Testo di Daniella Dall’Anese
Povera ex Signora Italia, ormai deturpata da un lassismo generale, sregolato che, nel buonismo, trova la scusa per far arretrare una civiltà e una socialità così faticosamente costruita, anche col sangue, e che ora dobbiamo cedere ad un’immigrazione voluta, destabilizzante, senza senso, che non risolve, ma che crea problemi maggiori e dannosi. Si chiama invasione, senza rispetto per una Signora Italia, vecchia, che ha diritto ad essere amata e rispettata per la sua complessiva fragilità.
Per coloro che ci chiamano razzisti, provo un senso di nausea, pensando ai nostri Italiani che subiscono tassazioni disumane e migliaia di poveri, di precari, umiliati e superati da giovanotti indifferenti, famiglie con tanti figli che noi non facciamo perché non li possiamo mantenere, pretenziosi che “rubano” i nostri diritti e, drammatico, tradiscono, scappando, le loro origini per sottrarsi a migliorare il loro paese e venire qui, nel Bengodi, e farsi mantenere. Noi Italiani siamo stati immigrati ma mai nessuno ci ha regalato qualcosa e, tantomeno, ci ha messo prima di loro. Questi privilegi dati agli immigrati sono la prova di un razzismo al contrario, ingiusto, oltraggioso, che ci toglie anche la voglia di lavorare e di progredire. Una politica seria e coerente dovrebbe aiutarli a crescere, a casa loro, nel loro habitat naturale, senza sconvolgere il mondo.
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