Testo di Mao Valpiana
Cammineremo in Val di Susa
sventolando la bandiera della nonviolenza che Aldo Capitini creò per la marcia
per la pace Perugia-Assisi convocata sulle orme di San Francesco e sul modello
della marcia del sale di Gandhi.
Cammineremo in maniera
serena ma determinata, anche disposti a soffrire per l'affermazione di ciò che
riteniamo giusto, rifiutando la violenza e utilizzando la nonviolenza.
Cammineremo per ringraziare
il popolo della Val di Susa della forza e della lucidità con cui in oltre
vent'anni ha resistito per la salvaguardia della sua terra e per noi tutti.
Cammineremo per chiedere ai
governanti dell'Unione Europea di rivedere il progetto del Treno ad Alta
Velocità in Val di Susa, per non sperperare in grandi opere inutili i soldi di
tutti noi e per tornare ad essere l'Europa dei cittadini e dei popoli che
immaginò Altiero Spinelli, la grande speranza di pace e cooperazione a cui non
vogliamo rinunciare.
Cammineremo per chiedere a
noi stessi e alle forze dell'ordine di garantire l'isolamento preventivo di
eventuali provocatori, che conoscono solo il linguaggio della violenza perchè
non hanno altri argomenti, e sono i nemici oggettivi del movimento e delle
istituzioni democratiche.
Cammineremo per chiedere ai
giornalisti di fare semplicemente il loro lavoro, raccontando a tutti il bello
e il buono che ci sarà nella manifestazione, e facendo le inchieste sulle
grandi opere, sui costi, sui danni ambientali e alla salute, senza timore dei
poteri forti che finanziano alcuni dei loro giornali; essi sono i mediatori
essenziali tra gli abitanti della Val di Susa e l'opinione pubblica italiana.
Cammineremo per cercare il
dialogo fra tutti i protagonisti di questo difficile confronto: Valsusini,
manifestanti, politici, governi locali, governo nazionale, governo europeo,
giornalisti, opinione pubblica. La nonviolenza è lo strumento di lotta per
trovare la soluzione per il bene di tutti, del territorio e delle generazioni
future.
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