venerdì 18 gennaio 2019

BigPharma prova a mettercelo su per il...naso


Fonte: Siena News

Nel prossimo futuro contrastare l’influenza potrebbe essere più facile, inalando il vaccino con uno spray nasale, evitando anche la paura dell’ago. E’ questo uno dei traguardi a cui punta Vis Mederi, un’azienda senese nata come start up all’università di Siena che opera nei locali della Fondazione TLS, dove varie aziende senesi e non fanno ricerca, fondata con due dipendenti nel 2009, e oggi arrivata a cinquanta persone. La cui attività fino ad oggi è stata quella di controllare e testare i vaccini antinfluenzali prodotti dalle grandi aziende farmaceutiche mondiali, facendo quindi dei report per gli enti di controllo dei vari paesi. Un lavoro che al mondo occupa pochissime aziende. Oggi però l’azienda senese è alla vigilia di un salto di qualità puntando anche sulla ricerca riguardante nuovi modi di produrre vaccini. Se lo spray nasale potrebbe facilitare di molto la lotta contro l’influenza c’è anche un’altra idea su come arrivare a produrre i vaccini antinfluenzali. In un prossimo futuro potrebbe anche accadere che siano realizzati con quelle che gli esperti del settore definiscono “piattaforme non animali”.


In sostanza utilizzando le piante. Spiega Emanuele Montomoli, professore di Igiene e medicina preventiva all’Università di Siena, presidente di Vis Mederi che da trent’anni lavora per combattere l’influenza. “Ad oggi i vaccini vengono quasi esclusivamente prodotti grazie ad uova di pollo con una tecnologia che risale agli anni settanta-ottanta. Per cui in futuro bisogna per forza andare oltre. Perché ci sono una serie di criticità. Da qui l’idea di cercare di produrre qualcosa con substrati non animali. Non ci sono molte vie. O si fa qualcosa con l’ingegneria genetica, ma è complicato, oppure si può provare a produrre con delle piante. C’è un’azienda in Canada che tra un paio di anni andrà sul mercato avendo già fatto studi sull’animale e nell’uomo e utilizzando piante di tabacco infettando la foglia con il virus dell’influenza dell’uomo, modificato e producendo il vaccino. Ovviamente loro hanno il brevetto e quindi il tabacco non lo possiamo utilizzare. Quindi non potendo fare le stesse cose cercheremo di battere altre strade trovando un substrato nuovo. Qualche idea ce l’abbiamo”.

Montomoli sembra fiducioso di arrivare a risultati concreti in particolare sullo spray nasale. Puntando a nuovi modi di somministrazione del vaccino. “Non sono molti quelli che si vaccinano contro l’influenza. Bisogna anche tenere presente che c’è anche la paura ancestrale dell’ago. Se il vaccino venisse somministrato con uno spray nasale lo farebbero il doppio delle persone. Su questo progetto puntiamo molto, specialmente dopo che abbiamo acquisito una percentuale del capitale dell’azienda svedese Eurocine vaccines, che ha una molecola per rilasciare il vaccino in via intranasale”, aggiunge il professore. Per dare concretezza ai propri programmi, l’azienda senese, e quindi fare ricerca sia sulla produzione di vaccini con le piante e su nuovi modi di somministrazione del vaccino, sta lavorando per creare al sud un nucleo di ricerca: “Ci sono una serie di opportunità a livello di comunità europea con finanziamenti sulla ricerca mirati in particolare ad attività da iniziare nelle regioni del sud del nostro paese. Stiamo quindi cercando di aprire una nuova azienda al sud, probabilmente a Bari, avendo già preso contatti con la regione Puglia. Si tratta di una nuova azienda, non una già esistente: non so se si chiamerà Vis Mederi Sud o altro. La nostra intenzione è che con un piccolo nucleo di ricerca, di cui fanno parte giovani sui 25 anni, vorremmo sviluppare le nostre idee e progetti”. C’è anche un terzo traguardo a cui punta la ricerca sui vaccini antinfluenzali su cui sta lavorando a livello mondiale. “Trovare – conclude Montomoli uno universale che abbia effetti una volta per tutte, come accade per il morbillo, l’epatite e altre malattie. Ma in questo campo stanno lavorando molto le grandi aziende, le cosiddette big farma”.

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