Fonte: News Republic
Un libro racconta le atrocità dei partigiani e la sinistra insorge. Domani a Reggio Emilia verrà presentato il libro dello studioso specializzato nei delitti commessi dai partigiani comunisti, Gianfranco Stella, intitolato “Compagno Mitra”. In circa 600 pagine racconta storie sanguinose, delitti a freddo, vendette ed efferatezze compiute dai partigiani durante la Seconda guerra Mondiale. L’Anpi è inorridita e in tutta risposta la locale sezione partigiana ospiterà il presidio antifascista promosso da Sinistra italiana e Partito comunista in segno di protesta contro la presentazione del libro.
È significativa la scelta di Reggio Emilia per la presentazione del libro di Stella, che dedica un intero capitolo alla città e alla sua Resistenza. Tra gli episodi narrati c’è anche quello di un comandante partigiano che “incassava centinaia di milioni che parzialmente versava alla sezione Anpi reggiana”. Inoltre nel libro molti partigiani reggiani secondo la sezione locale dell’Anpi “vengono definiti come assassini e killer spietati dediti alle esecuzioni sommarie”. Tutti elementi che vanno a smontare il racconto ufficiale di quegli anni, descrivendo una realtà diversa da quella che da anni viene diffusa. L’Anpi e i partiti di estrema sinistra da giorni tappezzano la città di manifesti in cui invitano tutti a mobilitarsi contro quella che è stata definita, una “delirante e pericolosa riscrittura della Resistenza”. Anche di fronte all’evidenza raccontata e supportata da verità storiche, i partigiani di Reggio Emilia hanno dichiarato di essere pronti a querelare l’autore del libro. Dopotutto, Stella ha già subito due condanne per diffamazione, avendo criticato un comandante partigiano di Ravenna e sostenuto che “il movimento partigiano fu un mito e null’altro, che la Resistenza non fu determinante per le sorti della guerra e che il riscatto nazionale dal fascismo da parte dei partigiani combattenti fu un falso storico”.
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