giovedì 4 aprile 2013

Segreti e bugie

Ad un certo punto, le “coincidenze” diventano così numerose che non possiamo più dire d’essere ingannati a nostra insaputa, inconsapevolmente, ma dobbiamo ammettere di voler essere ingannati perché l’alternativa che si presenta è troppo spaventosa per essere accettata. Di modo che, siamo quasi obbligati a credere alla versione ufficiale dell’undici settembre, altrimenti ci ritroveremmo sperduti in un deserto, totalmente insopportabile, di solitudine e abbandono. Dev’essere una questione d’inconscio e subconscio: non trovo altre spiegazioni. Meglio abbandonarsi allo schema rassicurante del manicheismo, con i buoni da una parte e i cattivi dall’altra, ma è una scelta che si fa a livello subliminale, senza coinvolgere la parte razionale del nostro cervello.
L’ultima notizia in ordine di tempo, che le menti sveglie dovrebbero accogliere con beneficio d’inventario, è la morte del ventitreesimo soldato, su venticinque che erano, dei Navy Seals, che avrebbero ucciso Osama Bin Laden il 2 maggio di due anni fa.


Dico avrebbero perché la sepoltura in mare del presunto cadavere è già di per sé sospetta e
l’uscita del libro di Matt Bissonnette, intitolato “No easy day”, uscito in una prima edizione di 300.000 copie, ha avuto l’approvazione del Pentagono anche se i suoi vertici dicono esattamente il contrario. L’autore, accusato di aver divulgato notizie segrete, è stato congedato con disonore, sempre ufficialmente, ma la disapprovazione dell’esercito nei suoi confronti è la migliore trovata psicologica per rendere il libro e ciò che vi viene descritto come totalmente attendibile.
Mi ricorda, per analogia, ciò che recentemente il presidente russo Medvedev ha detto facendo finta di parlare fuori onda in uno studio televisivo, a proposito dei files segreti sugli alieni che i presidenti della Russia passano al proprio successore, al momento del congedo, insieme ai codici di lancio dei missili atomici.
Far finta di parlare a ruota libera al di fuori dell’intervista e screditare l’autore di un resoconto sull’uccisione di Bin Laden sono accorgimenti geniali e sopraffini volti ad avvalorare il messaggio: nel primo caso la possibile invasione, finta o reale, della Terra da parte di alieni e nel secondo la credibilità dell’uccisione di un uomo che è morto già dodici anni fa.
Osama Bin Laden, infatti, a detta di Benazir Bhutto, morì nel dicembre del 2001, per complicazioni renali dovute alla sua malattia, ma gli americani hanno tenuto in vita il suo fantasma per poter scatenare la guerra contro il terrorismo internazionale e incassare enormi profitti con l’invasione dell’Iraq e dell’Afghanistan.

Ad un certo punto, poiché il gioco era durato abbastanza e Obama voleva farsi rieleggere, si è deciso di porre fine alla sceneggiata in perfetto stile hollywoodiano.
E che le cose non siano andate come ce le hanno raccontate, lo si capisce non solo dalla fretta che hanno avuto di far sparire il cadavere, ma dalla prima versione che contrasta con quanto asserito nel libro da Bissonnette. Secondo quanto ci è stato detto in un primo tempo, ci sono stati quaranta minuti di sparatoria prima che il gruppo d’incursori entrasse nell’edificio, ma nel libro si afferma che invece Bin Laden fu preso di sorpresa, che stava tranquillamente guardando la tivù (c’è chi ha detto che guardava film porno) e che insieme a lui c’erano alcune donne.
Chi ha ragione, Bissonnette o le Public Relations del Pentagono?
Al telegiornale abbiamo visto Hillary Clinton, Barach Obama e altri funzionari assistere con apprensione alla notizia in diretta dell’uccisione di Osama, ma noi non abbiamo visto un bel niente, né delle fasi dell’incursione, né del funerale con il corpo gettato in mare. E’ pensabile che nessuno abbia filmato eventi così importanti per la storia degli stati Uniti e del mondo intero? 

Si sono viste solo foto di Bin Laden morto, con qualche traccia di sangue sul volto, foto che
si possono ritoccare con il  software chiamato fotoshop. Eppure, il libro di Bissonnette dice che a Bin Laden furono sparati tre colpi in testa, ma nelle foto ufficiali il volto è intatto e non mi pare che tre colpi sparati a distanza ravvicinata da armi da fuoco potenti come quelle in dotazione ai Navy Seals lascino qualcosa che possa rassomigliare a un volto umano.
"Segreti e bugie" è il titolo di un famoso film del 1996, ma è anche il metodo scelto dall’esercito americano quando vuole convocare i giornalisti nei teatri di guerra e fornire loro la versione ufficiale dei fatti, tenendoli però ben lontani dai luoghi in cui i fatti si sono svolti o si stanno svolgendo. Se n’era accorto anche Tiziano Terzani e, anche se ufficialmente l’esercito americano diceva di preoccuparsi dell’incolumità dei reporters, lui aveva sempre fatto di testa sua e con qualche coraggioso collega riusciva anche a trovare un passaggio per i posti caldi della guerra.
Ma di giornalisti come lui ce ne sono pochi. Quelli che lo fanno vengono addirittura eliminati. Penso a Ilaria Alpi e a Miran Hrovatin, ma anche a Giuliana Sgrena che avrebbe dovuto essere punita con la morte per il suo orientamento politico. Il soldato incaricato dell’esecuzione aveva mirato giusto, ma non avrebbe mai immaginato che al fianco della giornalista ci fosse un uomo che interpretava fino in fondo il suo dovere di guardia del corpo. Anche se siamo servi del padrone americano, sappiamo morire con dignità e offrire esempi di coraggio inaspettati.
Sul disonore che ci accompagna da quell’otto settembre del 1943, e che ci ha reso inaffidabili a livello internazionale, si è scritto tanto, ma il culmine della mancanza di spina dorsale si è visto nei giorni scorsi con i due marinai La Torre e Girone, finiti in uno squallido tira e molla ma forse vittime essi stessi di un pasticcio più grande di loro, sempre che c’entri qualcosa la compravendita di elicotteri Agusta finita male, come qualcuno ha ipotizzato.
Anche nel nostro piccolo, da perfetti dilettanti, sappiamo tenere occultate le vere ragioni degli eventi e potrebbe darsi che i due marò siano stati presi in ostaggio perché l’acquisto dei nostri elicotteri non soddisfaceva le autorità indiane. Non lo verremo mai a sapere perché dalla Matrix non si sfugge e tutti i mass-media indirizzano l’attenzione da un’altra parte.
Nel caso di Brett Shadle, il ventitreesimo Navy Seals morto tragicamente il 28 marzo scorso, si è trattato di un errore che può capitare fra i paracadutisti, ma solo se vengono drogati o narcotizzati prima del lancio. L’impatto in volo con un altro paracadutista, che però si è salvato, può succedere, ma si tratta di un evento piuttosto raro e poco credibile quando la persona interessata è un atleta perfettamente addestrato e con centinaia di lanci all’attivo, come presumo sia stato Brett Shadle.
Paolo Franceschetti è arrivato ad avanzare sospetti perfino sulla morte di Pietro Taricone, anche lui morto durante un lancio con il paracadute, ma se muore uno dei presunti partecipanti all’assalto di Abbottabad, se permettete, c’è da sollevare parecchi dubbi.
Ricorda troppo la fine di due piloti delle Frecce Tricolori, morti nel 1988 nell’incidente di Ramstein. Nutarelli e Naldini, infatti, dopo qualche giorno avrebbero dovuto rispondere alle domande del giudice che indagava sulla strage di Ustica e se andiamo a vedere quanti testimoni di quella tragedia, tra avvocati, piloti e controllori di volo sono morti misteriosamente, non possiamo non sospettare che ci sia stata una regia occulta a manovrare il tutto.
Lo stesso incidente accaduto all’elicottero che trasportava ventidue dei Navy Seals di
Abbottabad sembra un caso clamoroso di eliminazione di testimoni scomodi. Ufficialmente, per gli americani, si è trattato del caso più tragico della guerra in Afghanistan, ma che ventidue soldati dei corpi d’élite muoiano in un colpo solo, tre mesi dopo l’incursione, ha dell’incredibile e francamente fa venire il sospetto che l’elicottero su cui viaggiavano sia stato sabotato, secondo le migliori tradizioni dei servizi segreti, piuttosto che colpito dagli RPG dei talebani.
Se un governo non si fa scrupoli ad uccidere tremila dei suoi cittadini al lavoro negli uffici delle torri gemelle, non si fa venire dubbi neanche quando si tratta di uccidere ventidue soldati, arruolatisi consapevolmente sapendo che non andavano a un campeggio dei boys scouts, ma in zone di guerra ad alto rischio.
In questo caso il rischio d’essere ammazzati dai loro stessi commilitoni, di modo che, come esiste un fuoco amico involontario, esiste anche un fuoco amico volontario, che a questo punto non può più neanche essere chiamato amico. E’ troppo cruda la realtà, ma è così.
Se no, continuate pure a credere che l’esercito e la polizia servano a proteggerci dai nemici, che i governi e i parlamenti servano a fare buone leggi in favore dei cittadini e che i papi e il clero servano a rendere più buone le persone. Credete pure a queste favole, se vi fa sentire meglio.
Io sono convinto che in tutti i casi citati è in gioco la gestione del potere su di noi, gregge belante reso tale da migliaia d’anni, con i militari che pur di mantenere il proprio posto di lavoro s’inventano nemici inesistenti; con i politici che pur di mantenere il proprio posto di lavoro s’inventano leggi e leggine facendoci credere che ne abbiamo bisogno per vivere in società; con le gerarchie ecclesiastiche che pur di mantenere il proprio posto di lavoro s’inventano Dio, il Diavolo e mille altri precetti religiosi, volti a ingabbiarci mentalmente e spiritualmente.
In realtà, l’essere umano non avrebbe bisogno di padroni, giudici, legislatori, politicanti o guide religiose, perché è naturalmente socievole e disposto a cooperare con gli altri. La nostra predisposizione alla socievolezza ci deriva dall’essere scimmie gregarie e dall’aver vissuto in clan e tribù per milioni d’anni, fino a quando sul nostro pianeta non sono sbarcati gli Anunnaki a complicarci la vita.
Anche se non si rendono più palesi come facevano con gli atlantidi, e forse anche con gli egizi, hanno avviato le procedure e istruito i loro discendenti ibridi affinché sulla Terra si perpetuasse la stessa iniziale oppressione e a questo scopo si servono principalmente delle religioni organizzate, dette anche mitologiche. Questo è il principale instrumentum regni, ma politica ed esercito sono propaggini laiche della stessa matrice, con gli stessi metodi truffaldini e menzogneri.
Poiché ci hanno trasformato da scimmie ben integrate nella natura a forme neoteniche infantili delle medesime, fragili e vulnerabili, ci hanno riempito la testa di fregnacce sacre e miti assurdi, obbligandoci a seguire passivamente le loro direttive. Ci hanno fatto credere che la realtà, manicheisticamente, sia o bianca o nera, e ogni sera al telegiornale ci riportano le vittorie contro la mafia, con arresti di boss a destra e a manca, ma non ci dicono che Enrico Mattei fu ucciso dalla mafia per fare un piacere alla CIA, che a sua volta aveva ricevuto disposizioni in tal senso dalle Sette Sorelle petrolifere.

Non ci dicono che lo Stato italiano fa finta di combattere la mafia come gli USA fanno finta di combattere il narcotraffico e se ce lo dicono - perché ormai su internet, dove non c’è censura, molti cominciano ad aprire gli occhi - lo fanno servendosi di gatekeeper come Roberto Saviano, con il suo ultimo libro “Zero zero zero”.
Se un tale libro viene pubblicato e pubblicizzato non è per caso, ma perché è arrivato il momento per i padroni del mondo di gestire la faccenda, esattamente come non è un caso se spunta fuori un Movimento 5 Stelle proprio in questo momento storico, dopo un battage pubblicitario intessuto di scandali e peculato da parte della casta dei politici, volto a minare la fiducia dell’opinione pubblica nelle istituzioni. Come non è un caso se la trasmissione Mistero arriva a ipotizzare che il papa appena eletto sia l’ultimo secondo quanto affermano le profezie di Malachia. Nulla avviene per caso e noi siamo guidati come pecore di un gregge verso pascoli ancora non ben conosciuti e circoscritti.
Io stesso avevo recentemente scritto che Francesco I è l’ultimo papa, ma sentirlo ipotizzare in tivù, su Italia Uno, mi ha fatto un certo effetto, mi ha reso perplesso e mi ha costretto a chiedermi se per caso anch’io non stia facendo il gioco degli Illuminati. E’ l’ultima cosa, questa, che vorrei.

In conclusione, ne restano ancora due, dei Navy Seals della presunta incursione di
Abbottabad, ma uno dovrebbe essersi licenziato dall’esercito con quattro anni d’anticipo e per questo sembra non abbia diritto di ricevere l’assistenza sanitaria e la pensione. Di lui non si sa il nome, ma può essere che sia la prossima vittima designata e che muoia da solo o con la famiglia in qualche strano incidente. Poi, ne rimarrà uno solo, come nel film Highlander, con Sean Connery. A quel punto, eliminato anche l’ultimo dei Mohicani, il governo ombra potrà voltare pagina e alcuni loschi personaggi potranno tirare un sospiro di sollievo.
Ma se per caso fosse tutta una messinscena, l’elicottero con i ventidue a bordo non sia mai caduto, Brett Shadle non si sia schiantato al suolo durante un’esercitazione e il governo USA stia divulgando queste notizie per mettere al sicuro dalla vendetta di Al Qaeda i suoi venticinque incursori, perché, mi chiedo, non caricarli tutti e venticinque sullo stesso aereo e non inscenare un’unica recita anziché farli “morire” alla spicciolata?
E quei due che ancora mancano all’appello, non meritano protezione come gli altri? Io non ho fiducia nella bontà dei capi militari e sono più propenso a credere che si usino i metodi classici, ben collaudati, d’eliminazione dei testimoni scomodi, che potrebbero dire la verità, cioè che non c’è stata nessuna incursione e che nella villa di Abbottabad non c’era nessun Bin Laden.
Segreti e bugie. L’antica passione degli Anunnaki.





10 commenti:

  1. Ciao. Credo che la verità sia veramente troppo traumatizzante per poter essere accolta senza che si scateni una vera follia collettiva. Inoltre c'è il beneficio del dubbio come se già non bastassero i meccanismi di difesa inconsci che evitano le sofferenze. In aggiunta poi alle varie pseudodiscipline sull'autocontrollo e terapie del benessere del tanto declamato "pensiero positivo" come se solo pensare di stare bene avesse il potere di mettere tutto a posto. Certo che ci hanno rincitrullito a tal punto tanto da non riuscire neanche più a pensare allo sfacelo totale in cui ci troviamo, tra un po' forse saremo ridotti alla fame ma tanto non sarà mai colpa nostra. Una cosa è evidente, l'inconsapevolezza, che da 70 anni a questa parte ci avvolge da notizie vere di cronaca che coprono e occultano fatti che la gente comune non deve sapere mistificando il vero col falso abilmente e occultando la realtà di chi muove i fili. Hai scritto delle dure verità, e confermo, pensa che in questo momento, oltre alla sapiente eliminazione dei testimoni scomodi per fatti di importanza mondiale, ci sono dei nostri connazionali, in posti come l'Afghanistan, che perdono la vita, in circostanze c.d. "normali", e di cui non so se la cronaca porterà a conoscenza l'opinione pubblica, ma chi è là sa bene che sto dicendo un'altra verità e mi ripugna solo il fatto che c'è ancora qualcuno che pensa che questi nostri giovani siano andati in quei posti solo per i soldi, almeno questo hanno fatto comprendere i mezzi di informazione ufficiali. Che amarezza.

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    1. Bravo!
      Bel commento!

      Lasciami aggiungere che secondo me è in atto un tentativo di far trapelare la verità, in tutti quegli eventi che per noi puzzano di menzogna, come se gli autori dei misfatti, quella élite potentissima che ancora non ha connotati precisi, tastassero il terreno per vedere fino a che punto possano spingersi.
      Ovvero, fino a che punto sono arrivati a rincitrullire la gente.


      Il pensiero positivo, che se non sbaglio ha avuto in Jovanotti il suo primo propugnatore, accompagnato da una valanga di libri in stile new age, è fin troppo vicino a noi e, senza voler esprimere un giudizio ad personam, anche stimabilissimi autori come SDEI, che tu conoscerai senz'altro, sono convinti di dover "pensare positivamente".

      Ciò non toglie che anche questi nostri amici, come SDEI appunto, siano ben consci di ciò che sta avvenendo nel mondo. Quindi non si può dire che siano dei "begli addormentati", come li ho definiti nell'articolo.

      Forse, dovremmo tutti cercare il giusto mezzo.

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    2. @ Proveritas e Roberto
      Condivido pienamente i vostri concetti e la penso allo stesso modo.
      Il pensiero positivo propinato dai moderni guru li considero non degni di considerazione in quanto una mente - definiamola - debole è facile che possa inciampare, anche perchè NON viene MAI data la chiave di lettura giusta. Detto questo sono ormai quasi dieci anni che approfondisco tali "argomenti" e non è tutta "fuffa". Ci sono esperti a livello mondiale - ma in ombra, e anche qui in Italia - che cercano di divulgare conoscenze che potrebbero essere a portata di mano di tutti.
      Se ti va, Proveritas, e hai tempo prova a dare una lettura all'articolo "Il libro e l'individuo" pubblicato qui il 02/03/13, per capire a cosa mi riferisco... Dipende "come" si pensa positivo e "come" si agisce di conseguenza. E' scienza non fuffa... ma sono consapevole che è molto complicato per chi non è a conoscenza di determinate "prove" che , appunto, buttate li come "concentrati che i tuoi desideri si avverano", non sono naturalmente credibili.
      Saluti

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    3. Grazie Cat!

      Ecco il link:

      http://freeanimals-freeanimals.blogspot.it/2013/03/il-libro-e-lindividuo.html

      Ciao

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  2. "per caso anch’io non stia facendo il gioco degli Illuminati"
    la tua battaglia principale è quella di alleviare la sofferenza degli "animali" e quindi se anche questo percorso dovesse coincidere con quello degli illuminati, mi sembra un bel percorso....
    Per come la penso io però questo percorso deve essere una presa di coscienza e non si può imporre, per quanto mi riguarda, determinante ( a parte la vivisezione per la quale avevo già chiaro il quadro, gli agnellini ecc.) è stata la visione di filmati sugli allevamenti intensivi e la visione delle condizioni di vita subita, oggi, dagli "animali" prima di arrivare sulle nostre tavole.

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    1. A volte penso che mi piacerebbe trovarmi faccia a faccia con uno di questi fantomatici Illuminati e domandargli come prevedono di gestire il rapporto tra l'uomo e gli altri animali.

      Ovvero, se il millenario sfruttamento ai danni dei secondi da parte del primo continuerà come è sempre stato o verrà modificato in meglio, secondo canoni di giustizia e di equo trattamento.

      Se si verificasse questa seconda opzione, al NWO ci metterei la firma!

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  3. A proposito hai visto il film VITA DI PI? L'interprete principale è vegetariano, induista, cristiano e musulmano e da adulto studia la kabala ebraica. C'è anche una bellissima tigre e una natura che si manifesta in tutto il suo splendore.
    Secondo me manda un messaggio positivo....se ti interessa dopo che lo hai visto (se ti va di vederlo) ti segnalo una recensione interessante.
    Ciao

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    1. Prima o poi lo vedrò: è talmente pubblicizzato!

      Me lo faccio scaricare da internet.
      Perché non mi mandi una tua recensione da pubblicare?

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  4. No... io sono una persona molto riservata e a parte qualche sintetico commento qua e la non mi va di fare altro, e poi mi piace leggere non scrivere...(tanto trovo sempre qualcuno che, più o meno, traduce in parole i miei pensieri, meglio di come saprei farlo io) ti ringrazio comunque.

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