lunedì 28 maggio 2018

Il Potere tende a perpetuare se stesso


Testo di Anonimo

Mattarella ha agito nei suoi poteri, ha seguito la procedura, ha fornito le sue motivazioni, che non possono essere impugnate né a livello politico né della pubblica opinione. Questo non toglie importanza e non scredita totalmente la fondatezza delle reazioni avverse, che però non hanno alcun valore istituzionale né politico, ma un importantissimo valore civico e sociale. Prendendo atto che quanto accaduto su un piano giuridico e politico sia del tutto legittimo, questa rappresenta un’importante occasione per mettere in evidenza una caratteristica fondamentale propria di ciascun sistema (dunque anche politico): la tendenza ad auto-conservarsi. Risulta necessario prendere coscienza di questo concetto per via dell’inevitabile legame e vincolo che costituisce per la democrazia stessa. 


Chiunque per dovere professionale o per senso civile, con appositi supporti, abbia avuto modo di studiare e comprendere i meccanismi che sottendono l’intero impianto costituzionale, si sarà reso conto di come ci siano sparsi qua e là alcuni limiti specifici, con rifermento a certi istituti e certi meccanismi, che da un certo punto di vista rendono quegli stessi istituti e meccanismi intangibili dalla democrazia e di conseguenza determinano una sospensione della “sacralità” del voto e della volontà dei cittadini italiani a favore di un interesse generale o della Repubblica stessa. Se nel primo caso, ci può (o ci dovrebbe) essere un dibattito politico filtrato dalle forze politiche in carica, nel secondo caso nulla può la democrazia. Lo Stato dispone di strumenti per tutelare la sua stessa esistenza e se ne è servita in numerose occasioni. La ragione per cui esistano queste misure possono in parte essere ricercate nel contesto storico che vide assemblarsi la costituzione (post-ventennio fascista e Seconda Guerra Mondiale) e in parte sono connaturali all’esistenza di una qualsivoglia formazione sociale. Se bastasse un atto qualsiasi a stabilire la fine di un complesso giuridico quale uno stato, chiunque potrebbe fare un colpo di stato e proclamare una fantomatica “Repubblica delle Banane”. 

La Costituzione, prima di un atto fondamentale a tutela di certi diritti in capo ai cittadini della Repubblica italiana, è l’atto di costituzione della stessa Repubblica Italiana e quello che in essa vi è scritto, esiste solo e soltanto se esiste la Repubblica Italiana. In quest’ottica non sorprende come ogni misura, per quanto sia portatrice e protettrice dell’interesse degli italiani e espressione della volontà degli stessi, se contraria all’esistenza della Repubblica Italiana, necessariamente risulterà essere incostituzionale. L’esempio potrebbe essere, senza spingersi troppo oltre, l’eventualità in cui si voglia modificare la forma di Stato e di Governo della Repubblica italiana, in seguito ad un’ampia maggioranza politica, un ampio consenso popolare e le migliori intenzioni nel concepire questo cambiamento. Nonostante la situazione di perfetto accordo, questo non sarebbe possibile secondo quanto previsto dalla Costituzione, secondo i meccanismi in essa contenuti. La Costituzione - e gran parte del diritto pubblico e degli enti regionali - sono vincolati all’esistenza della stessa Repubblica, mentre il diritto privato gode di una maggiore se non totale autonomia rispetto allo stessa Repubblica, basti pensare alle codice civile emanato in epoca fascista e per molti versi rimasto invariato. 

Nel caso in specie, la nomina del governo - e poi quello che sarà il governo stesso - non sono in alcun modo da considerare come il risultato dell’espressione della volontà popolare, l’unico e fondamentale organo a tutela e espressione dei cittadini è il Parlamento, che nel tempo si è visto spogliato di alcune sue prerogative fondamentali (decreti legge d’emergenza e disposizioni europee). Nel considerare il caso in concreto sarebbe come chiudere gli occhi dinanzi alla realtà se non si considerasse il ruolo fondamentale svolto in questo senso dalla UE. Essa stessa rappresenta un limite, forse per certi versi, ancora più grande della Repubblica, di fronte alla libera volontà dei consociati. Per come è stata strutturata e concepita, la UE è anzitutto una federazione economico-politica e un fronte sovranazionale per l’ordinamento italiano. L’idea della UE dei valori e i benefici culturali - alcuni degli aspetti più positivi derivanti dalla libera circolazione - sono solo una conseguenza di decisioni prese a favore di una interconnessione dei mercati su scala europea. Questa è la UE, questo è il punto di vista adottato da tutte le sue misure e dai suoi operatori, al suo interno non esistono altre componenti. 

In merito alla questione del Presidente della Repubblica, la UE ha avuto evidentemente un ruolo, anche se personalmente, potrebbe essere che, in parte, il famoso contratto del governo 5 stelle/lega fosse nato già “malato” e dall’altra parte fosse già stato pensato di attuare un “governo neutrale”, di fronte a qualsiasi proposta pervenuta. Resta fermo il punto che, nonostante gli ormai pervasivi vincoli europei sullo stato italiano a tutti i livelli e esistenti da molti anni, con un enorme sforzo politico e con il supporto di una cittadinanza consapevole e attiva, si può valutare l’uscita dalla UE. 

Queste riflessioni a caldo sono state scritte senza alcuna pretesa ideologica. E’ materiale originale ed è stato scritto da una studentessa di Giurisprudenza, senza alcuna pretesa di verità.

16 commenti:

  1. Vorrei addolcirvi LA pillola : mi limito solo a far notare che LA Lega tanto indentitaria a parole nei fatti poi e'Cosi' digitate:"sandy cane" mentre FN Forzanuova o Negri e ' cola ' digitate :" gustavo Scotto" , tanto vale sperare almeno che Il pappa mattarella ci trovi un epulone Danaroso ,insomma Basta che paghi bene ,per dei ghiotti del Prepuzio come I nostri politici non Sara difficile

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  2. Caro Roberto
    possibile che nessuno sia stato capace di rilevare la contraddizione di fondo? Mattarella se ne deve andare costituzionalmente perché eletto da un parlamento di cui non esiste più la maggioranza. E' stato eletto quando alle Camere vi era una (falsa) maggioranza comandata dal PD. Questa maggioranza non esiste più. Dunque è stato un colpo di Stato sotto le apparenze della costituzionalità. Il che è anche peggio. Bisogna riscrivere l'art. 92 della Costituzione in modo da rendere chiaro che, quando si dice che il presidente nomina il capo del governo, questo deve significare che nomina un capo del governo che abbia la maggioranza in parlamento. Se non è d'accordo deve andarsene.

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    1. Credo che molta gente comune stia aprendo gli occhi sulla inutilità del voto e a settembre cresceranno sia Lega e 5 Stelle, sia gli astensionisti.

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  3. FALSO! Mattarella ha agito anticostituzionalmente. Vedi pietromelis.blogspot.com

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  4. La studentessa dovrebbe rileggere la Costituzione dopo aver ripassato la Lingua Italiana a mezzo analisi logica e e ricerche etimologiche. Lo Stato è il Popolo Sovrano da cui DIPENDONO sia il parlamento legislativo che l'esecutivo che il giudiziario. Il presidente della repubblica o del condominio vigila che le operazioni si svolgano come di dovere, regola il traffico, non sceglie, né decide. Reset

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    1. In un mondo ideale "Lo Stato è il Popolo Sovrano", ma nel mondo reale?

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  5. “Il Presidente della Repubblica ha un ristretto margine di discrezionalità nella scelta del Presidente del Consiglio (mentre non ne ha alcuno nella scelta dei ministri, formalmente demandata al Presidente del Consiglio), proprio perché egli dovrà tenere nel debito conto le indicazioni che gli vengono date da parte di coloro che sono gli interpreti della volontà e degli orientamenti del Paese e delle forze politiche rappresentate in Parlamento” (T. Martines - G. Silvestri, Diritto costituzionale, Milano, 2017, pag. 367).
    un saluto
    Piero e famiglia

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    1. In queste ore, nei talk show, se ne sentono di tutti i colori, compresa la testi che, viceversa, il presidente dalla repubblica ha il potere di mettere veti sui ministri. Lo ha detto poco fa su La 7 anche Sabino Cassese, se non ho capito male.

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  6. Il Parlamento Italiano è lurido quanto un gabinetto urbano. Sarebbe meglio mettere fine a siffatta tragicomica commedia. Non è intelligente continuare a consumare le nostre preziose giornate a tentare di risvegliare queste masse americanizzate ed apatiche.
    Detto ciò, non dobbiamo minimamente sottovalutare il nefasto ruolo svolto dall'ideologia neofemminista, ovvero uno strumento del Grande Fratello, che quindi si è posto l'obiettivo di liquidare le ovvie differenze biologiche tra i due sessi. Osservate i più giovani: sono perlopiù liquidi e globalisti. Oramai persino una banalissima sgridata viene additata quale propedeutica al cosiddetto femminicidio di boldriniana retorica. Noi vediamo quotidianamente uomini che vogliono fare le checche e viceversa. L'Occidente è destabilizzato e decadente, violento e volgare. La stessa proprietà privata è una forma di violenza, purtroppo oggi estesa a livello planetario. Attualmente, i valori dell'Occidente sono gli stessi della società liquida (Bauman). Non vedo alcuna prospettiva di rivoluzione, ma soltanto masse che inseguono leader da operetta, elettori che danno il proprio assenso senza prima aver elaborato un processo di logica, con il pulcinellesco pudore di autoaccreditarsi come coloro che vanno controcorrente. È come se avessero disattivato una parte del cervello.
    Tanto per cominciare, bisogna eliminare la moneta, e di conseguenza ritornare immediatamente al baratto. Questa proposta è fieramente anarco-primitivista e venne già attuata durante l'esperienza socialista della Cambogia del compagno Pol Pot, dunque c'è un precedente tutto sommato recente.

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    1. La premessa che fai è buona, ma se dici Pol Pot mi vengono in mente le montagne di teschi dei dissenzienti.

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  7. Prima di pensare alla grana K bisogna pensare all' uomo e' li il busillis , mettere I militari a governare e' un inizio ,vedrete che Negri checche e massoni se me vedrebbero Molti di meno ,non volete dei fascisti va bene ma sempre dei militarily ci vogliono altrimenti ciccia non vi ascolta neanche il piu coglione del Villaggio , gli Ebrei come Sorci in una nave che sta per Naufragare se ne andrebbero lontano in China o in India e' I'll loro stile di vita errare in Eterno ,non vado oltre se no mi agito

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    1. Questo libro mi è stato regalato da un amico. L'ho letto ma bisognerà che lo rilegga, per avere argomenti con cui controbattere ai tuoi commenti.

      Il problema è, secondo me: come conciliare l'ordine morale di una società, senza opprimere le minoranze che vi fanno parte?

      Vorresti mica negare a, cito: "Negri checche e massoni", il diritto di vivere?

      Non credo che tu abbia questo in mente.

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    2. ... Stella ? uno dei tanti, troppi, giullari e servi del sistema; prima di scrivere (solenni) belinate, Stella dovrebbe documentarsi e poi documentarsi e, ancora, documentarsi; di materiale ce ne è parecchio ... scrivere come fa lui, sotto dettatura, son buoni tutti ...
      I massoni dovrebbero stare SOLO in galera e, per Sed Vaste, tra i militari (vertici alti) di massoni ce ne sono a iosa
      un saluto
      Piero e famiglia

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    3. Avendo scritto anche questo libro, penso che Gian Antonio Stella sia un giornalista qualificato e non scriva sotto dettatura.

      Piuttosto, credo abbia avuto qualche aiutino in ambito editoriale, da parte degli ebrei, come capita a tutti coloro che gli ebrei valutano funzionali alla loro causa.

      Sui massoni concordo che la segretezza che li caratterizzava nei secoli scorsi, oggi non è più necessaria. Se gli è tanto cara, è perché vogliono tramare .....nel buio.

      E questo non va bene.

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