sabato 30 marzo 2013

Il dolce e l’amaro

Meglio un dolce inganno o un’amara verità? Io la mia scelta l’ho fatta e non ho dubbi in proposito, ma mi accorgo che tanti miei compagni di lotta, uniti dagli stessi ideali di fratellanza universale, non si sono accorti del Grande Inganno, della maledetta Matrix  pervasiva che, come una tela di ragno, ci ha imbozzolato in una stupefacente finzione manipolatoria.
Mi chiedo a volte cos’abbiano nella testa gli animalisti cattolici. Cosa gli dice il cervello? Vanno in Piazza San Pietro a Roma e aprono uno striscione di benvenuto a Papa Francesco, si sperticano nelle lodi di questo illustre sconosciuto messo lì in fretta e furia per qualche occulta ragione e si uniscono al coro dei beoti che ne lodano la semplicità, l’umiltà e l’intenzione, forse solo immaginata, di apportare quei cambiamenti che molti si aspettano nella Chiesa e nel mondo.
Lo fanno in base a piccoli dettagli come la croce al collo di vile metallo anziché d’oro, la rinuncia al mantello d’ermellino e alle scarpette di Prada, il suo spostarsi a bordo del pulmino dei cardinali anziché con l’auto blu blindata, il suo pagare il conto dell’albergo subito dopo la nomina a pontefice.
Caspita, che sforzo! E se fosse tutta una manfrina? Se anche questi dettagli - per me insignificanti - rientrassero in una regia occulta che vuole mostrare alla gente le buone intenzioni dei potenti di abbassarsi al nostro livello? A nessuno viene il sospetto che sia solo una messinscena? 

Lo stesso potere che ha messo Grillo e il suo movimento lì dov’è ora, con il suo carico di
buone intenzioni e di sincera passione dei suoi militanti di base, esige che ora anche l’uomo più ricco della Terra, il vescovo di Roma Caput Mundi, si dia
una regolata, così, per finta, giusto per continuare a prendere in giro i fedeli come si sta facendo da secoli, da prima ancora di Costantino, se contiamo anche Babilonia.
Ho letto un commento allucinante sul sito della Federazione delle associazioni animaliste, sigla mai sentita prima. Lo riporto per farvi capire a che livello di manipolazione mentale – e pure senza microchip – si possa arrivare quando si è disperati, quando non si vede alcuna luce fuori dal tunnel:

“Non ci sono parole.....questo papa sta cambiando la storia, nessuno ci era mai riuscito...nessuno ci aveva mai provato....GRAZIE......SEI IL "PAPA BUONO"!!”.

La ragazza che l’ha scritto è una brava persona, è uno di noi, che ha anche divulgato un bel messaggio registrato, ma ciò non toglie che si sia lasciata prendere nella rete del ragno come milioni di altre persone e migliaia di altri idealisti.
Il signor Bergoglio non mi pare stia cambiando la Storia, se non nella percezione distorta dei suoi troppo numerosi fedeli. Oltretutto, un Papa non può essere buono, nemmeno quello glorificato morto nel 1963, che in gioventù faceva l’uccellatore nelle valli bergamasche, perché l’organizzazione criminale di cui è a capo, può e anzi deve presentarsi in modo rispettabile, per continuare ad agire indisturbata.
Dire che un Papa, uno qualsiasi, è buono, è come lodale il taglio perfetto degli abiti e l’eleganza di Al Capone o, se vogliamo usare un paragone collaudato, elogiare il nitore e la pulizia esterna delle tombe piene d’ossa al loro interno.
Quando quella figura immaginaria conosciuta come Gesù Cristo parlava di “sepolcri imbiancati”, era a loro che si riferiva, ai papi e ai sommi sacerdoti di matrice babilonese, gli stessi che, sempre secondo la leggenda, lo misero a morte. La tattica è sempre la stessa, da migliaia d’anni: appropriarsi delle istanze del popolo, farle proprie e offrirsi come propugnatori delle stesse così da ottenere l’approvazione della gente e continuare a parassitarla.
E’ una questione di marketing, in fondo. Lo fanno da sempre i politici e ultimamente lo fanno anche Grillo e Casaleggio, ma la maestra di tutti gl’inganni, la “nave scuola” dei pirati succhiasangue, è, è stata e sarà sempre la Chiesa Cattolica, compresi i protestanti ovviamente, che ne sono propaggine e metastasi.
Io capisco che quando si sta per annegare ci si aggrappa anche al più piccolo fuscello a portata di mano, ma arrivare a mettere in bocca al nuovo pontefice parole e pensieri che mai si sarebbe sognato di formulare, immaginarsi che abbia inteso dire di non mangiare agnelli e capretti a Pasqua può significare due cose:

O si è talmente ciechi e drogati di fanatismo religioso, da proiettare freudianamente in Papa
Bergoglio il proprio più straziante e intimo desiderio, di non massacrare i cuccioli di pecore e capre, come sta avvenendo in questi giorni per il palato dei cristiani;
O si è talmente adattati all’andazzo generale, all’ipocrisia onnipervasiva e all’opportunismo truffaldino, da sapere benissimo che il Papa non è vegetariano, né tanto meno animalista, ma dal volerlo ugualmente presentare come tale, per accattivarsi le simpatie dei cattolici più sensibili e compassionevoli e aumentare le iscrizioni all’associazione.

Probabilmente a qualcuno è sfuggito il particolare che quando andava a far visita alla gente delle favelas di Buenos Aires, gli offrivano l’asado, che lui mangiava di gusto. Forse che venendo in Italia la carne arrosto non gli piace più?
Se i militanti di base, come avviene nel M5S, possono essere sinceri nelle loro aspirazioni, qualche sospetto mi viene pensando a Gianluca Felicetti, presidente della L.A.V. e a Michela Vittoria Brambilla, a capo della neonata Federazione delle associazioni animalliste. Il primo ha fiutato il business da molto tempo, da quando ha fatto le scarpe insieme a Walter Caporale (che poi si è fatto un’associazione tutta sua) al fondatore della L.A.V., quell’Alberto Pontillo esautorato e finito nel dimenticatoio. La seconda lo fa per mestiere, il mestiere di politico viscido e perbenista, sempre alla ricerca di consenso e voti.
Sia Felicetti che la Brambilla sono sinceri e appassionati e, presi singolarmente, anche delle brave persone, ma il meccanismo in cui hanno parte di responsabilità finisce per diventare una Società Per Azioni, che se non ci fosse l’oppressione ai danni degli animali vedrebbe venir meno la propria ragion d’essere e di conseguenza gli introiti economici. Nel caso della Brambilla, se consideriamo che gli animalisti la votano e sono il suo personale serbatoio elettorale - come altri politici che lo hanno trovato tra i cacciatori - si capisce che oltre la sua sincera zoofilia ci può essere qualche tornaconto, mentre nel caso di Felicetti è più difficile da intravedere, ma lo si può maliziosamente immaginare.

Gli anarchici dei centri sociali della Toscana, quando frequentavo i presidi davanti all’allevamento Morini di San Polo d’Enza (RE), non avevano nessuna difficoltà a immaginarlo e lo dicevano chiaramente, anzi lo urlavano. Per ragioni a me sempre rimaste sconosciute, la loro rabbia s’indirizzava principalmente contro Walter Caporale, già all’epoca presidente di Animalisti Italiani, e tralasciavano Felicetti, a capo di un’associazione ancora più grossa e quindi più redditizia.
Affermare che il Papa Bergoglio abbia esortato i fedeli ad astenersi dal mangiare agnello è semplicemente velleitario, per non dire falso. La L.A.V. ha poco da esultare. Mettere la testa sotto la sabbia non è una buona politica, a meno che non si voglia far parte dell’Inganno Globale che ci riguarda tutti. In tal caso, si cade automaticamente nel pantano dell’ipocrisia, cioè si predica bene e si razzola male. Con le parole ci si schiera dalla parte delle vittime, ma con i fatti da quella dei carnefici. Con la propaganda si vuole difendere gli animali, ma con le lodi ai loro oppressori si diventa un po’ – o anche tanto – oppressori come tutti gli altri.
Quando LAV e Federazione hanno messo in rete le sedicenti parole di Francesco I in difesa degli agnelli, subito molti utenti hanno chiesto che venisse specificata la fonte di tale affermazione, fonte che non c’è e l’unico effetto è stato un circolo vizioso, un rimando ad altri articoli scritti da altri animalisti, il classico gatto che si morde la coda, per restare in tema di zoofilia.
Potrebbe essersi trattato di un clamoroso caso d’autosuggestione, di una proiezione
freudiana portata alle estreme conseguenza, dal momento che i papi o prima o poi fanno sempre appelli in difesa del creato (e già qui, nella scelta di questa parola c’è una prima manipolazione), ma si tratta di appelli talmente vaghi e aleatori che lasciano il tempo che trovano. Più in là di così non vanno, non possono andare, altrimenti i loro confratelli massoni, magari di grado più elevato del loro, li sanzionano, li fanno dimettere come nel caso del papa precedente o addirittura li uccidono, come capitò ad Albino Luciani.
Sono inseriti in un ingranaggio malefico, volto allo sfruttamento della forza lavoro, della natura e soprattutto degli animali. Ne sono i principali artefici e fruitori. Poi, di tanto in tanto, possono anche permettersi di esortare gli astanti alla pace, al bene e al rispetto della natura, ché tanto milioni di coglioni li trovano sempre e comunque.
Ha sempre funzionato in questo modo e anche stavolta è andata esattamente così. La gente dalla memoria corta ha già dimenticato che era successa anni fa la stessa cosa con Obama, il primo presidente nero della Storia d’America. Anche in quel caso non mancarono gli ingenui che si fecero prendere dall’entusiasmo e dalle mere apparenze, ma poi abbiamo visto che si trattava di un burattino come quelli che lo avevano preceduto, anzi ancora più guerrafondaio degli altri, a dispetto (o a beffa) del premio Nobel per la pace.
Alla massoneria piace così: ci prendono in giro e si fanno grasse risate alle nostre spalle. Sperimentano fino a che punto possono spingersi a prenderci per il culo, e ogni volta noi popolo belante e ossequiente li lasciamo a bocca aperta di tanto siamo boccaloni.
L’ex gesuita Bergoglio è il “Papa Nero” delle profezie di Malachia. Dopo di lui non ce ne saranno altri, ma verrà instaurato il Nuovo Ordine mondiale con un’unica religione. Forse gli daranno qualche particina nello scenario che si prospetta, qualche prebenda o un ricco vitalizio, per averci traghettato nel Nuovo Mondo. Tutti felici, tutti contenti, con sei miliardi d’inutili consumatori drogati in meno.
Non ci saranno più animalisti nella dittatura prossima ventura, né alcun’altra forma di dissidenza, perché tutto sarà programmato e accettato universalmente. Gli animali continueranno ad essere sfruttati, come pure la forza lavoro umana, sempre che si possa ancora applicare tale nobile epiteto alle larve umanoidi che ne saranno coinvolte.
Al momento la campagna pubblicitaria del “papa buono” funziona, l’idolatria di stampo
babilonese pure e oltre ai quadretti, ai calendari, alle candele l’ultima trovata sono le figurine papali, per bambini e collezionisti, da affiancare a ciclisti e calciatori. Si pensa a tutto pur di far circolare il denaro ma a me sembra vogliano raschiare il fondo del barile e se capitasse quella figura mai esistita, se non nell’immaginazione della famiglia dei Pisoni - scrittori romani eruditi che hanno scritto i vangeli e le lettere di San Paolo - probabilmente butterebbe per aria chioschi, banchetti e rivendite di figurine papali.
Una bella sfuriata con tanto di frustino, prima d’essere arrestato dalle guardie svizzere.
La Chiesa ha le mani sporche di sangue, come del resto anche i suoi fedeli. E non solo perché in questi giorni si stanno ingozzando d’abbacchio, ma per tutto ciò che fanno nel resto dell’anno, cacciando, pescando, mangiando cadaveri, indossando pellicce e pelliccette, portando i figli al circo e altre forme d’incosciente oppressione, privilegio della razza bastarda che appesta il pianeta.
Io non ci sto. Io mi tiro fuori. Io maledico la Chiesa cattolica per aver tradito il messaggio evangelico e aver omesso di educare i suoi fedeli al rispetto della vita, da loro intesa solo come esclusivamente umana, fallendo di proposito negli intenti e ingannando ipocritamente l’umanità.
E’ tempo di aprire gli occhi sui principali responsabili del Male, anche se si deve per questo scoprire un’amara verità.




2 commenti:

  1. Forse è ancora presto per esprimere giudizi sull'operato del Papa, per ora e per quel poco che ho seguito io, le frasi ad effetto che ha pronunciato sono sulla povertà : "Come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!" che in effetti (in Italia) se continuerà la mattanza che ha cominciato il governo Monti saranno veramente tanti, così la Chiesa avrà la possibilità di diventare "povera" per i poveri cedendo un po del suo patrimonio immobiliare e mobiliare così come auspicato.
    Per tornare al tema dell'articolo sulla LAV , non so se il papa ha pronunciato quella frase sugli agnellini, se non l'ha fatto lo dovrebbe fare per portare degnamente il nome di San Francesco (che non era solo povertà ma amore per tutto il creato):
    .......
    Tu sia lodato, mio Signore, insieme a tutte le creature specialmente il fratello sole, il quale è la luce del giorno, e tu attraverso di lui ci illumini.
    Ed esso è bello e raggiante con un grande splendore: simboleggia te, Altissimo.
    Tu sia lodato, o mio Signore, per sorella luna e le stelle: in cielo le hai formate, chiare preziose e belle.
    Tu sia lodato, mio Signore, per fratello vento,e per l’aria e per il cielo; quello nuvoloso e quello sereno e ogni tempo
    tramite il quale dai sostentamento alle creature.
    Tu sia lodato, mio Signore, per sorella acqua, la quale è molto utile e umile, preziosa e pura.
    Tu sia lodato, mio Signore, per fratello fuoco, attraverso il quale illumini la notte. E’ bello, giocondo, robusto e forte.
    Tu sia lodato, mio Signore, per nostra sorella madre terra, la quale ci dà nutrimento, ci mantiene e produce diversi frutti con fiori colorati ed erba.
    .....
    Se la Chiesa si prenderà solo cura dei poveri (in ogni caso opera lodevole se sincera...) curerà solo l'effetto e non la causa e tutto rimarrà invariato.

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    1. Hai detto bene: curare gli effetti e lasciare intatte le cause significa non voler cambiare sul serio le cose.

      Alla fine diventa un business, sia per la Chiesa Cattolica alle prese con i poveri del mondo, sia per certe associaizoni animaliste alle prese con l'oppressione subita dagli animali. Senza dimenticare le associaizoni per la raccolta fondi pro vivisezione, che se non ci fossero le malattie non avrebbero neanche ragione d'esistere.

      Se pensi a quei forestali precari calabresi che di notte andavano ad appiccare incendi nei boschi per essere chiamati a spegnerli l'indomani, puoi immaginare che le industrie farmaceutiche, insieme alle loro emanazioni per la raccolta di fondi, creino le malattie e le incentivino per poter continuare il loro sporco lavoro di sedicenti guaritori umanitari.

      Idem con la Chiesa, che esiste da quasi 2.000 anni ma che non è mai riuscita (perché non ha voluto) risolvere le ingiustizie che opprimono la gente.

      In realtà, penso che anche la Chiesa faccia parte della minoranza di alieni, o loro ibridi, che ci stanno parassitando da millenni.

      Se anche non dovesse trattarsi di parassiti alieni, ma solo di esseri umani ipocriti e sfruttatori, dal fatto di non aver risolto le ingiustizie del mondo si capisce che non c'è nessun Dio alle loro spalle, ma che è tutta una invenzione redditizia.

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