Testo di Giorgio Cremaschi
La frase disumana e infame dell’indegno ministro Salvini. "Per i clandestini è finita la pacchia". Così ha detto il neo ministro di polizia Matteo Salvini. Cioè, la condizione di chi dorme nelle stazioni o in case fatiscenti, raccoglie i pomodori per i caporali, viene sfruttato e depredato in tutti i modi dalla parte peggiore e malavitosa degli italiani, sarebbe un godimento. Qui non è in discussione la politica verso i migranti, qui è in discussione l'umanità. Se uno afferma che i clandestini vivono nella pacchia, naturalmente per farli odiare dai tanti italiani che nella pacchia non vivono, è un mascalzone che sa di esserlo. Quella di clandestino, tra tutte le condizioni dei migranti è la più terribile. Per lo stato il clandestino non esiste, è una persona che non dovrebbe esserci e quindi non ha diritti sociali. Viceversa per lo sfruttatore, alla fine della catena sempre italiano, il clandestino è lo schiavo perfetto, perché dipende da lui per continuare a vivere. Prendersela con i clandestini, non con la clandestinità sia chiaro, è come perseguitare gli schiavi invece che combattere la schiavitù. Esattamente quello che vuole fare Salvini.
Il disprezzo per i poveri, anzi il dileggio e il rancore verso di loro, che vivrebbero nella pacchia mentre gli altri sgobbano, è la quintessenza del razzismo sociale di oggi. La frase di Salvini è infame e disumana, indegna per una persona civile, scandalosa per un politico, terribile per un ministro di polizia. Sarebbe stata ben motivata una obiezione di Mattarella sul ruolo di ministro degli interni per una persona che manifesti idee come quelle di Salvini. Invece, come sappiamo, il presidente della Repubblica è stato attento ai rapporti dei suoi ministri con la UE, non a quelli con la civiltà. Salvini è diventato ministro della Repubblica solo perché prima di lui i governi dell'austerità hanno distrutto quella solidarietà umana che lui ora si vanta di non possedere.
Non va bene Salvini troppo buono troppo buono verboso prolisso si fa sputare addosso dai centri sociali si fa offendere da vauro crozza e mo da sto qui , Goebbels ai giornalisti screanzati mandava una Bella SS che con un nervo di bue risolveva tutto , sti scribacchini di regime parlano cosi xche' siete ancora in giudeocrazia ma LA pacchia non e'eterna ,se solo si aprisse a quelli vestiti di Nero il mio esilio finirebbe
RispondiEliminaForse è solo il Pendolo della Storia.
EliminaI giudeocrati fanno fatica ad adattarsi, ad accettare di essere messi da parte.
E' normale che, in questa fase, ci sia un po' di turbolenza.
E' da sempre che mi batto nei miei scritti (anche nei miei libri) contro la confusione politica tra morale e diritto. Questa gente non ha alcun diritto di invadere terre altrui. Sono degli invasori che arrivano con delle barche che per la legge del mare sono fuori legge perché non battono bandiera di alcuno Stato. Sono da considerare allastregua di navi pirata. Io non ho alcuna empatia per questi invasori. Per di più sono quasi tutti musulmani e mi domando perché non vadano in Stati mulsulmani ricchi come L'Arabia, il Quarar e altri, dove non vi sono guerre. Hanno aumentato la criminalità perché vengono qui allo sbando e noi li dobbiammo mantenere con le nostre tasse. Mi ribolle il sangue. Cito due ultimi articoli dal mio blog pietromelis.blogspot.com sulla questione
RispondiEliminamercoledì 6 giugno 2018
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