Possono i musulmani integrarsi con noi?

Stamattina ho fatto il mio solito giro con Pupetta per portare da mangiare alle cornacchie. Poi sono andato in panificio, nell’unico panificio di Codroipo dove il proprietario lascia entrare i cani. Subito dopo di me è entrato un musulmano. So che è musulmano perché lo vedevo bazzicare i mercatini quando facevo l’espositore. Nel giro di pochi secondi, eccolo che esce, comportamento inusuale se entri in un negozio per comprare qualcosa, a meno che non ci sia coda, ma lì eravamo solo io e lui. Il mio sospetto è che sia uscito, per non fare più ritorno, perché la presenza di una cane, benché vezzosamente dotato di cappottino, abbia reso il negozio impuro, ovvero non Halal. Per quanto durerà questa condizione, ammesso e concesso che la mia ipotesi sia corretta? Per sempre o solo per qualche tempo? Se nel frattempo non fossero entrati altri clienti, mi sarei fermato a parlare con la panettiera e le avrei esternato il mio sospetto, scherzandoci su e dicendole che il mio cane le aveva fatto perdere un cliente. Si sarebbe probabilmente messa a ridere. 

Non è la prima volta che assisto alle reazioni dei musulmani di fronte a Pupetta. La peggiore è stata quando una donna che spingeva l’immancabile carrozzina, tenendo per mano la figliolanza, stava per dare un calcio a Pupetta che le si era silenziosamente avvicinata da dietro, in cerca di carezze, come fa sempre con donne e bambini. Per fortuna, in quel caso la musulmana ha incrociato il mio sguardo severo, poiché stavo sopraggiungendo, e il suo piede si è fermato a mezz’aria. Non voglio pensare a cosa sarebbe successo se avesse colpito la mia bambina a quattro gambe, anche in termini di vendette successive da parte dei maschi della famiglia, che immagino difendano le proprie donne, gelosi come sono di esse. Io, se la maomettana avesse colpito la mia cagnetta, non so come avrei reagito. Forse finivo l’indomani in cronaca nera, dando ai buonisti l’ennesima occasione di parlare di un Friuli xenofobo. 

E poi c’è stata quell’altra. Pupetta camminava davanti al me sul marciapiede. Viene avanti la solita donna col velo e quella si appiatta schiena a muro, palme delle mani attaccate alla parete, per lasciar passare la bestiola, che manco ci pensava a lei (e alle sue superstizioni) tutta presa com’era nei suoi pensieri. Quella scema, dopo che siamo passati, riprende la sua strada. Il problema eravamo noi: un infedele con il suo impuro animale al guinzaglio. Io, quella gente lì, maomettani o cristiani che siano, li prenderei volentieri a calci. Non quell’uomo di oggi, entrato in panificio per comprare il pane. Quello mi fa pena. Penso a come sia difficile la vita dei musulmani credenti qui in Occidente. Badare sempre a ciò che è Halal e a ciò che non lo è. Un inferno, poveretti! Perché, se l’occidente cristiano è così ostile con loro, non se ne tornano a casetta loro? Dove i cani sono soppressi dall’esercito, i gay buttati giù dai palazzi e le donne ogni tanto lapidate, se adultere. Ciò che mi fa più rabbia sono i buonisti nostrani, che sciaguratamente insistono a voler far convivere due etnie e due religioni incompatibili. Sarà andato in un altro panificio a comprare il pane, quel tizio?