I comunistolici

Quando non riesco a dormire di notte, penso. Mi vorticano in testa parole su parole. E le uso per capire cosa c’è dietro di esse. Oggi, verso le quattro del mattino, pensavo alla parola “cattocomunista”, che né i cattolici, né i comunisti amano. Cattolico significa universale. Costantino convocò nel 325 un concilio a cui parteciparono cristiani ortodossi ed eretici, seguaci di Mitra, sacerdoti egiziani e perfino druidi celtici. Perciò si chiama universale, non per altro. La parola cattolico, tuttavia, potrebbe avere anche una radice in “captivus”, che in latino significa prigioniero. Il cattolico, in quest’ottica, sarebbe dunque prigioniero delle proprie superstizioni. Ma, stranamente, cattolico ha anche una radice etimologica in cattivo e cattiveria. Naturalmente, il devoto cattolico che va a messa tutte le domeniche non immagina di essere cattivo. Anzi. Dal mio punto di vista di animalista, cattivo lo è perché uccide gli animali, se non direttamente almeno come mandante. Uscendo fuori dalla chiesa minore, a recitare vuote formule, eccolo che entra dentro la chiesa maggiore, il supermercato, a comprare cadaveri di animali assassinati. E la sua vita passa così, stupidamente assassinando creature innocenti.

E veniamo ai comunisti, o quelli che ne sono rimasti. Se il cattolicesimo è un comunismo dormiente, il comunismo è un cattolicesimo operativo, in funzione e aggressivo. Un virus mortale. Al cattolico, comunista dormiente, poco importa delle altre fedi (gli importa poco anche della sua!). Ma al comunista, militante cattolico, guai a incrociargli la strada dichiarandosi di fede diversa. Provate a iniziare un dialogo con uno di quei dementi dei centri sociali. Iniziate parlando di nuovo ordine mondiale. Vi saltano agli occhi come la tacchina con la biscia. Vi fanno allontanare tra mille improperi. Fine del dialogo. Non l’ho mai provato, né ci tengo, ma se persone mature, mie compaesane e che conosco da anni, mi s’infiammano come cerini se solo accenno al potere occulto degli ebrei, figuriamoci cosa sarebbero capaci di fare i giovani aitanti e spesso barbuti dei centri sociali. Temo mi arriverebbe qualche sganassone. 

Insomma, quando si dice “cattocomunista”, si pensa che gli estremi si tocchino. Gli uni e gli altri vogliono un mondo unito, abitato da persone amorevoli e concordi. I cattolici sotto il Papa o chi per esso, mentre i comunisti sotto un governo di proletari. O di laureati votati dai medesimi. O da chi diavolo ne so io! Vogliono essere schiavi del NWO, ma se glielo dici s’incazzano. I comunisti vogliono la concordia eliminando i dissidenti. I cattolici sono un po’ più in crisi, su questo punto, perché non più abituati ad allestire i roghi della santa inquisizione. Appena riordineranno le idee, i cattolici torneranno al passato e ci faranno fare la fine di Giordano Bruno. Non ci sarà scampo per noi razzisti, xenofobi, fascisti. Non ci resterà altro da fare che vendere cara la pelle.