Testo
di Fabrizio Belloni
Chiunque
abbia un minimo di conoscenza storica sa che dai tempi della Prima Guerra
Mondiale (vera guerra civile europea) la modalità di combattimento dei secoli
precedenti è mutata. Non più ragazzoni che si affrontano a plotoni affiancati
sui campi, con divise sgargianti, ma dal 1914 si è inevitabilmente estesa la
mattanza sempre più alla indifesa popolazione civile. Un ritorno ai tempi
antichi ed al medioevo. Razzie, stupri, incendi, sono purtroppo tornati sul
palcoscenico della Storia, in un crescendo che è culminata con il vile,
criminale bombardamento anglo-americano di Dresda, e con Hiroshima e Nagasaki,
vero orrore indelebile.
La
storia di questi ultimi sessanta anni ne è la conferma.
Un
milione di morti civili in Iraq, oltre mezzo milione a Timor est, i mercenari
assassini in
Siria, armati e foraggiati dai "poteri forti", le
mattanze tribali in Africa..... Ovunque le popolazioni civili (soprattutto
donne, vecchi, bambini) hanno pagato un conto di sangue salato.
Con
tutto ciò, capire e affrontare la realtà non vuol dire né condividerla, né
giustificarla. Nulla e nessuno può impedirmi di detestare e avere schifo di chi
mette le bombe. Non c'è ideologia, motivazione politico-sociale, polluzione che
possa rendere per nessun verso accettabile la bomba indiscriminata. Fa schifo e
basta. Fa arrabbiare e basta, sia ben chiaro. E per di più è sempre stata
perdente.
Però
c'è anche qualcosa d'altro che dà in pari grado il voltastomaco.
E'
l'asimmetria dei commenti, della presenza mediatica, del grado di
"indignazione" che le istituzioni, i media, i soliti noti
manifestano. Capisco che per i servi per vocazione l'attacco al
"padrone" è un vero delitto di lesa maestà. Ma qualcuno mi deve
spiegare che differenza c'è fra un bambino afgano dilaniato da un drone e il
piccolo di Boston che aspettava il papà all'arrivo. Meritano pietà e furore in
ugual misura, mi sembra. Innocenti in un mondo che l'innocenza l'ha persa
volutamente da troppo tempo, vengono trattati in modo diverso. Indifferenza,
abitudine, noncuranza per l'afgano, per il siriano, per il palestinese,
per.....
Battage
mediatico invece per il piccolo, innocente yankee.
Questo
è male. Questo alimenta odio, vendette, rancori, sangue.
Una
civiltà che finisce e che non vuol rendersene conto.
Teniamo
duro e non stacchiamo il nostro cuore, il nostro cervello dal nostro essere
uomini liberi e civili. Se questa parola ha ancora un senso.
Fabrizio Belloni
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