C’è una scena del film “Kill Bill” in cui una conturbante Uma Thurman fa un combattimento all’ultimo sangue con una donna, all’interno di una cucina. A un certo punto, per un motivo qualsiasi, entra nella stanza la figlia dell’altra donna e le due combattenti fanno velocemente sparire dietro la schiena i coltellacci che avevano in mano, immobilizzandosi all’istante. La scena si fa surreale.
Dopo che la donna risponde con la massima naturalezza possibile alle domande della figlia e dopo che questa se n’è uscita, il combattimento riprende feroce, dal punto in cui era stato interrotto.
Il messaggio è che l’infanzia è sacra e ci sono due modelli di comportamento nella società umana, quello dei grandi e quello dei piccini, che a volte, anzi spesso, entrano in corto circuito.
La convivenza di questi due modelli, o mondi, genera schizofrenia negli adulti, che finiscono per diventare anche ipocriti nel momento in cui vorrebbero tenere lontani i bambini dalle bruttezze e dalla brutalità della vita.
Non sempre i due modelli riescono a rimanere separati e perciò finiscono per sovrapporsi. Hanno fatto il giro del mondo le foto di
due fratellini guatemaltechi, rimasti soli al mondo come novelli Hansel e Gretel. Non hanno avuto la fortuna del tutto irrealistica della bambina del film di Quentin Tarantino perché hanno visto tutto. Hanno visto i sicari uccidere sette dei loro familiari.
Ma la cosa sorprendente è stata la sicurezza del fratellino maggiore con cui ha gestito l’arrivo della polizia, raccontando agli agenti come si erano svolti i fatti e assumendo un atteggiamento di protezione nei confronti della sorella. Qualcuno direbbe che in quel corpicino di bambino alberga un’anima antica. Io che non credo nell’anima né nella reincarnazione, propendo per una spiegazione diversa, anche se al momento per me oscura.
Di natura diversa, anche se forse non troppo, è la violenza che prende singoli individui, a differenza di quelli che hanno agito in gruppo sterminando tutti i componenti adulti della famiglia guatemalteca. Un singolo malnato individuo di nome Patrizio Franceschelli, il 4 febbraio scorso, ha prima strappato il figlioletto di 16 mesi dalle mani della nonna e poi lo ha gettato nelle gelide acque del Tevere. Il corpo del bambino è stato trovato alla foce del fiume due mesi dopo.
La domanda che sorge spontanea è come sia possibile che un uomo di 26 anni possa fare una cosa del genere, visto che il piccolo Claudio era sangue del suo sangue. Va detto che l’istinto paterno è meno forte di quello materno, come regola di natura, ma in questo caso si è superato un limite di decenza consuetudinario e l’unica spiegazione che mi viene in mente, escludendo l’ipotesi malanghiana di un essere umano posseduto da una memoria aliena (Padre Amorth direbbe da un diavolo), è che presso i mammiferi esistono casi di cannibalismo e soppressione dei propri cuccioli e non c’è niente di cui stupirsi.
Lo fanno i leoni maschi, allo stato libero, con i figli del rivale spodestato dall’harem, senza che la leonessa glielo impedisca. Lo fanno altre specie di mammiferi in cattività negli zoo, quasi per non voler dare ai propri nati una vita da reclusi. Lo fanno le coniglie e le gatte, in particolari condizioni di stress.
Se tanto mi dà tanto, anche il signor Franceschelli, orfano di entrambi i genitori, stava vivendo una situazione cronica di stress, che lo ha indotto a comportarsi come un qualsiasi leone della savana. Con l’aggravante che non c’era alcuno scopo riproduttivo, ma solo una forma di vendetta verso la moglie anoressica già più volte malmenata e già disgraziata di suo.
Ragionare retrospettivamente chiedendosi come una ragazza possa innamorarsi e sposare un simile mostro, non ha senso perché prima di diventare un mostro l’individuo appare normale come tutti gli altri.
E’ anche il caso dell’accoltellatore veneto capitato pochi giorni fa. Idem con quella donna di 43 anni, di un paese vicino Cervignano del Friuli, che con un’unica coltellata al petto ha mandato al Creatore il suo compagno trentanovenne ubriaco. E poi dicono che l’alcol non fa male!
Io sono qui a disquisire dottamente (si fa per dire) su casi di cronaca nera, ma quel Franceschelli corre il rischio che qualche detenuto possa porre fine alla sua disgraziata esistenza. Regola vuole, infatti, che i detenuti che commettono violenza su bambini e donne siano puniti duramente dagli altri carcerati.
Cosa che se da un lato denota una qualche nobiltà d’intenti nelle regole della malavita, non sempre seguite se consideriamo il caso del bambino sciolto nell’acido, dall’altra mostra un quadro squallido di violenze incrociate e autorigenerantesi, che fanno di questo pianeta un inferno per uomini e animali.
Nei casi finora esaminati, i due fratellini scampati all’eccidio, il piccolo Claudio gettato nel Tevere e gli accoltellamenti tra adulti in stato d’alterazione di coscienza, i responsabili sono privati cittadini, ma nel caso del “rapimento” di un minore da parte della polizia, su mandato di un giudice, sono le istituzioni a comportarsi in maniera esecrabile.
Una frase detta dal giornalista del tiggì che ha dato la notizia mi ha colpito: “sono centinaia, ogni anno in Italia, i casi
di….rapimento da parte della polizia, ma questo ha fatto scalpore perché è stato filmato con un telefonino”.
Se non fosse successo nessuno se ne sarebbe interessato, perché così vogliono le leggi. Dura lex, sed lex.
Il ministro dell’interno ha sollecitato un’inchiesta, quel nomen omen di Manganelli, capo della polizia, si è addirittura scusato, ma la sensazione d’ipocrisia qui è ancora più forte.
Ergo, portatevi sempre dietro una fotocamera digitale o meglio ancora una piccola cinepresa. Non si sa mai che qualche sbirro voglia darvi dimostrazione di chi è che comanda su questa terra. Come se non lo sapessimo di già! Il problema a quel punto sarà non farsi spaccare l’oggettino tecnologico che gli punteremo contro e che sicuramente lo farà arrabbiare ancora di più.
Se i narcos uccidono i rivali, se i padri impazziscono e si vendicano, se coppie problematiche, con o senza tendenze alcoliche, perdono il lume della ragione e versano sangue, sarà anche contemplato dalle leggi di natura, ma resta pur sempre qualcosa di disdicevole dal momento che, fin dall’inizio della creazione dell’Homo sapiens, ci siamo concordemente impegnati a neutralizzare la parte più spietata di quelle leggi, addolcendo i nostri costumi e stabilendo contratti sociali basati sulla pacifica convivenza.
C’è però una vistosa eccezione che comporta lo scioglimento istantaneo di quel tacito contratto ed è quella della macellazione. E’ stato spiegato da molto tempo, e da persone più valenti di me, che la violenza sugli animali è propedeutica alla violenza sull’uomo, ma l’uomo non ha mai voluto capire questo semplice principio e ha sempre fatto orecchio da mercante.
Il risultato sono le violenze di tutti contro tutti, di adulti contro adulti, di adulti contro bambini e di adulti contro bambi.
Sì, proprio il Bambi disneyano, rappresentante emblematico di tutti gli animali trasfigurati o meno nella fiction d’animazione. Alcuni, se truccati adeguatamente, sembrano usciti da un cartone animato, ma la maggior parte è più terrestre e prosaica, pelosa, puzzolente e rumorosa. Sfrascano, corrono e scappano, orinano, brucano e stanno acquattati. Muggiscono, belano e bramiscono.
Ma tutto ciò, che fa parte della bellezza della natura selvaggia, non interessa, non piace e non influisce minimamente sui trogloditi con licenza di uccidere che ne traggono vantaggi economici, quando non anche solo emozioni adrenaliniche.
Una cosa la religione ha mancato di dire: se si vuole un uomo pacifico si deve essere pacifici con tutti i viventi, permettendo solo a rare eccezioni di confermare la regola. Attuando compromessi, s’inficia il tutto. Star seduti sulla sedia della bontà e dell’amore fraterno e, contemporaneamente, voler star seduti anche sulla sedia del profitto, dell’opportunismo, del menefreghismo e dei porci comodi, fa sì che tutte le nostre velleitarie buone intenzioni d’esseri angelici vadano in vacca.
E qui, tra porci comodi e andare in vacca, abbiamo già due esempi di diffamazione e di negatività attribuiti agli altri animali. Noi, specie padrona, siamo sempre innocenti!
Posso capire che i bambini, facendo parte della nostra specie, suscitino maggiore empatia, ma per coloro che vedono negli animali dei bambini solo leggermente diversi – e questo capita spesso alle femmine della nostra specie, conosciute come animaliste – trovarsi di fronte ad abusi e a violenze ai danni delle bestie è una pena continua, uno scandalo senza fine.
Gli altri, coloro che hanno corazze etiche robuste e consolidate dai millenni di specismo, trattano noi come malati e ci riversano quell’odio che scaturisce forse dalla profonda consapevolezza che essi hanno torto e noi ragione.
Sanno, i persecutori di animali e i loro fiancheggiatori, che un mondo di rispetto universale sarebbe preferibile, ma preferiscono rigettare un simile pensiero e considerare noi animalisti come pazzi fanatici. Un mondo diverso sarebbe possibile, se ci fosse l’accordo degli uomini di buona volontà, ma il privilegio della razza padrona verrebbe meno. Non possono rinunciare a cacciare e macellare gli animali, come non possono rinunciare a gettare nei fiumi gl’infanti e a sciogliere nell’acido i figli dei pentiti di mafia.
E’ un privilegio troppo prezioso per dovervi rinunciare. Il rispetto per la sensibilità dei bambini preferiscono lasciarlo alla Pulp Fiction di Tarantino e quello per gli animali alla Walt Disney company.
Il Carrozzone, comunque, riprende sempre a camminare, lasciandosi dietro scie di sangue altrui e i nostri sguardi sbigottiti.
Non c'entra molto con l'articolo, ma in questi giorni e' successo un fatto che mia ha molto colpito.
RispondiEliminaIn una citta' Slovena (Maribor)un toro e' scappato da un mattatoio, e dopo aver gironzolato per la citta', per un po di tempo, cadde in un fosso per poi morire.
Questa storia mi ha particolarmente commosso; non tanto per la morte del toro, ma per il significato profondo del messaggio che questo toro mi ha indirettamente mandato: ha lottato, ha vinto... e' morto si, ma libero e non in un mattatoio per mano del suo aguzzino.
Qualcuno potrebbe dire, che tanto e' morto uguale, ma allora capisco perche' tanta, troppa, gente lascia fare ai suoi aguzzini senza opporre resistenza.
Non sono un animalista come te ed anche io critico certe devienze ambientaliste in rapporto con il potere, pero' la potenza di questo messaggio del toro non lo scordero mai.
Onore a lui.
Leggi Malanga e non credi all'esistenza di anima? Allora conoscenze millenarie - scaturite dai rapporti con altre entita' (dei, alieni...)- vanno scartate a priori?
Hai un rapporto troppo pregiudizioevole con le religioni. La religione e' scienza simbolica. Anche la scienza "ufficiale" ha le sue devienza e degenerazioni, ma non per questo va scartata. E' questione di aproccio... e su questo punto Malanga ha centrato in pieno.
Comprendi il Mito e' capirai la realta'.
Ciao.
PS: Allora, risolti i disguidi? Solitamente, un tuo articolo e' pubblicato contemporaneamente anche su SL. :-)
In Gran Bretagna fecero scalpore due maiali scappati dal mattatoio. In Italia una mucca scappata da un camion si gettò a nuoto nello Stretto di messina. In Emilia Romagna due pecore sfuggirono ai coltelli islamici. Recentemente la giraffa chiamata come l'utente qui sotto è scappata dal circo Martini (seguita ieri da un coccodrillo). In tutti i casi gli animali sono morti facendo scattare in noi umani l'archetipo di morte-libertà, che è quasi forte come quello morte-amore.
EliminaC'è anche un film intitolato "Fuga per la libertà", se non sbaglio. Sulla mucca scappata a nuoto ho scritto un articolo. Se ti ha commosso la storia del toro (normalmente vengono mitragliati dai carabinieri), vuol dire che c'è coscienza in te anche se tu la chiameresti anima.
Sto finenso "Alieni o demoni" e potrai leggere le mie critiche nei confronti dell'anima, che potrebbe essere un archetipo e basta. Anche se Malanga ci crede, non significa che sia riuscito a convincermi della sua esistenza, come non vi è riuscito SDEI.
Quanto ai "disguidi", la situazione è più grave di come immagini, perché sto aspettando delle scuse che non arriveranno mai. Studiando la psicologia animale, ho capito qualcosina di quella umana e Marco Turi Daniele, in arte Parusia, si è comportato con me come di solito con me si comportano i militari. Lui è una specie di.....monaco Templare e a Lino deve piacere un sacco se gli permette di trattare il sottoscritto come ha trattato.
I dettagli, se interessano, privatamente.
Ciao
Per me l'archetipo e' la realta' di base, cioe' primordiale, che si esprime attraverso una scala rapresentativa precisa.
EliminaCosi', in senso pnlistico, c'e' l'emozione (in qeusto caso e' l'anima che si rapporta in maniera piu' profonda della realta', dell'universo) a base dell'archetipo, poi il simbolo, il colore (frequenza dello spettro), immagine, suono ed infine il fonema (la parola). L'espressione archeticpica piu' profonda e' nel Mito, cioe' la realta' a-storica del genere umano.
L'anima e' lo stato di coscienza a-temporale, immortale... o, come direbbe Malanga, senza l'asse del tempo. A me piace questa raffigurazione geometrica dell'essenza tetraedrica umana (e non), perche' ero molto ferrato in geometria a scuola... :-)
In sostanza, l'anima non puo' essere "solo" un archetipo, perche' essa stessa raffigura la realta' in maniera archetipale. Ha coscienza, insomma, e in maniera maggiore di tutte quanti le componenti (spirito e mente, mentre il corpo e' vuoto).
E poi c'e' la questione delle interferenze aliene e dei "miracoli" che essa produce in particolari stati di coscienza... almeno cosi' rifersice Malanga, io non li ho visti personalmente... ma tendo a credergli che dica la verita'.
PS: spero che la disputa non sia per questioni di idee divergenti. Capisco se invece e' andato a mancare una visione insieme delle cose, ma per questo devi avere Bottaro come referente e non Parusia. Comunque, la mia e-mail ce l'hai.
Io non ero bravo in geometria.
EliminaL'anima sfugge alla percezione dei sensi e quindi per me non esiste.
E' solo la nostra arcaica paura di morire fatta filosofia.
Quanto al mio allontanamento da Stampa Libera, spetta a Lino Bottaro tenersi buoni gli autori. Se con me non lo fa, se fa lo gnorri, significa che non mi vuole più come collaboratore. E ha lasciato a Parusia di fare il....lavoro sporco, visto che la sua buona educazione gl'impediva di farlo di persona.
Che devo fare?
cit:
Elimina"L'anima sfugge alla percezione dei sensi e quindi per me non esiste."
Pero' questo e' pensiero scientista puro. Sembri un Piero Angela qualsiasi... :-)
La percezione... e la percezione delle emozioni, dei sesntimenti, cosa sono? Processi bio-chimci, direbbe uno scienziato ortodosso. Pero' lui considera solo l'out-put, l'in-put - la volonta' emotiva - sono, per lui, non percepibili razionalmente e' quindi non eistono. Strano pero', perche' l'emozione di vedere un tramonoto io la percepisco forte. Nessuno puo' dirmi che non esiste, forse solo che non sa da dove proviene. Quindi c'e' una realta' espansa a noi non percepibile, proprio perche' si manifesta nella volonta' delle cose... si chiama coscienza, l'anima e' la sua memoria.
In fondo, quando ci emozioniamo davanti ad un tramonto, non si puo' considerarlo come qualcosa di naturale ed istintivo per la sopravivenza, ma e' qualcosa di profondo che rievoca una memoria oltre la sola nostra esperienza esistenziale. Insomma, e' la prova che la nostra Vita non e' limitata dalla nascita e dalla morte.
Nessuna filosofia ha che fare con la paura - quello e' l'istinto -, ma con la conoscenza. Infatti, quasi nessuno si chiede di queste cose e vivono nella costante paura di avere una vita sola a disposizione e quindi la sprecano per cose illusorie e superficiali. Con questa "filosofia" si fa dritti nella degenerazione completa... e si vede.
Mi spiace, mi sono dato il compito di smontare (almeno in parte) il tuo dogmatismo natural-materialista ortodosso... :-D
Non stai smontando il mio dogmatismo (?) natural-materialista: lo stai arricchendo.
EliminaNell'ultimo capitolo di "Alieni o demoni", che ho finito stanotte, si parla di Anima. Ho molte idee che mi frullano per la testa e sto per accingermi a scrivere l'articolo pertinente. Lì potremo discuterne a josa.
Per ora ti posso dire che se per anima s'intende coscienza, mi sta bene. Io le ho entrambe, anche se TNEPD recentemente mi ha detto che io l'anima non ce l'ho.
Non ho capito se scherzava o meno.
Se emozionarsi davanti a un tramonto è patrimonio comune di tutti gli animali superiori (escludo che gli insetti lo possano fare), allora mi trovi d'accordo, ma se qualcuno dovesse creare barriere dicendo che solo l'uomo sa emozionarsi davanti a un tramonto e gli altri animali no, allora diventerei una belva, perché si tratterebbe ancora una volta di specismo.
Vogliamo a tutti i costi differenziarci dagli altri mammiferi e andiamo alla ricerca di ogni pretesto per farlo.
Malanga, in tutto il suo lungo trattato, non fa alcun riferimento agli animali. E questo già mi puzza e mi mette in guardia.
Malanga tratta di oddotti, quindi puoi ben immaginare perche' non possa concentrarsi sugli animali. Comunque, in un video ha specificato che gli animali l'anima NON ce l'hanno.
EliminaIn ipnosi si specifica che nemmeno tutti gli umani ce' l'hanno, ma solo una parte (il Ba tanto richiesto dagli Dei egizi). Questo per una questione di DNA mitocondriale (materno) originario, probabilmente riferito all'Uomo Primo.
C'e' una particolare sintonia tra animici, perche', anche se ci incontriamo per la prima volta, e' come se ci conoscessimo da sempre. Mi e' capitato gia' diverse volte. Alcuni mi chiamano cosi', senza un motivo specifico...
Non so se gli animali sanno emozionarsi davanti ad un tramonto, film, canzone ecv. Quello che si puo' dire con certezza e' che la civilta' umana e' sorretta anche e' sopratutto dall'arte, filosofia e scienza. Una esistenza espansa, che gli animali non c'e' l'hanno, forse perche' non ne hanno bisogno. Questo vul dire che la loro coscienza si espande solo nello spazio, ma non nel tempo. Hanno uno spirito... A proposito, Malanga stesso in un ipnosi apprende che il gatto ha uno spirito fortemente "sviluppato", alla stregua dell'uomo. Non e' quindi una coincidenza il rapporot stretto tra gatti e umani. Comunque, l'ho sempre saputo, basta guardarli... :-)
Non mi interessa sapere se sono specista o meno, tanto mi considerano anche razzista :-D . A ragione, peche' le civilta' si basano sul concetto razziale. Quella ario-europea e' indubbiamente la piu' espansiva sia nello spazio che nel tempo. Come si piu' considerare un africano uguale ad un europeo. Gia' dal punto di vista storico c'e' un abisso fra noi e loro.
L'ho visto quel commento di TNEPD. Avete uno strano rapporto voi due... se cosi'si puo chiamare... vabbe :-) . Comunque, se ti sei affacciato a certi temi, forse vuol dire che un pezzetino di anima ti vuole dire qualcosa. Per uno non animico puro, queste questioni sono scemenze dalla prima all'ultima parola.
Ciao.
"Sapendo di dover essere macellato, un toro a Hong Kong ha fatto quello che la gente fatica a credere o addirittura è scettica .. ha mostrato le sue emozioni.
EliminaGli operai lo hanno condotto nella stanza dove avrebbero dovuto macellarlo e stavano per procedere.
Quando hanno chiuso la porta, il toro si è guardato indietro poi ha abbassato la testa. Il toro era in lacrime.
Come poteva sapere che lo avrebbero macellato prima di entrare?
Mr. Shiu, il macellaio ricorda "quando ho visto quello che chiamano uno 'stupido' animale piangere e ho visto i suoi occhi tristi e impauriti ho iniziato a tremare. Ho chiamato gli altri. Anche loro sono rimasti sorpresi. Abbiamo cercato di tirarlo indietro ma non voleva muoversi e continuava a piangere."
Billy Fong, proprietario della ditta, disse "La gente pensa che gli animali non piangano come gli umani. Comunque, il toro piangeva realmente come un bambino." Nello stesso momento, più di 10 uomini che avevano assistito alla scena erano rimasti impressionati. Quelli che avrebbero dovuto macellarlo stavano piangendo anche loro.
Altri operai vennero a vedere la scena e rimasero scioccati. Tre di loro dissero che non avrebbero più dimenticato questo toro che piangeva anche quando avessero macellato un altro animale.
Si resero conto tutti che non era più possibile uccidere quell'animale.
Il problema era: cosa ne avrebbero fatto?
Alla fine decisero di comprare il toro e di mandarlo in un tempio dove i monaci avrebbero potuto prendersi cura di lui per tutta la sua vita.
Quando ebbero preso la decisione, accadde un miracolo.
Un operaio disse "Quando abbiamo promesso che il toro non sarebbe stato ucciso, lui si è mosso e ha iniziato a seguirci."
Come aveva potuto capire le parole dette dalle persone?
Mr. Shiu disse "Crederci o no? Tutto ciò è reale anche se sembra incredibile".
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Su Facebook c'è anche la foto del toro piangente.
A chi mi dice ancora che gli animali non hanno l'anima, gli sparo con una pistola a proiettile captivo!
:-)
Guarda che avere - ovvero essere - anima non ti da' il certificato di superiorita'... casomai una natura differente. E poi va detto che alcuni ex-collaboratori di Malanga hanno avanzato ipotesi che l'anima sia connaturata ad ogni umano ed essere in generale, ma che negli addotti sia frantumata da interferenze varie.
EliminaAnima come un "prodotto" di spirito, che accumula esperienze. Spirito come elemento attivo, ma che non riesce a crearsi un corpo per "immagazzinarsi" e quindi produce la parte passiva di se', cioe' l'anima. Da qui nascerebbe anche il principio maschile (spirito/attivo) e femminile (anima/passiva). Ti piace di piu messa cosi'? :-)
Sto proprio avendo una corrispondenza, tramite e-mail, con un utente di SL, che ha avuto esperienze addottive e simili, che mi ha presentato queste ipotesi. Sinceramente non saprei ancora; avendo visto il sito in questione, propaga molto canalizzazioni angeliche, delle quali diffido. Ma certamente siamo ancora agli inizi della comprensione di tali realta' e per ora ci sono ancora molte strade percorribili.
A gia', c'e' anche un'interessante ipotesi riguardo il parassitismo. In un certo senso diventa una regola universale. Praticamente chiunque parassita qualcuno ed e' parassitato di conseguenza. In questo contesto anche alimentarsi diventa un forma parassitismo. Il problema diventa quando un certo parassitismo diventa solo sfruttamento fine a se stesso: prendi soltanto e non dai niente. Interessante!
Max, come ti ho detto in altra occasione, tu a volte mi metti soggezione. Ma dove ricavi tutta questa conoscenza? Non ti sto prendendo in giro: faccio un confronto con quello che ero io a 24 anni.
EliminaEro un somaro patentato, in confronto a te.
Se credessi nella reincarnazione, direi che tu sei l'anima di un filosofo dell'antichità, andata a incarnarsi in uno sperduto paesino della Slovenia.
SDEI di te direbbe che sei un'anima antica e penso che avrebbe ragione.
Ma io che cacchio di anima sono?
Il tuo corrispondente si può intervistare?
Ti mandero' la sua mail. E' curioso, che lui ha chiesto della mia mail, proprio attraverso te...
Elimina"Ma io che cacchio di anima sono?"
Forse stai cominciando a porti le domande che contano...
Ciao.
Infatti, il suo nome mi suonava familiare, ma non avrei immaginato che fosse un addotto.
EliminaGrazie.
Anche per le domande che contano ci vuole un'autorità che lo stabilisca e quindi diventa un circolo vizioso. Chi può legittimamente attribuire alle domande la patente di autenticità?
@Roberto
RispondiEliminabell'articolo, violenza tira violenza, si comincia a sgozzare un agnello e sei già pronto per qualunque nefandezza, se hai fatto quello alla fine puoi fare tutto, il concetto di sensibilità è abbattuto,distrutto, via libera a qualunque istinto.
@Maksimiljan
sono finalmente riuscita a guardare quel link di Malanga che avevi postato qui...era proprio quello che cercavo, col discorso su Brahama. Grazie! Mi sa che avere chiesto l'aiuto di Adriana ha fatto arrabbiare e ingelosire non poco i fans di Corrado...secondo me tutti si sono chiesti: "perchè lei e non io?" da qui, l'allontanamento e il rifiuto da parte degli offesi...
Cito solo quegli algerini che salirono di notte a sgozzare i marinai napoletani che dormivano nella nave ancorata in porto, come erano abituati a gozzare le pecore durante le loro feste maomettane.
EliminaCito inoltre quel milite serbo che al giudice che lo interrogava su come avesse potuto sgozzare donne e bambini bosniaci, risposte che nella vita civile faceva il macellaio.
E di esempi così ce n'è a bizzeffe.
Adriana è quella di Silverster Stallone nel film Rocky?
(scherzo, eh!)
In India ci sono dei "yoghi"che meditano sulla pelle di un leopardo,e non hanno avuto passato di macellai,la violenza del uomo va ricercata al di là dello empirico.
RispondiEliminaTra gli Yoghi indiani ci sono anche ciarlatani e approfittatori ignoranti.
EliminaMa no,persino Shiva siede sulla pelle di un tigro !!!!
RispondiEliminasono sempre martin,non capisco questo "censurato" da dove salta,é la seconda volta che mi sucede,penso che sia un scherzzeto di google,anche perché io sono registrato come martin,boh...
RispondiEliminaChe peccato! E io che speravo fosse arrivato un nuovo utente! :-(
EliminaLo specismo è più antico dei libri Veda e nessuna civiltà umana ha mai messo in discussione la supremazia dell'uomo sulle bestie.
Questo è il Primo Dogma.
Il vero peccato originale non fu mangiare un frutto proibito, ma uccidere il primo animale, introducendo il male in quell'armonia originaria che era nella mente del Creatore Enki.
Questo concetto che esprimi sul peccato originale è sempre stato anche il mio, altro che la mela e il sesso. L'unica volta che ne ho sentito parlare da qualcun'altro è stato in un libro bello e poetico che ho letto molti anni fa, "Il mondo creato" del 1986, di Franco Ferrucci.
RispondiEliminaciao :-)
Sandra
Franco Ferrucci non l'ho mai sentito nominare, ma ci devono essere degli archetipi che circolano nel movimento animalista, perché l'idea del vero peccato originale (l'uccisione del primo animale), non l'ho inventata io e l'ho sentita qualche anno fa in ambienti animalisti, ovviamente. C'è un bel brano di Hermann Hesse su "una piccola cerva" uccisa da Adamo nel Paradiso terrestre. Se lo trovo te lo riporto.
EliminaCiao
per quel che ricordo non parlava tanto dell'uccisione del primo animale, ma della prima volta che il ribollire della violenza aveva indotto al primo morso di carne viva e sofferente, non specificava neppure se si trattasse di uomini o animali,ma riteneva che la brama di sangue fosse stata l'inizio della rovina, la grande caduta, la fine del paradiso.
EliminaFerrucci non mi sembra molto lontano dal vero.
EliminaQuanto ad Hermann Hesse, non ho trovato la citazione di cui ti parlavo, ma te la posso descrivere.
Dio scopre Adamo chino dietro un cespuglio dell'Eden con le mani, fino al gomito, dentro la pancia di un ungulato da lui ucciso.
Adamo prende la parola per primo e dice a Dio: "Non dire niente! So che non avrei dovuto uccidere la piccola cerva, ma un impulso irrefrenabile mi ci ha costretto.....".
Il resto della storia non me lo ricordo, ma lo abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni. Almeno noi animalisti che gli occhi (tutti e tre) li usiamo.
@Martin
RispondiEliminaciao Martin, mi ricordo di te e dei nostri scambi sulle mucche argentine ;-)
Un saluto
Sandra
Ciao Sandra,mi ricordo di te, ricambio il saluto,vedi ci si ritrova qui,nel mondo Duriano,fai la brava in SL o finirai come le mucche in Argentina ( o esiliata come me :-))))))
RispondiElimina(scherzavo ovviamente,non prendertila)
martin
Citazione:
Elimina"nel mondo Duriano".
Ho cominciato ieri sera a leggere "Cronache marziane", di Ray Bradbury, e.....mondo Duriano ci starebbe proprio bene. Credo.
mah,in risposta ad uno degli ultimi commenti che ho scritto un collaboratore ha dato le dimissioni :-@! ci son rimasta basita
RispondiEliminaSempre che sia vero e mantenga la parola,altrimenti è la solita bufala,come gli arresti di massa :-)
Sandra
Stai parlando di me?
EliminaMi stai dando del.....bufalaro?
:-)
Ho momentaneamente sospeso la mia collaborazione con SL a causa degli insulti (non redarguiti da Lino)ricevuti da Marco Turi Daniele, in arte Parusia.
Tienilo d'occhio e ti accorgerai che è una specie di Monaco Templare, di quelli che sono sbarcati nella terra di Martin e che sono conosciuti come "conquistadores". Poi mi dirai se ho ragione.
No, non sto parlando di te, egocentrico che non sei altro :-) mi sa che tra le cronache marziane e quelle friulane ti sei perso un pezzo... pare che 'er Monaco Templare se la sia presa parecchio, tanto da dare le dimissioni. Se fossimo in altri tempi sarei già sul rogo...
RispondiEliminaScusa ma da una settimana non vado su Stampa Libera.
EliminaDunque, hai fatto arrabbiare Parusia. Cosa mai gli avrai detto?
Poi magari qualcuno insinuerà che ti ho mandato io (a ridaje con l'egocentrismo!) :-)
Forse Valerio Staffelli dovrebbe consegnare un tapiro d'oro a Lino Bottaro: perdere due collaboratori in una settimana non è da tutti.
E pensare che dovevamo passare sul cartaceo....
http://www.stampalibera.com/?p=53880#comments
RispondiEliminaverso gli ultimi commenti.
Grazie!
EliminaParusia è un vero lottatore. Ma in che secolo crede di vivere? O su che pianeta pensa di abitare?
Leggi un po' qua: "pensare di non riuscire a sorridere ai vari Roberto, Sandra o anche i pseudosaturnisti o neopagani di turno, sarebbe una triste avventura in cui non mi riconoscerei".
Ma pensa un po': ero uno pseudosaturnista e non lo sapevo! Nessuno mi aveva avvisato.
per amor di correttezza, mi pare che Parquemada abbia fatto una netta distinzione tra i vari Roberto, le varie Sandre e i vari pseudosatanisti e neopagani, cioè quattro specie diverse. Quindi in verità non ti ha dato del satanista, ma solo del Robertide... :-)
Elimina.....Par-quemada.....Robertide!
EliminaCerto che anche a te la creatività non difetta! :-)
Che ne diresti di una bella intervistina?
Su un tema a tua scelta? (A Martin l'ho già fatta).
Scegli e comunicami l'argomento e poi io ti mando una decina di domande. Che ne dici?
non se ne parla nemmeno, sono più reticente di Lucio Battisti..... :-)
EliminaChe peccato!
EliminaAvevo già in mente il titolo: "Gli ortaggi mi hanno salvato la vita".
Parafrasando questo:
http://noiegliextraterrestri.blogspot.it/2011/03/gli-alieni-mi-hanno-salvato-la-vita-di.html
Allora Roberto,non so se sei un saturnista(?),neopagano o semplicemente "Duriano"ma che sei la invidia di tutti i pretti devi riconoscerlo,ti proclami un agnostico anarchico,ma poi apare il Sitchin con il suo discepolo Biglino,ed eco che in un bater occhio diventi un seguace acanito !!! quei altri si dibatono in una miriada di puzzle teologico,con tanto di genesi ed apocalisse; che per secoli,alzano templi a destra e manca,non sanno più come atirare clienti,vendono una indulgenza qui una là,conquistano,invadono gestendo anima e soldi persino di chi é apena nato, e poi sto qui,che tira fuori i sumeri,gli enki ed annunaki,con tanto di nibiru ed il Duria che prima o poi gli fa un altare !!! :-)))))))
RispondiEliminaMartin, leggendo i tuoi post scritti con la tua dolce parlata sudamericana e i tuoi divertenti errori mi viene voglia di farmi un aperitivo con un tango di sottofondo, ma non so qual'è l'aperitivo nazionale dell'Argentina...
Eliminaa parte gli scherzi, non ho capito se ce l'hai con Sitchin, con Biglino o con il Duria....
PS) l'ultimo mi sembra il più vulnerabile ;-)
Martin (citazione):
Elimina"prima o poi gli fa un altare !!!"
Non mi ero accorto di fare un altare a Sitchin, o a Biglino. Semplicemente, mi offrono un quadro credibile e siccome anch'io sono un....personaggio in cerca d'autore (conosci Pirandello?), sto cercando una cosmogonia che mi soddisfi perché, evidentemente, quella che le sette cristiane mi hanno finora offerto non lo fanno.
Tuttavia, può essere che io sia un filino suggestionabile, ma come puoi leggere nella mia recensione del libro di Malanga, non lo sono in toto, cioè in tutto e per tutto.
Gli autori da te citati parlano di Storia, mentre Malanga parla ci cose metafisiche. A me interessano entrambi i campi, benché entrambi siano difficili da verificare. M'interessi anche tu, con il tuo pragmatismo, la tua ragionevolezza e la tua saggezza da globetrotter.
T'invidio, lo sai vero?
Anche di te, come di Maksimilian, SDEI direbbe che sei un'anima antica.
Hasta la Vista!
:-)
Alessandra, se ti metti a fare la civetta con Martin, mi fai ingelosire. :-(
EliminaIo sarei vulnerabile? Cosa te lo fa supporre, di grazia?
Ancora non mi conosci, bimba!
E se potessi essere lì con te....mi metterei a piangere sulla tua spalla, avvilito a morte!
:-)
@Alessandra,un vero tanguero se verrebe una "ginebra"una specie di aguardiente !!! ma anche un buon vinello rosso va bene,lo importante é il sentimento,la emozione che le note ti trasmetono !!! ah cara Sandra,se entrasi ad una tangueria di quelle giuste,non esci più la stessa !!!!! :-))))))
RispondiEliminalasciando aparte gli scherzi,non c'é l'ho con nessuno,é solo che non ci credo alle teorie di Sitchin,quindi di conseguenza neanche a Baglino ,credo siano bravi autori,un po al stile di Von Danicken,in post più vecchi avevo anche argomentato il perché dei diversi punti discordanti ( per me)...
P.S: Roberto é il più vulnerabile perché é da poco che investiga il "misticismo"ma ha preso il sopravento nel suo animo l'esoterismo stellare !!!!! c'è una cosa del Roby che non mi é andata giù,il suo trovar seria alla Wolf sister !!!
@Martin
Elimina:-)))))))))
Forse ha letto troppi Dylan Dog (come me del resto) e ha preso troppo alla lettera il suo ruolo di "indagatore dell'incubo"....
EliminaMartin (citazione):
Elimina"se entrasi ad una tangueria di quelle giuste,non esci più la stessa !!!!!".
Martin, se tu entrassi a una conferenza di Biglino di quelle giuste, non esci più lo stesso !!!!!
Wolvessyster si è camcellata dai miei "amici" di Facebook. Non sarà stato mica per colpa tua?
Scherzo, eh! La sorella dei Lupi mi piace in quanto donna, non per le cose che afferma. E poi, chi è amico dei lupi è mio amico.
Alessandra, forse sono di più i Martin Mystere che ho letto, che non i Dylan Dog.
EliminaUna frase del libro di Malanga mi ha colpito particolarmente, frase di Jung, mi pare: "Il peggior incubo per una donna è la legione di demoni che vede negli uomini, mentre il peggior incubo per un uomo è la donna-vampiro".
Confermo in pieno!
Tu non so se sei una donna vampiro, ma di sicuro mi piacerebbe....indagarti! :-)
io sono una semplice donna di campagna, non credo esista l'incubo "ortolana vampiro" :-)
RispondiEliminaa meno che sia la figura che ha ispirato il vecchio detto: "cavar sangue da una rapa"....