Testo di Carlo Maria Rossini
Tanto per essere chiari: se avremo un governo ci sono due possibilità. Prima ipotesi: governo M5S, PD e LeU (tra gli altri la Boldrini!). Infatti al senato senza LeU ci sarebbe una maggioranza risicata. Inoltre, malgrado la recita dei colloqui tra il segretario del PD Zingaretti e chi tratta con lui per il M5S (mi viene in mente la famosa figura dei "pontieri" di democristiana memoria) è arcinoto che i democratici sarebbero in grande maggioranza "creature" di Renzi. E sarebbe proprio questo il motivo per il quale lo Zingaretti, in un primo momento, avrebbe anelato di andare alle elezioni. Prontamente stoppato, però, dai renziani (minacciando probabilmente una divisione del PD di cui si parla da tempo) che sarebbero per la gran parte sostituiti da zingarettiani come canditati. Quindi con questa prospettiva Grillo otterrebbe lo strabiliante risultato di governare (nascostamente ma neppure tanto) con Renzi, Boschi e la Boldrini. Niente male per uno che proclamava di volere un "governo del cambiamento". Con il risultato di scomparire, giustamente, dai prossimi panorami politici italioti e di perdere faccia e dignità.
La seconda prospettiva sarebbe un governo tecnico. Appoggiato dai soliti M5S e PD e altri vari ed eventuali (Berlusconi!?); anche se Zingaretti si dice contrario ai governicchi (ma si è visto che conta pochissimo). Governo questo, comunque, dai connotati nebulosi ma allarmanti (viene la pelle d'oca al pensiero dei risultati dell'analogo governo Monti; ricordate la Fornero?) Venuta, credo, meno la possibilità di varare la riforma costituzionale (dopo le dimissioni di Conte) sulla riduzione del numero dei parlamentari, questo governo tecnico avrebbe indubbiamente lo scopo principale, di spremerci per bene come limoni con la finanziaria prossima ventura, per fare contenta la signora Merkel e permetterci così di continuare a piegarci a 90° davanti alla medesima (come del resto fece Conte recentemente davanti alle telecamere). Del resto lo abbiamo già visto in premessa qualche tempo fa con l'elezione della Ursula Gertrud von der Leyen. Votata compatta dai grillini dopo che avevano promesso che con loro l'Europa ci avrebbe rispettati. Altrimenti saremmo usciti dall'euro.
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