giovedì 18 aprile 2013

Due bimbi e due misure




Testo di Fabrizio Belloni


Chiunque abbia un minimo di conoscenza storica sa che dai tempi della Prima Guerra Mondiale (vera guerra civile europea) la modalità di combattimento dei secoli precedenti è mutata. Non più ragazzoni che si affrontano a plotoni affiancati sui campi, con divise sgargianti, ma dal 1914 si è inevitabilmente estesa la mattanza sempre più alla indifesa popolazione civile. Un ritorno ai tempi antichi ed al medioevo. Razzie, stupri, incendi, sono purtroppo tornati sul palcoscenico della Storia, in un crescendo che è culminata con il vile, criminale bombardamento anglo-americano di Dresda, e con Hiroshima e Nagasaki, vero orrore indelebile.
La storia di questi ultimi sessanta anni ne è la conferma.

Un milione di morti civili in Iraq, oltre mezzo milione a Timor est, i mercenari assassini in
Siria, armati e foraggiati dai "poteri forti", le mattanze tribali in Africa..... Ovunque le popolazioni civili (soprattutto donne, vecchi, bambini) hanno pagato un conto di sangue salato.
Con tutto ciò, capire e affrontare la realtà non vuol dire né condividerla, né giustificarla. Nulla e nessuno può impedirmi di detestare e avere schifo di chi mette le bombe. Non c'è ideologia, motivazione politico-sociale, polluzione che possa rendere per nessun verso accettabile la bomba indiscriminata. Fa schifo e basta. Fa arrabbiare e basta, sia ben chiaro. E per di più è sempre stata perdente.

Però c'è anche qualcosa d'altro che dà in pari grado il voltastomaco.
E' l'asimmetria dei commenti, della presenza mediatica, del grado di "indignazione" che le istituzioni, i media, i soliti noti manifestano. Capisco che per i servi per vocazione l'attacco al "padrone" è un vero delitto di lesa maestà. Ma qualcuno mi deve spiegare che differenza c'è fra un bambino afgano dilaniato da un drone e il piccolo di Boston che aspettava il papà all'arrivo. Meritano pietà e furore in ugual misura, mi sembra. Innocenti in un mondo che l'innocenza l'ha persa volutamente da troppo tempo, vengono trattati in modo diverso. Indifferenza, abitudine, noncuranza per l'afgano, per il siriano, per il palestinese, per..... 
Battage mediatico invece per il piccolo, innocente yankee.
Questo è male. Questo alimenta odio, vendette, rancori, sangue.
Una civiltà che finisce e che non vuol rendersene conto.
Teniamo duro e non stacchiamo il nostro cuore, il nostro cervello dal nostro essere uomini liberi e civili. Se questa parola ha ancora un senso.


Fabrizio Belloni

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