Il 1° maggio
2013, nella città di Cholpon-Ata, si tiene la festa della caccia del
Kirghizistan, in cui le celebrazioni culminano in un evento in cui un Lupo
vivo, incatenato, quindi immobilizzato, viene attaccato, sbranato e mutilato a
morte da falchi addestrati, aquile e cani da caccia, in una pratica comunemente
nota come "tormentando il lupo".
Celebrare la
loro storia, cultura e tradizioni è importante per i cacciatori del
Kirghizistan, ma non dovrebbe essere consentito a discapito del benessere degli
animali, in un atto ritualizzato, che non ha più nessun motivo di esistere. E'
oramai inammissibile che durante le celebrazioni i poveri lupi siano resi
inoffensivi ed impossibilitati a difendersi, legati a pali per essere attaccati
da cani da caccia addestrati e falchi, aizzati dalla folla di curiosi che ride
delle povere vittime. E questo è solo l'inizio del loro martirio, alla fine
della giornata il lupo massacrato, ma ancora vivo,viene legato ad una macchina
e così trascinato fino alla morte.
Sottoposto a
questo barbaro rituale, il povero lupo soffre per ore prima di fare la sua
crudele morte. Tra l’altro, questa pratica barbara non è neanche
rappresentativa dei metodi di caccia, ma assume piuttosto il significato di uno
sfoggio di dominio e potere. Un atto ormai non più necessario ai cacciatori,
ma effettuato nel totale disinteresse della povera vittima, solo al fine di
celebrare il loro passato nomade.
Un
controsenso, se si pensa che coloro che sono lì per celebrare la
tradizione, partecipando al festival, non si peritano di far uso per
esempio della tecnologia di fotocamere digitali per catturare l'evento
sanguinario e metterne persino le foto su internet e filmati su youtube.
Purtroppo, a
volte questo barbaro massacro ha anche luogo in alcuni villaggi in Turchia.
La comunità
animalista internazionale si sta attivando per far cessare questa infamia,
affermiamo anche noi il nostro rifiuto, firmando queste petizioni:
Agghiacciante notizia!
RispondiElimina...mi ricorda quel mostruoso rituale del GRIND praticato tuttora sulle isole Fær Øer di proprietà Danese, dove gente membra di una società apparentemente ben più evoluta del summenzionato Kirghizistan, sprofonda consciamente e volutamente in un rituale dal sapore primitivo, abominevole, il rituale del massacro ( che usa come giustificazione l'ingresso nella maggior età dei "cuccioli" umani autoctoni) di un numero imprecisato di globicefali (chi piu' ne ha più ne metta...), massacro con uncini e macheti, massacro di animali, mammiferi, spesso anche gravidi, dirottati verso la spiaggia nelle mani armate di un branco di primati, col solo e ultimo scopo di massacrare, nè a scopo alimentare (già di per se stesso mostruoso) nè altro...
se mi è concesso, condivido il link e l'articolo...
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