venerdì 2 agosto 2024

Immagine plastica ma mistificante


Ogni tanto sui social si trovano delle chicche. L’intelligenza artificiale sa fare anche cose egregie. Tuttavia, non posso fare a meno di notare alcune mistificazioni. Intanto, si tratta del Buon Pastore Gesù, che difende le sue pecorelle. Il che sarebbe giusto e corretto perché la pastorizia prevede che i pastori difendano le greggi dai lupi, ma nella dottrina cristiana la figura del Pastore è riconducibile al sacerdote, che difende i fedeli dalle tentazioni o dagli attacchi del Demonio. La realtà, purtroppo, ci dice una cosa diversa. Stante la maggioranza di sacerdoti che fanno bene il loro mestiere, onesti e coscienziosi, ve ne sono alcuni, frammischiati agli altri, che hanno il vizietto della pedofilia e diventano giocoforza essi stessi dei lupi per i bambini. La realtà storica inoltre ci sbatte in faccia la violenza della zootecnia, nel passato come nel presente. Per cui, definire “buono” il pastore è decisamente una forzatura. Circola una frase sui social: “Le pecore sono educate ad aver paura dei lupi, ma poi è il pastore che le macella”. E questo principio vale nella nostra attuale società in tutto e per tutto. I No Vax (i lupi) sono stati indicati come pericolosi alla popolazione spaventata da un inesistente virus (le pecore), ma poi sono stati i medici (i pastori) che hanno vaccinato la gente.

7 commenti:

  1. Che la maggior parte dei preti siano onesti e coscienziosi ne dubito. Forse sono una minoranza questi. Io ho lavorato a contatto con la Curia, ho avuto modo di conoscere preti e suore e ne ho viste di tutti i colori. Per carità. La maggior parte è in cura dallo psicologo. Individui frustrati, infelici, avidi.
    G.

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    1. Ho uno zio prete (Don Giuseppe), di oltre 90 anni e, se posso prenderlo a paradigma, è il rappresentante di una categoria di persone per bene, che eseguono con coscienza il loro ministero.

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  2. La pecora, gli ovini
    In genere sono animali creati a bella posta per il sostentamento alimentare degli operai-schiavi , oltre a fornire il vello per le vesti eccetera eccetera.

    Ergo il vero buon pastore , animalista o meno, dovrebbe far estinguere il suo gregge evitando la nascita di sempre nuovi agnelli, destinati a fine precoce sotto Pasqua, ovvero a sfruttamento delle femmine adulte fino all'ultimo goccio di latte, all'ultimo ciuffo di lana.

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    1. Ragionamento che non fa una piega.

      Il periodo pasquale è sempre stato un momento di lutto per noi animalisti, e lo abbiamo sempre esplicitato.

      Far nascere gli agnellini al solo scopo di mangiarli, mostra quanto basso possa essere il livello morale degli esseri umani.

      Senza pietà, senza compassione.

      A cominciare dai preti, che sono i primi traditori del messaggio cristico, come i medici lo sono del Giuramento di Ippocrate.

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  3. È risaputo che l'atrio del tempio era un autentico mattatoio, il sangue scorreva a fiumi. Ratzinger però sosteneva che con o dopo Gesù i sacrifici cruenti non erano più necessari. Non so come fece questa pensata e non credo fosse vegetariano, lo stesso un'affermazione da sottoscrivere.

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    1. Citazione:

      "Ratzinger però sosteneva che con o dopo Gesù i sacrifici cruenti non erano più necessari"




      Non gli si può attribuire la paternità di simile..."pensata" per la semplice ragione che tale concetto esiste nei Vangeli ed è da sempre spiegato dalla dottrina.

      Con il sacrificio di Gesù finisce l'era dei sacrifici animali. Lo si sa da sempre.

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