mercoledì 29 aprile 2015

Rallegrarsi o rattristarsi per le vittime del terremoto?


Testo di Beppe Miceli

Si può stare da ambo le parti. Anzi, si deve stare da ambo le parti. Sono coloro che sbagliano che devono imparare a starci, in quanto non lo sanno fare e non vogliono imparare a farlo. E' nostro ruolo fondamentale diffondere l'idea dell'antispecismo che, oltre agli animali, comprende anche gli umani. Non dimentichiamolo. Nella cultura vedica il karma rappresenta anche il ritorno di gratificazioni nella vita futura extraterrena: ciò si verificherà in funzione di quanti sacrifici animali hai effettuato nel corso della tua vita terrena. Per loro il sacrificio animale alle divinità rappresenta un accumulo di karma positivo, ma l'animale deve essere sacrificato agli dei, cosa che fanno per loro conto i brahmani che sono i sacerdoti.

 

Ecco dove risiede la tremenda contraddizione della cultura religiosa hindu, che professa la non violenza ma che ciclicamente si scatena in un'orgia di sangue sacrificale in onore delle divinità. Sulla coscienza di quei credenti che commissionano l'eccidio ai brahmani grava l'eccidio di 300.000 animali. Ciò nonostante non possiamo né gioire né augurare altra morte ma soltanto sperare che questo lato primordiale del loro credo religioso possa essere superato, magari proprio dopo questa "risposta negativa" interpretabile come un rifiuto da parte delle divinità adorate che testimonia l'inutilità del gesto sacrificale.


Vorrei ricordare quanto già sottolineato da altri, che in quelle nostre regioni dove è concentrata la quasi totalità degli allevamenti e dei macelli, si sterminano decine e decine di milioni di quadrupedi all'anno (non 300.000) in quanto la nostra cultura occidentale non ha il minimo rispetto per la vita animale. In Nepal sono quasi tutti vegetariani e per le proprie necessità di umani uccidono quantità risibili di animali anche se poi li sacrificano per le divinità. Ecco perché, gioire per un terremoto che spazza via il sorriso, la speranza e le serenità delle famiglie, è cosa insana e riprovevole. Auguriamoci invece che questa tragedia possa essere interpretata dal popolo nepalese come un rifiuto da parte delle loro divinità di ulteriori sacrifici animali. Che scenda ulteriore luce e forza su questo popolo così ferito dagli eventi naturali.


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