conoscente del Centro Sociale di Trento, che non sia unicamente desideroso di menar le mani ma che si lasci intervistare?

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    2. No Roberto,a me non da sodisfazione nessuna incomprensione,perché come già detto altre volte,ne va della ricerca di informazione,della verità,e quando ci si mete il "ego"e gli scambi di idee diventano solo dogmi inamovibili,e si finisce con l'allontanarsi,nessuno può ritenersi sodisfato...
      A me in sl mi venero semplicemente censurati dei commenti ancora tanto tempo fa,dopo uno scambio con una autrice,e con le acuse di altri commentatori di debunker,e la solita zolfa,se per una idea contraria ,chi ha la possibilità di pubblicarti o non,questo non lo fa allora non c'é niente da fare,a quel tempo mi pare erano gli stessi autori a "filtrare"e credo non c'era un "moderatore"quindi così stavi alla "simpatia"che potevi provocare nel autore stesso od "antipatia"per poter esprimerti,e così stufo me ne sono andato.
      Come sai un sito si può ritenere pluralista solo a voce,perché con troppe idee diverse persino fra gli autori stessi prima o poi diventa o dovrebbe diventare con una direzione unica o quantomeno condivisibile ai più....così si diventa poi parrochia,senza un contradittorio e se, il contraditorio c'é, dificile che non venga acusato di "debunker"e tutto a descapito di quella verità che ci dovrebbe rendere LIBERI.
      Gira che ti gira ormai vedo che tutti i blog o siti cadono in questa dicotomia,ed allora ti passa come me la voglia di scribere qualcosa,scambiare semplicemente una visione o informazione.Siamo umani,con pregi e diffeti,e queste qualità possono prevalere a seconda del nostro percorso interiore,di riflessione,ma come stanno andando le cose sapiamo che l'uomo preferisce dare posto al suo ego,alla prevalicazione sugli altri,lo facciamo con la natura con gli altri esseri,lo facciamo nel mondo reale,figurati in quello virtuale.
      Ciao

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    3. Questa storia dell'EGO.....
      Sembra vada molto di moda.
      Lino Bottaro e SDEI la tirano fuori a ogni piè sospinto, ma in base a quale criterio la applicano?

      Non ho mica capito!
      Ora vedo che anche per te è importante.
      Bah!
      Io avrei preferito venisse applicata la vecchia regola del rispetto, ché almeno così riuscivo a capirci qualcosa.
      Ciao

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  4. dai roberto.........
    anche fam.cristiana deve fare la sua propaganda.
    è nata x questo.

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    1. Una propaganda che ai diritti civili degli animali nuoce assai.
      E va detto, altrimenti non ci capiamo.
      Ciao

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    2. Qui non si tratta di propaganda, ma di pura ignoranza e superficialità di un giornalista, che snobba i suoi simili e ne calpesta sommariamente i diritti.
      Poiché, aggiungo, il livello intellettivo medio del lettore di F. C. è generalmente basso (pensionato/casalinga/anziano senza cultura) NON è giusto proporre articoli così non attinenti alla realtà.
      La morte del cucciolo Alexander e' stato un dramma che non puo' venire sottovalutato e ridicolizzato per opera di un giornalista idiota, tanto più quando il suo pubblico non ha capacità critica.
      I diritti degli animali, quali esseri meravigliosi, innocenti ed indifesi, dovrebbero essere difesi e sopravvalutati semmai, piuttosto che il contrario.

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    3. A Isabella:

      Citazione:
      "il suo pubblico non ha capacità critica".

      Concordo con quanto scrivi e aggiungo che i lettori di Famiglia Cristiana, oltre a non avere capacità critiche, perché così li vuole la Chiesa cattolica, sono quelli che odiano gli animalisti e vanno allegramente, quasi un gesto di sfida, al circo, portando i loro bambini affinché lo specismo si perpetui nel tempo.
      Anche i pescatori, per "propagandare" la loro attività, portano i figli a pesca. E talvolta anche i cacciatori fanno la stessa cosa.
      Di modo che, il male e la violenza si trasmettono di generazione in generazione.
      La Chiesa, che avrebbe il grande potere di educare le persone ad avere una visione d'insieme della realtà, insegnando l'amore universale, non solo ha abdicato da secoli a tale nobile compito, ma rema contro, dando spazio ai giornalisti più beceri e ignoranti.
      Lo scopo è di accontentare i più bassi istinti dei lettori, per non perdere consensi, e tutto diventa un circolo vizioso in cui alla fine trionfa la cattiveria.
      Da ciò deriva l'immoralità non solo di un singolo articolo, ma dell'intera rivista.
      Ciao

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